Codacons: batte il Consac di Vallo

Aldo Bianchini

SALA CONSILINA – E’ con vivo piacere che pubblichiamo il comunicato del Codacons del Vallo di Diano del 23.12.11 (a firma del responsabile dr Roberto De Luca). Sono queste le battaglie in cui e per cui vorremmo vedere sempre impegnato il Codacons, lontanissimo dalla politica e dalle vicende dal colore personalistico, soltanto a difesa dei diritti dei consumatori. Non solo per la pubblicazione di questi comunicati ma per sostenere battaglie come questa a favore di un cittadino questo giornale online  è e sarà sempre disponibile. Ecco il testo integrale del comunicato: <<A leggerla, la sentenza del Giudice di Pace di Sala Consilina, ci inorgoglisce per quanto siamo riusciti a fare per tutelare i diritti di un cittadino del Vallo di Diano contro il caro-bolletta dell’acqua distribuita dalla ditta CONSAC S. p. A di Vallo della Lucania. In effetti,  il caso non è nuovo, così come documentato da una raccomandata n. 0527, spedita da un cittadino del Vallo di Diano del lontano 14 giugno 1998. In questa missiva si lamentava una frequenza biennale della lettura del contatore e si rilevava quanto segue: “la seconda eccedenza in mc risulta essere più onerosa della prima eccedenza del 100% (il doppio), ritendendo che l’importo delle fatture a conguaglio non viene equamente distribuito nel corso degli anni, venendosi così a verificare l’inconveniente (per l’utente) di dover pagare una somma di danaro non corrispondente al suo effettivo consumo, si chiede che le eccedenze vengano distribuite equamente nei trimestri precedenti alla fattura a conguaglio in modo da evitare l’accumulo di svariati mc sotto la voce “II eccedenza””. In pratica, se la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania manda bollette leggere per un anno, il cittadino non deve esultare, perché, a conguaglio, se non viene effettuata la cosiddetta “spalmatura” della lettura (in genere unica) su tutto l’arco dell’anno, allora il rischio è che la bolletta arrivi molto più “pesante”. La ditta CONSAC S. p.A. di Vallo della Lucania rispondeva, in pratica, che tutto era regolare (ehm!). Questo succedeva nel 1998. E che cosa accade ai giorni nostri? Con la sentenza n. 176/11 del Giudice di Pace di Sala Consilina, apprendiamo che la ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania è stata condannata al pagamento delle spese della lite per un importo pari a 850,00 EUR, che è stato pienamente accolto il ricorso dell’utente difeso da un legale CODACONS della nostra sede; ossia, sono state annullate due fatture, una di 288,13 EUR, una di 49, 50 EUR, nonché una penale richiesta dalla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania. Ma vediamo in dettaglio che cosa si contestava alla ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania. Così come si legge nella sentenza n. 176/11: “il sistema di fatturazione adottato dal consorzio convenuto era irregolare in quanto le somme richieste erano calcolate con il criterio delle eccedenze, che consiste nell’applicare tariffe maggiori per ogni soglia di consumo superiore al limite stabilito per il trimestre”. E vediamo che cosa dice il Giudice dice su quanto esposto:  “Dal regolamento … si evince che il sistema della cosiddetta “spalmatura”, ossia della regolare tariffazione per il consumo effettuato nei quattro trimestri dell’anno solare, si applica quando la società è in grado di procedere alla rilevazione dei consumi in tutto il periodo di tempo anzidetto. Nel caso di specie la convenuta [CONSAC S.p.A. di Vallo della Lucania, n.d.r.], nonostante il contatore fosse posto all’esterno, non ha provveduto alla rilevazione di detti consumi secondo i criteri previsti… Si fa inoltre rilevare che tali contestazioni sono state fatte rilevare anche con apposito reclamo che la Consac non ha ritenuto di dover tenere in considerazione“. Il Giudice conclude che “la domanda come proposta dall’attore è fondata in fatto ed in diritto e merita, pertanto, pieno accoglimento”.  Tutto come il 1998, insomma. Ma dal 1998 ad oggi, quante fatture in conguaglio sono state emesse con questi stessi metodi? E quanti soldi, impropriamente, sono defluiti dalle tasche dei cittadini? Ci sarà qualcuno che potrebbe capire queste cose? Forse un altro Giudice, forse a Berlino, che possa prendere in considerazione quelle parole sagge dell’utente (ormai deceduto) del lontano 1998 e del cittadino che ha promosso il ricorso di recente? Ecco una ragione per la quale appoggiamo, come sede CODACONS del Vallo di Diano, il Comitato ACQUA BENE COMUNE di Sala Consilina. In bocca al lupo ai cittadini di Sala Consilina, allora, e a tutti noi utenti della ditta CONSAC S. p. A. di Vallo della Lucania>>. Dimenticavo, io personalmente e tutta la redazione ricambia gli auguri di buone feste.

 

 

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