ARMI: Amnesty contro Occidente

Maria Chiara Rizzo

Le brutalità dei governi repressivi di Bahrein, Siria, Egitto, Yemen e Libia sono state commesse con le armi fornite dall’Occidente ai Paesi rivoluzionari della “primavera araba”. Lo ha reso noto un rapporto di Amnesty International intitolato “Trasferimenti di armi in Medio Oriente e Nord Africa: le lezioni per un efficace Trattato sul commercio di armi”, che riporta dati dettagliati sulle esportazioni di armi verso i cinque Paesi arabi a partire dal 2005. Secondo il documento gli Stati fornitori sono circa 20:  Stati Uniti, Russia ed alcuni membri dell’Unione Europea, tra cui Italia, Francia, Regno Unito, Belgio, Repubblica Ceca e Germania. I Paesi della primavera araba avrebbero acquistato armi leggere, gas lacrimogeni, veicoli blindati, munizioni ed equipaggiamenti militari per un valore pari a circa 2.4 miliardi di dollari.  Dal rapporto emergono dettagli sull’export degli armamenti verso i cinque Paesi da parte dell’Occidente: gli Stati Uniti, il principale Paese fornitore di armi all’Egitto, esporta verso quest’ultimo equipaggiamenti militari del valore pari a 1.3 miliardi; dal 2005 dieci Paesi, tra cui Italia, Francia, Regno Unito e Germania hanno venduto armi di vario tipo al tirannico regime di Gheddafi; la Russia è il principale Paese fornitore dei veicoli blindati della Siria;  undici Paesi, tra cui USA, Regno Unito e Turchia forniscono assistenza militare al governo yemenita di Saleh. Oltre alla denuncia di questo spietato commercio di armi verso Paesi che utilizzano tali forniture per reprimere le manifestazioni pacifiche dei popoli che reclamano libertà e diritti, il rapporto denuncia la scarsa vigilanza degli organi preposti al controllo del traffico delle armi e lo scarso senso di responsabilità dei Paesi fornitori che antepongono gli affari al rispetto dei diritti umani. Gli appelli della comunità internazionale per la cessazione della violenza nei diversi Paesi presi in esame dal rapporto di Amnesty International celano l’ipocrisia dei Paesi Occidentali che continuano a fornire materiale bellico allo Yemen, dove continua il bagno di sangue ad opera del regime dispotico di Saleh.

 

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