Antonio Citera
SALA CONSILINA – Un incontro quello di martedì che ha di fatto segnato la sorte del Presidio salese. Il Ministro della Giustizia Paola Severino ha ribadito l’esigenza di chiudere il presidio, il quale secondo il Governo non ricopre un bacino di utenza sufficiente per mantenere in vita un tribunale. Questo è quanto emerso dall’incontro tenutosi a Roma tra il ministro della Giustizia ed una rappresentanza formata da avvocati ed istituzioni . Erano presenti al tavolo, il presidente dell’avvocatura di Sala Consilina Michele Marcone, Il procuratore capo dell’apparato salese il dott. Amato Barile, il presidente del tribunale Sergio Antonio Robustella, l’on. Tino Iannuzzi, il senatore Alfonso Andria, ed il sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari, presenti inoltre alcuni avvocati del foro di Sala Consilina. Durante l’incontro sono state affrontate le tematiche riguardanti l’applicazione della Legge Delega in materia di riorganizzazione degli uffici giudiziari e razionalizzazione delle spese,è stata espressa la volontà nell’interesse comune di salvaguardare la permanenza del Tribunale e della Procura, che nel corso dei decenni hanno svolto un fondamentale servizio alle comunità della circoscrizione ed hanno rappresentato un irrinunciabile baluardo dello Stato a tutela della legalità,tutto scritto in una dettagliata relazione presentata al Ministro che poneva in evidenza l’alto tasso di produttività del Presidio di Sala Consilina, sia per quanto riguarda i Provvedimenti Penali sia per quelli Civili, “un Tribunale modello”per funzionalità, innovazione, come dimostra fra le tante attività l’istituzione del Processo Civile Telematico, inoltre, la rispettiva Procura, con il suo positivo lavoro che ha condotto a processi importanti, è baluardo di legalità e segno concreto di presenza dello Stato anche nei territori più lontani dai centri cittadini nevralgici. Il Ministro, preso atto di ciò, ha ribadito l’esigenza di ampliare l’utenza dello stesso, al fine di coprire una zona più ampia di territorio, il fine è quello di salvaguardare l’economia della giustizia, eliminando quei presidi in più che possono essere facilmente rimpiazzati da una mirata geografia giudiziaria. Quindi l’esigenza di trovare nuova linfa da accorpare al territorio già coperto dal tribunale, il quale ha competenza su 28 comuni, del Vallo di Diano, del Golfo di Policastro, e parte del Tanagro. Soddisfatto in parte il presidente dell’avvocatura di Sala Consilina Michele Marcone, che alla fine dell’incontro, afferma – Per salvare il nostro tribunale, bisogna crescere, nel numero di abitanti, e bisogna ampliare il numero delle circoscrizioni, una scelta chiara quella del Governo che ci impone una maggiore utenza. Si potrebbe optare verso una integrazione dei comuni che fanno capo, al tribunale di Lagonegro, per farlo – conclude Marcone – farò personalmente un appello ai sindaci e ai consigli comunali dei territori limitrofi che potrebbero essere interessati al nostro circondario, affinchè deliberino in tal senso e chiedano di essere ammessi nella circoscrizione del tribunale di Sala Consilina -. Tocca ancora una volta alla politica dunque sposare una causa nobile, il tribunale può essere salvato, ma c’è bisogno di coesione, tra le parti, quella peculiarità che fino ad ora si è intravista solo a sprazzi.
Sala Consilina: Severino, il tribunale va chiuso
