Vallo della Lucania.Defibrillatori obbligatori.

Antonio Citera

Come spesso accade, dopo il fattaccio, si prendono in seria considerazione le cose. La morte dello
sfortunato calciatore  del Livorno, Piermario Morosini, ha gettato le basi per rimarcare l’importanza del defibrillatore come strumento salva vita. Ed ecco che a Vallo della Lucania, il
sindaco e l’amministrazione comunale, hanno pensato bene di predisporre nel prossimo piano regolatore, la presenza di un defibrillatore in ogni condominio.“Saremo i primi in Italia a prevederne la presenza obbligatoria”, dice il Toni Aloia sindaco di Vallo della Lucania, – Il progetto prevede la destinazione di defibrillatori in luoghi di pubblica utilita’, come scuole e palestre. -Oltre a cio’, con questa proposta intendiamo rendere obbligatoria l’ adozione dei defibrillatori nei condomini-.L’apparecchio salvavita, sarà riservato a personale LAICO, ossia
verrà scelto tra i condomini che si sottoporranno ad un corso di specializzazione ad hoc per poter manovrare lo stimolatore cardiaco- La spesa
per l’acquisto di un defibrillatore si aggira intorno ai 1400 euro – ha concluso il primo cittadino di Vallo della Lucania – la sua presenza non ci
metterà al riparo dalle cosiddette morti improvvise, ma contribuirà a sensibilizzare i cittadini sul fronte della salute.- Perché è importante avere più defibrillatori in un contesto cittadino? Lo abbiamo chiesto ad un noto cardiologo:- La Morte Improvvisa Cardiaca (MIC) rimane uno dei più drammatici problemi sanitari irrisolti, ogni anno in Italia l’arresto cardiocircolatorio (ACC) colpisce
circa 60.000 persone, risultando da solo la principale causa diretta di morte; gli incidenti stradali – per fare un tragico
paragone – ne mietono 7500, l’AIDS meno di 200. A causa dell’imprevedibilità con cui l’arresto cardiocircolatorio colpisce, molte delle vittime muoiono prima di raggiungere l’ospedale o di poter essere soccorse da una equipe sanitaria territoriale dotata di defibrillatore ed abilitata ad usarlo. Perché? Perché le ambulanze impiegano alcuni minuti per soccorrere chi viene colpito da arresto cardiaco nell’area urbana: dobbiamo considerare, infatti, il tempo necessario alle persone che sono vicine a chi si sente male, per capire che cosa sta succedendo e chiamare il 118; due minuti se ne vanno per la gestione della chiamata e per l’attivazione dell’equipaggio di soccorso; si aggiunge, infine, il tempo necessario all’ambulanza, sia pure in urgenza, per raggiungere il luogo. Per quanto i mezzi di soccorso possano essere diffusi sul territorio,
difficilmente i sanitari potranno raggiungere la vittima in tempo per far ripartire il cuore, evitando tragiche conseguenze. Questo significa che è indispensabile ridurre i tempi con cui lo strumento salvavita per eccellenza, il defibrillatore semiautomatico, diventa disponibile . Deve essere già sul posto ed essere usato immediatamente da chi si trova lì ed è addestrato a farlo . Deve esserci sui mezzi di soccorso non sanitario, soprattutto quando siano i primi od i soli che possono intervenire in situazioni ambientali particolari.-

 

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