Sala Consilina. Eletto il C.d.O. degli avvocati

Antonio Citera
SALA CONSILINA – Passano al primo turno 8 candidati, l’ultimo posto disponibile, sarà assegnato dopo il ballottaggio previsto per il 28 gennaio. Eletto il consiglio dell’ordine degli avvocati di Sala Consilina,in un clima di tensione, dovuta essenzialmente alla probabile soppressione del tribunale del centro capofila del Vallo di Diano. Confermata la lista uscente, capeggiata dall’ex presidente Michele Marcone. Otto dei nove membri previsti, sono stati eletti al primo turno, servirà un ballottaggio già previsto per il 28 gennaio, per sapere chi siederà la nona poltrona disponibile. Una votazione scontata, servivano almeno 139 consensi per l’elezione diretta, l’urna ha dato i seguenti risultati: Gherardo Cappelli 221 preferenze, Michele Marcone 209, Antonio Rienzo 193, Gino Papaleo 180, Katia di Palma 174, Enza Guerra 164, Pasquale Gentile 156 e Franco Di Paola 150. Un compito non facile quello che attende il nuovo CdO, la paventata soppressione è alle porte, servirà coerenza e decisioni forti per contrastare la legge delega,e cercare in extremis la salvezza del presidio. Dopo la sospensione dello sciopero, che ha di fatto intralciato le udienze per quasi quattro mesi, altre iniziative dovranno essere intraprese, il possibile percorso da seguire, sarà discusso in un’assemblea che il neo consiglio ha previsto nelle prossime settimane. La situazione resta appesa, e secondo molti, la certezza, è quella di una sicura chiusura del presidio. Intanto la voce grossa la fanno i giovani avvocati,i quali hanno preannunciato per sabato prossimo,una manifestazione di dissenso contro la paventata soppressione , una sfilata nelle piazze di Sala Consilina, che coinvolgerà tutte le categorie , economico- sociale ed istituzionale del Comprensorio. Per ribadire un secco no ad una riforma che si basa su criteri generici e soprattutto irrazionali, risparmio ed efficienza –dicono gli organizzatori,- sono ottenibili anche riorganizzando gli uffici di primo grado già presenti sul territorio.- Nei tribunalini,-continuano- come impropriamente vengono chiamati , i tempi di risposta della giustizia sono ottimali e rispecchiano i parametri europei, anche in presenza di organici sottodimensionati e non aggiornati, ciò è dovuto ad una struttura più snella dell’ufficio, con tempi burocratici minori rispetto ai grandi tribunali, ciò consente un accesso più veloce ai vari servizi da parte dei cittadini, e di conseguenza si accelerano i tempi di risposta sia in sede civile sia in sede penale. La soppressione di queste sedi- concludono- dunque non comporta risparmio allo Stato, infatti, resta invariato il costo del personale amministrativo e giudicante, nuove spese saranno accollate allo Stato per la ristrutturazione  e riorganizzazione delle sedi esistenti, vanificando gli sforzi che si son fatti per l’aggiornamento delle strutture che verranno soppresse, si allungheranno i tempi di decisione e di risoluzione delle cause, tutto a svantaggio del cittadino che viene disagiato nel suo essere e nel suo vivere.-

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