Tribunale: “Qui pago io”

Aldo Bianchini

Sala Consilina – Il neo presidente del tribunale di Sala Consilina “Antonio Sergio Robustella” (già presidente della sezione lavoro del tribuna ledi Napoli) avrebbe risposto proprio così alla delegazione degli avvocati salesi recatisi in visita di piacere a Napoli presso gli uffici di colui il quale a breve assumerà le redini del locale tribunale per traghettarlo, forse, verso la sua soppressione.  Michele Marcone, Antonio Rienzo, Gherardo Cappelli, Franco Di Paola e V.G. (unica donna del gruppo) la settimana scorsa si sono recati a Napoli per omaggiare, giustamente, il nuovo presidente e al momento di invitarlo al bar per un drink si sono sentiti rispondere con la famosa frase “Qui pago io, a Sala poi si vedrà”. Con classe ma anche con una certa freddezza il buon Robustella ha così liquidato il gruppo salese. Una maniera un po’ sbrigativa se si vuole, ma abbastanza chiara per i futuri rapporti istituzionali. Ma la cosa più seria è accaduta subito dopo a Sala Consilina dove la composizione del gruppo non è affatto piaciuta. Gelosia femminile, non credo. Piuttosto una presa di posizione molto ben motivata da parte delle due dimissionarie dal Consiglio dell’Ordine, gli avvocati Catia Nola e Rosy Pepe, letteralmente arrabbiate per il modo in cui (a loro dire) sarebbero state trattate dal Consiglio e tenute all’oscuro di alcune decisioni e iniziative importanti, come appunto quella di andare a Napoli in visita al nuovo presidente del tribunale. Nella lettera di dimissioni i due avvocati, con l’aggiunta di Pierfrancesco Vallone che ha poi ritirato le dimissioni, hanno evidenziato tra l’altro anche questo aspetto poco corretto. Comportamento che si sarebbe ripetuto anche per quanto attiene “l’apertura del procedimento da parte dell’Autorità Garante in tema di astensione” arrivando addirittura a tenere nascosta la cerimonia di intitolazione dell’aula consiliare al compianto avv. Igino Cappelli. Consiglio dell’Ordine spaccato, dunque, proprio quando si avvicina l’appuntamento elettorale per il rinnovo delle cariche del gennaio prossimo. Un altro gruppo di avvocati, Alarindo Cesareo – Felice Grassia – Catia Nola e Alfonso Giuliano, sembra già muoversi in una direzione diversa da quella del Consiglio; sono stati loro, difatti, a proporre e ad ottenere la convocazione nella Comunità Montana di tutti i sindaci del territorio per costruire un fronte unico contro la soppressione. C’è, infine, la novità della visita a Roma effettuata dall’avv. Angelo Paladino che è ritornato con un bagaglio di notizie deprimenti: “A Roma –dice Paladino– non si capisce più niente e non ci sono punti di riferimento né a destra e né a sinistra. La situazione del Tribunale salese, a questo punto, è davvero molto critica e per la prima volta si rischia seriamente la soppressione”.

One thought on “Tribunale: “Qui pago io”

  1. Caro Aldo,
    ti commento per amore di verità e per “giustizia” o dovrei scrivere per “giustezza”.
    Non conosco le tue “fonti” ma, da amico, ti suggerisco di sostituirle.
    Nulla posso riferirti in merito al “drink” vesuviano poiché fatto che ignoro e in tutta onestà, poco attira la mia curiosità.
    Non posso, tuttavia, esimermi dal precisare che, come ebbi modo di riferirti anche in una cordiale telefonata che mi facesti settimane addietro, i colleghi Alarindo Cesareo, quale Presidente della Camera Penale del Tribunale di Sala Consilina, Felice Grassia, quale Presidente della Camera Civile del Tribunale di Sala Consilina, Alessandro Carrazza, quale delegato dall’avv. Catia Nola, presidente dell’UDAI sezione del Tribunale di Sala Consilina e il sottoscritto, quale Presidente della sezione AIGA presso il Tribunale di Sala Consilina, sono i firmatari di un documento riservato indirizzato al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Sala Consilina, Michele Marcone, datato 28/10/2011.
    Succo e sostanza di detto documento è il “rinnovato spirito unitario” che ha mosso e muove l’Avvocatura Salese nella lotta contro la paventata soppressione del Tribunale.
    La convocazione di un “consiglio comunale allargato a tutti i consigli dei comuni del Circondario del Tribunale”, tradottosi, poi, per motivi di praticità, nella convocazione di tutti i sindaci dei comuni del Circondario del Tribunale Salese preso la Comunità Montana, non è certo merito, né iniziativa del sottoscritto.
    E’ stata l’assemblea degli avvocati a volerla, sin dal 07/09/11; volontà ribadita, unanimemente, nelle assemblee del 17/09, 7 e 24/10 del 2011.
    E’ il nostro Presidente, Avv. Michele Marcone, con una accorata missiva, ad aver sollecitato e “chiamato a raccolta” (come da te riportato in un precedente articolo) i Presidenti delle Comunità Montane interessate e i Sindaci dei relativi Comuni.
    Scopo del richiamato documento era quello di fornire al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati da parte di tutte le associazioni forensi, supporto e disponibilità al fine di garantire un “ulteriore impulso all’azione svolta”.
    Comprenderai che, oggi, sarebbe sciocco “muoversi in una direzione diversa da quella del Consiglio”, del nostro Consiglio.
    Sarebbe come offrire il fianco al nemico che già abbatte su di noi il fendente mortale.
    Quanto ad altre imprecisioni ed inesattezze contenute nell’articolo che commento, saranno, ove lo riterranno opportuno, gli altri interessati a far chiarezza. Nessuno di loro ha bisogno di un avvocato.
    alfonso giuliano

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