Termosifoni in tilt: alunni in sciopero…

Antonio Citera

Sala Consilina – Termosifoni freddi, mezzo Itis fuori dalla scuola, giornata di protesta per gli studenti di Sala Consilina che, entrati ieri mattina in classe,si sono accorti che l’impianto di riscaldamento non funzionava e le tem-perature nell’edificio erano insopportabili per continuare a seguire le lezioni. Prima solo un gruppetto è uscito dalla scuola, poi anche altre centinaia di ragazzi si sono riversate nel piazzale antistante.  “Lunedì della scorsa settimana i termosifoni sono stati accesi per due ore e così siamo andati a protestare –raccontano gli studenti- ci hanno risposto che i giorni successivi, avrebbero acceso il riscaldamento. Invece nulla di fatto, -continuano gli studenti-  avevamo detto che se l’impianto fosse rimasto ancora spento, avremmo scioperato e così abbiamo fatto”. Presa di posizione da parte degli studenti che, a voce alta, esigono un loro diritto, sono rimasti fuori dalla scuola ad aspettare i colleghi degli altri istituti anche essi privi di riscaldamento, e sfidando il freddo della mattinata, hanno aspettato risposte da parte dei responsabili dell’impianto. Dopo alcune ore, infatti, sono giunte rassicurazioni da parte dei vari dirigenti scolastici i quali hanno chiesto scusa ai ragazzi e hanno garantito l’immediata risoluzione del problema, dovuto  a dei guasti all’impianto. Dal canto loro, gli studenti imperterriti sulla loro decisione hanno risposto –non torneremo a scuola fino a quando non ci verrà assicurato un ambiente caldo, dall’inizio di ottobre che siamo costretti a restare in classe con i cappotti, non siamo stati né fomentati dai nostri genitori, né vogliamo fare i capricci, abbiamo freddo e siamo esausti di questa situazione che puntualmente si ripete ogni anno-.  La solita questione, arriva il freddo e puntualmente i caloriferi sono spenti, a detta di alcuni professori, è solo una vacanza, un motivo come un altro per non andare a scuola, una bigiata generale. Ma non sarebbe più efficace far smettere l’annuale tradizione semplicemente accendendo in tempo i termosifoni?, Cosa ci vuole? . Basta questo per evitare polemiche e scioperi che ledono il buon andamento di ogni singolo alunno, ma è vero anche che l’unico mezzo di protesta consentito per difendere un diritto è lo sciopero, quindi se fatto con criterio e razionalità, non venendo meno al senso di responsabilità, ma opponendosi a scelte od imposizioni prive di senso etico, ben venga, viviamo in Italia, dove in senso teorico ognuno ha libertà di espressione, ove i diritti e i doveri fanno parte della Costituzione.

 

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