MORETTI: tra politica, imprenditori e lavoratori

Aldo Bianchini

SALERNO – In questi ultimi mesi mi sono occupato spesso di due argomenti centrali per la vita associativa delle nostre comunità. Ho scritto tanto, forse anche troppo, sulla figura del nostro arcivescovo metropolita “Mons. Luigi Moretti” per cercare di scandagliarne personalità, immagine ed azione pastorale. Ho scritto anche tanto, non troppo in questo caso, sulla vicenda del “pastificio Amato” o almeno di quello che resta di un marchio che è stato onore e vanto della città di Salerno e di tutto il meridione d’Italia; non per niente e non a caso per anni il logo del pastifico è stato stampato sulle magliette azzurre della nazionale italiana di calcio. L’ho fatto, in entrambi i casi, sempre nel pieno rispetto della deontologia professionale e con il solo intento di avviare la comunità verso la verità possibile. La cronaca quotidiana mi ha offerto la possibilità di scrivere, questa volta, su entrambe le vicende. Difatti l’arcivescovo Moretti ha incontrato gli operai dell’ex pastificio Amato che rischiano seriamente di rimanere in mezzo ad una strada con il carico enorme delle loro famiglie sulle proprie spalle. Ecco, questo è uno dei momenti in cui la Chiesa, attraverso i suoi esponenti, tanto meglio se illustri, deve intervenire non soltanto per fare retorica ma per cercare di contribuire alla risoluzione del grave  problema occupazionale. Con la fede, mi ha detto qualcuno, non si risolvono i problemi. Non sono dello stesso avviso, secondo me in questi casi il “momento di fede” contribuisce certamente ad alleviare le disastrose conseguenze della perdita del posto di lavoro. Dunque  la cronaca ci dice che l’arcivescovo Moretti ha incontrato i lavoratori dell’Amato. Tanti sono i misteri intorno ai fatti del “mitico pastificio”, e tutte le domande che ho posto con i miei precedenti interventi hanno ricevuto in cambio soltanto il silenzio, così come il silenzio arrivato dalla Curia dopo i miei ripetuti interventi sul capo della chiesa salernitana.  Ma ritorniamo all’Amato, nella fattispecie è come se fosse difficile identificare con chiarezza persino i reali interlocutori, o meglio potrebbe apparire che a chi è deputato a trovare la giusta soluzione, dei lavoratori interessi ben poco. Tocca, come al solito, e lo dico con tristezza ma con convinzione, solo alla chiesa farsi carico delle pene umane e comprensibili di chi nel lavoro al pastifico aveva investito la sicurezza lavorativa di una intera vita. Le sofferenze degli operai sono riconducibili all’applicazione di una cassa integrazione “confusa” della quale non si conosce la metodologia applicativa, alla gestione di bilanci familiari che continuano ad esistere nonostante la crisi. Insomma il rischio di chi lavora, o ha lavorato al pastificio, è quello di un futuro ancora più nero del presente. Per questo motivo Mons. Moretti, giustamente, invita i lavoratori a non disperare pur di fronte alla complessità della situazione, e colpisce positivamente la sua vicinanza a chi è in difficoltà. Si spinge fino a dire chiaramente ai “suoi ospiti” di sentirlo vicino e partecipe delle loro pene e si propone di amplificarne la voce. Devo riconoscere al nostro Arcivescovo una profonda conoscenza del mondo dell’informazione e di come esso può essere strutturato (senza manipolarlo!!) per renderlo utile anche alla causa comune. In questo mons. Luigi Moretti può essere considerato, senza dubbio alcuno, un grande comunicatore in grado di far passare messaggi positivi e di dare agli stessi la giusta risonanza anche in sede regionale e nazionale. Questo in sintesi mi è parso di capire dall’attenta lettura del comunicato con cui dagli uffici di Via R. Il Guiscardo don Nello Senatore ed i suoi più stretti collaboratori hanno diffuso la voce dell’arcivescovo ed anche possibili indiscrezioni sui contenuti reali del suo incontro con gli operai.  In passato ho criticato il presule per l’apparente distacco dai problemi delle categorie di chi ogni giorno si alza al mattino presto per lavorare e che ad un tratto tocca improvvisamente con mano il rischio di non potersi più svegliare in tutta tranquillità perché il “mitico posto di lavoro” sta sfumando tra chiacchiere e promesse. Ora debbo plaudire ad una vicinanza (tra l’arcivescovo e i lavoratori) che non passa attraverso i proclami delle omelie domenicali ma che è diventata fattiva, palpitante e reale. “Se è utile, sentitemi insieme a voi”, queste le parole di Mons. Moretti che sottolineano la sua attenzione al problema che non mancherà di seguire nelle sue più disparate evoluzioni future. Su questi sani presupposti è assolutamente giusto che la Chiesa in senso lato e che un arcivescovo in particolare si avvicinino alla “politica” non per “fare politica” ma per trarne da essa, con la spinta della parola e dell’insegnamento spirituale, il massimo del frutto possibile, sempre e soltanto in favore della classi sociali meno abbienti. Se il nostro arcivescovo Luigi Moretti riuscirà a fare questo avrà dato un contributo importante per il riavvicinamento della Chiesa ai suoi naturali fedeli.

