Ospedale Sant’Arsenio: senza riscaldamenti

Aldo Bianchini

Dopo il clamore suscitato dalla mancanza di riscaldamento del plesso ospedaliero di Sant’Arsenio arrivano puntuali, come un orologio svizzero, dopo l’irrituale blitz dei Carabinieri le scuse del Commissario Maurizio Bortoletti. Conoscendo bene quanto accade all’interno dello spedale unico del Vallo di Diano, conoscendo bene i personaggi che al suo interno si muovono (dal direttore sanitario al Presidente della Conferenza dei Sindaci), l‘intera vicenda mi appare contorta, sinceramente da scaricabarile e quasi come una trappola studiata a tavolino. Incomincio, però, con il pubblicare il testo integrale della nota stampa dell’Asl: <<Il Commissario Straordinario, che Le ha già anticipate al Sindaco di Sant’Arsenio, porge le scuse dell’Azienda per l’incredibile episodio, ennesima conferma della difficoltà dirigenziale di comprendere le priorità e di agire in modo consequenziale, raccordandosi tra i diversi livelli decisionali aziendali. Come concordato con i Sindaci del territorio vi è l’intenzione di collocare a Sant’Arsenio, come previsto dal Piano Attuativo, tutta una serie di attività secondo un cronoprogramma che attendeva la nomina del sub commissario sanitario e che in questi momenti, dopo l’insediamento di venerdì, sta prendendo come previsto avvio. Invero, per la mancata fornitura, questi sono i fatti, con la consueta trasparenza:  1.   il Commissario Straordinario ha appreso della difficoltà il giorno 7 dal presidente della Conferenza dei Sindaci, dott. Sergio Annunziata; 2. l’Azienda ha emesso il giorno 9 novembre un mandato di pagamento per 259.484,17, che è stato portato al Tesoriere e anticipato via fax alla ditta interessata che aveva rifiutato – perché questo permette un contratto CONSIP, per fatture emesse a settembre e ottobre e non ancora saldate – la fornitura; 3. nella mattinata di sabato 12, l’on. Gianfranco Valiante nel consueto proficuo rapporto di collaborazione interistituzionale segnalava la problematica al Commissario Straordinario; 4. il Direttore Sanitario, che non aveva informato la gestione Commissariale del mancato arrivo della fornitura tra il 10 e l’11 novembre, veniva invitato a recarsi sul posto, chiedere scusa a Tutti i presenti e provvedere – al di là del considerare normale l’utilizzo delle stufe elettriche rispetto al controllo dell’approvvigionamento anche con interventi di razionalizzazione che avrebbero consentito di arrivare  con il gasolio fino a lunedì –  ad adottare ogni utile misura per ridurre il disagio dei pazienti ricoverati e degli operatori presenti; 5. il dirigente della FC Economico Finanziario contattava senza esito il numero verde, gli uffici e anche  l’intermediario di Roma, provvedendo questa mattina a risollecitare la fornitura; 6. nel pomeriggio di sabato, il Commissario Straordinario informava l’On. Gianfranco Valiante. Non è il primo caso, quest’anno, di un simile comportamento da parte della ditta fornitrice, anche se la regolarità dei pagamenti 2011 ha progressivamente ridotto simili episodi, come emerge dai dati della FC Economico Finanziaria: – PO di Eboli il 14/1/2011, – Distretto 69 il  1/03/11, – PO di Vallo il 23/03/11, – PO di Polla l’1/5/11, – PO di Vallo il 26/05/11, – PO di Vallo il 16/06/11. Quest’anno la ditta BRONCHI  di Ravenna ha ricevuto pagamenti per  3.108.092,57 euro (ex SA 3 per 2.886.675,57 e ex SA 2 per 221.417,00) e non ha arretrati. Al di là della denuncia che il Sindaco di sant’Arsenio ha affermato di aver presentato alla locale Stazione dei Carabinieri, l’Azienda effettuerà ogni utile accertamento di eventuali responsabilità relativamente alle giornate dell’ 11 e 12 novembre, tenuto conto dello strenuo impegno della Gestione Commissariale, nella drammatica situazione finanziaria aziendale, teso ad assicurare le disponibilità economiche per far fronte regolarmente