BCE: luci ed ombre

Filippo Ispirato

Negli ultimi mesi si sente parlare sempre più spesso della Banca Centrale Europea, anche detta BCE, e della sua azione messa in campo per contenere l’inflazione e regolare i tassi di riferimento per i paesi dell’Eurozona. Ai più però non è nota completamente la sua funzione e la differenza che c’è con la Fed americana.  La Banca Centrale Europea, con sede a Francoforte, è la Banca centrale incaricata dell’attuazione della politica monetaria per i paesi che hanno adottato l’Euro come moneta di scambio  (Italia, Francia, Spagna, Irlanda, Portogallo, Finlandia, Belgio, Olanda, Malta, Lussemburgo, Slovenia, Slovacchia, Cipro, Austria, Grecia, Germania ed Estonia). Quali sono i compiti della BCE e cosa si intende per politica monetaria? La funzione principale dell’istituto di Francoforte è quello di mantenere sotto controllo l’andamento dei prezzi, ossia l’inflazione, attraverso opportune politiche economiche ad hoc, chiamate politiche monetarie, affinché si mantenga un livello basso di crescita dei prezzi combinato ad un livello contenuto di disoccupazione. Ne consegue che la BCE, al pari della Fed, la Federal Reserve, sua omonima americana, debba prendere le decisioni in merito all’andamento dei tassi ufficiali di sconto, che saranno solitamente più elevati quando l’economia è florida, tanto minori, quando l’economia è in difficoltà o stagnazione, come in questo periodo. In Europa si è tenuto a differenziare il ruolo della Banca Centrale Europea, che si occupa della politica monetaria, da quello dei governi degli stati membri che sono responsabili della politica fiscale dei loro singoli paesi. E’ proprio questa la principale critica mossa al funzionamento delle istituzioni europee nel loro complesso, in quanto c’è completo scollamento tra le istituzioni monetarie e quelle esecutive, tra il centro dell’Unione Europea che prende le decisioni monetarie e la periferia, ossia le singole nazioni, che decidono in merito alla fiscalità e alla spesa pubblica. Semplificando, mentre in America la Fed modifica e modella le sue politiche sui tassi di interesse ed inflazione sulla base della situazione economica di un solo paese di riferimento, gli Usa, nel vecchio continente le politiche monetarie realizzate tengono conto della stabilità del sistema europeo in generale, ma non tiene in considerazione la situazione dei singoli paesi membri dell’Eurozona. Non sempre modificare ad esempio i tassi di interesse, ovvero attuare una politica monetaria restrittiva o espansiva, può giovare all’economia di tutti a causa dell’estrema eterogeneità tra i diversi membri. Un conto infatti, è la struttura economica della Germania o Francia, altro è parlare di Malta, Cipro o Estonia, nazioni con strutture economiche, politiche e sociali totalmente diverse tra loro. Una politica monetaria di un certo tipo, magari, potrebbe stimolare l’economia solo di alcuni paesi ma andare a danno di altri, come è capitato in maniera concreta  nei dieci anni di vita della moneta unica. Questo ha comportato nel tempo una forte debolezza del sistema Europa nei confronti delle altre economie e lo stiamo riscontrando anche in questo periodo di forte difficoltà che  lentamente dai Pigs (Portogallo, Spagna, Irlanda, Grecia), si è spostata verso l’Italia e, allargandosi a macchia d’olio, sta coinvolgendo ultimamente anche Belgio, Austria e Francia che rischia di perdere il rating di tripla A.  Si dovrebbe, a mio avviso, modificare la struttura dell’Unione europea o in senso federalista, dando maggiori autonomie di manovra ai singoli stati, o in via centralistica dando maggiori potere alle istituzioni di Bruxelles anche in campo fiscale e di spesa pubblica. Quale sia la scelta migliore è difficile dirlo, ma la situazione ibrida attuale non è quella migliore ed espone i paesi membri a continui attacchi speculativi da parte dei mercati finanziari, con il conseguente indebolimento degli stati europei sulla scena internazionale.

 

One thought on “BCE: luci ed ombre

  1. mandate l’articolo ai politici, che ignorano simili nozioni. magari imparano qualcosa visto che ai microfoni della iena sabrina nobile nn hanno saputo rispondere a nessuna delle domande proposte

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