5 thoughts on “MORETTI: tra politica, imprenditori e lavoratori

  1. Plaudo al fatto che l’arcivescovo Moretti sia vicino a chi è in difficoltà, ma mi auguro che nella sua veste di Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Salernitano Lucano vigili a che nessuno mai possa aver difficoltà da una sentenza forviata da quattro “buoni testimoni” e da qualche avvocato senza scupoli.
    Mi auguro che l’arcivescovo Moretti, se ancora non lo ha fatto, nella sua qualità di Moderatore, prenda provvedimenti ufficiali atti a interdirne il patrocinio in ambito ecclesiastico, stante anche la mancanza dei titoli richiesti, rispetto all’avvocato protagonista ormai di dominio pubblico del servizio delle Iene.
    Mi auguro anche che l’arcivescovo Moretti dia riscontro e alla mia racc.a.r del 22.11.11 avendo puntualmente disatteso le mie precedenti comunicazioni.

    Avv. Michele Fischetti

  2. Mi chiedo e chiedo perchè l’arcivescovo Moretti non dica che provvedimenti abbia preso, e si li ha presi, per l’avv. Landi protagonista ormai di dominio pubblico del servizio delle Iene.

    1. Ne abbiamo già discusso precedentemente e cioè del fatto che Mons. Moretti è stato mandato da Roma per i “conti”. A LUI interessa l’aspetto economico e tutto il resto è noia. Che tristezza.
      Pasinato

  3. AD OGGI 29 NOVEMBRE 2011 L’ARCIVESCOVO MORETTI NON HA INTESO DARE RISCONTRO E ALLA MIA RACC.A.R DEL 22 NOVEMBRE 2011 COSI’ COME NON HA INTESO DARE RISCONTRO A QUANTO EBBI A CHIEDERGLI SU QUESTE PAGINE IL 23 NOVEMBRE 2011
    RICHIESTA CHE RISCRIVO PER I LETTORI : “Plaudo al fatto che l’arcivescovo Moretti sia vicino a chi è in difficoltà, ma mi auguro che nella sua veste di Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Salernitano Lucano vigili a che nessuno mai possa aver difficoltà da una sentenza forviata da quattro “buoni testimoni” e da qualche avvocato senza scupoli.
    Mi auguro che l’arcivescovo Moretti, se ancora non lo ha fatto, nella sua qualità di Moderatore, prenda provvedimenti ufficiali atti a interdirne il patrocinio in ambito ecclesiastico, stante anche la mancanza dei titoli richiesti, rispetto all’avvocato protagonista ormai di dominio pubblico del servizio delle Iene.
    Mi auguro anche che l’arcivescovo Moretti dia riscontro e alla mia racc.a.r del 22.11.11 avendo puntualmente disatteso le mie precedenti comunicazioni”.
    OVVIAMENTE SPERO CHE MI SI DIA RISPOSTA ED ATTENDO RISERVANDOMI DI NOTIZIARE E IL VATICANO E IL PAPA STESSO.
    Avv. Michele Fischetti

    1. Avvocato Fischetti se Moretti non le risponde è forse perchè non gli interessa che il Tribunale Ecclesiastico Salernitano diventi il tempio del male affare, altrimenti avrebbe immediatamento detto a lei ed a tutti i fedeli salernitani e non quale iniziativa aveva preso contro l’avv. Landi e compari, ma dubito fortemente che abbia preso una iniziativa.

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