ai pagamenti e del danno all’immagine che ne è derivato all’Azienda, impegnata quotidianamente a incidere sui livelli di sfiducia della popolazione verso l’efficiente erogazione dei servizi sanitari>>. Quando si scrivono i comunicati, che non sono chiacchiere al vento, bisogna pensare bene prima di scrivere che cosa si scrive. Nel comunicato della Asl la prima cosa che mi balza agli occhi è quella che il Commissario si è preso la briga di informare nel pomeriggio di sabato l’on. Gianfranco Valiante di quanto era accaduto o stava ancora accadendo, per rassicurarlo sulla richiesta-informazioni che lo stesso Valiante aveva fatto prima ancora che il fattaccio accadesse. Hi ha avvertito Valiante all’ultimo minuto quando ormai il danno non poteva essere più evitato; e perché mai, mi chiedo, visto che Valiante non si è mai, o quasi, interessato ad una vicenda così banale (pur nella sua gravità!!), E perché il Commissario, alla fine, ha calmato solo l’on, Valiante senza sentire il dovere di avvertire  anche tutti gli altri consiglieri regionali, a cominciare da Giovanni Baldi che in fatto di sanità dovrebbe saperne qualcosa di più rispetto agli altri, senza togliere niente a nessuno. Poi c’è l’atteggiamento del presidente Sergio Annunziata che addirittura già il giorno 7 novembre aveva provveduto  ad avvertire il Commissario delle immanenti difficoltà. Quasi con “atteggiamento confidenziale e spocchioso”, insomma come un pour parler tra intimi amici quando invece il problema era di una gravità eccezionale. E mi chiedo perché il presidente Annunziata non ha avvertito o quanto meno non ha sentito anche il direttore sanitario Nunzio Babino che, invece, si deduce dal comunicato è stato tenuto completamente all’oscuro del fattaccio, tanto è vero che il commissario-colonnello si è premurato soltanto a cose fatte di allertare il direttore sanitario che “non aveva informato la gestione commissariale”. Ma il direttore sanitario, ovviamente, era già corso ai ripari fin dal 4 novembre diffidando la ditta Bronchi ed avvertendo il commissario che ha fatto orecchie da mercante. Inoltre perché solo per il plesso di Sant’Arsenio è mancato il gasolio, forse qualcuno vuole dimostrare che il trasferimento non s’ha da fare. E, infine, perché il Commissario Straordinario, pur avendo pieni ed intoccabili poteri, non provvede a mandare letteralmente a quel paese la ditta Bronchi di Ravenna che già in passato agito d’impeto fregandosene della Asl e dei ricoverati. Un’ultima cosa, perché la notizia è stata anche sapientemente pilotata sul piano dell’informazione e della diffusione privilegiando come sempre gli amici di giornata. Ma così è e bisogna accettare pur turandosi il naso. Per chiudere e per dirla tutta, mi sembra proprio che alla fine si stia attivando una cordata anti direttore sanitario. Che Babino, dopo aver letteralmente creato dal nulla l’Ospedale Unico del Vallo di Diano (unico esempio virtuoso almeno in campo regionale) con trasferimenti anche forzati ma finalizzati al sicuro contenimento della spesa, rischia di rimanere impigliato nella rete a strascico che insipienti politici e amministratori di borgata stanno mettendo in atto per toglierselo di torno. A questo punto, e finisco, il commissario straordinario Maurizio Bortoletti se vuole dimostrare di essere davvero un colonnello ha due soluzioni possibili davanti a se: punire severamente il direttore sanitario reo di non aver capito per tempo l’insorgere del grave problema oppure aprire una seria inchiesta interna per capire le macchinazioni presumibilmente ordite (lo si intuisce dal comunicato!!) dai vari personaggi in campo, a cominciare dal presidente della conferenza dei sindaci. Se non lo farà dimostrerà che non bastano generali e colonnelli per sanare la grave situazione della sanità pubblica campana.

 

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