TEGGIANO: troppi schiamazzi, no al calcio balilla

Michele D’Alessio

TEGGIANO – La notizia ha fatto il giro d’Italia, in poche ore, tramite i social network  come Facebook o twitter o giornali on line, facendo diventare il sindaco Michele Di Candia il sindaco del giorno. Niente calcio Balilla dopo le  dieci di sera. L’ordinanza emanata nei primi giorni di maggio e consegnata a tutte le attività commerciali di Reggiano. Il biliardino, detto alla ragazzino, è uno dei sollazzi preferiti degli italiani d’estate. Partite indiavolate all’ultimo sangue, rossi contro blu, non si può rullare, si arriva ai sette, chi perde paga da bere. In mancanza di pallone (vero) è l’innocuo calcetto, calciobalilla, biliardino, ognuno lo chiami come vuole, a tener banco nelle afose serate tra amici – e non si tratta solo di ragazzini. Il problema è che magari qualcuno si fa prendere dalla trance agonistica e magari, via, un po’ baccano e rumore, ma a qualche teggianese, però, non deve troppo gradire questo popolare scacciapensieri (e soprattutto i suoi esagitati appassionati) così e per questo il sindaco del un paese dell’entroterra salernitano, e il paese del principe Sanseverino e della principessa Costanza, gli ha dichiarato guerra mettendo al bando il calcio da tavolo. Michele Di Candia così si chiama il primo cittadino, come fece, per la prima volta, il suo collega sindaco di Campobello di Licata (AG) Michele Termini,  nel luglio del 2010, ha emesso la seguente ordinanza: «Alcuni residenti lamentano la collocazione di biliardini ed altri giochi all’esterno dei locali pubblici e di ritrovo, posti nelle pubbliche piazze, sui marciapiedi e sulle strade, i cui avventori creano continui schiamazzi. Non si gioca dal primo aprile al 30 settembre dopo le ore 22,00 e dall’1 ottobre al 31 marzo dopo le ore 20,00. Coloro che non rispetteranno l’ordinanza potranno incorrere, oltre che in una sanzione pecuniaria, anche nell’applicazione dell’art. 659 del Codice Penale che prevede l’arresto fino a tre mesi». La notizia nella piccola comunità della città Museo ha suscitato molta solidarietà per il sindaco da parte della cittadinanza, un’po’meno da chi esercita e ha un’attività commerciale con questi divertimenti e sale gioco, che intervistati nel anonimato delle frazioni di  Prato Perillo, San Marco e Pantano e centro Storico di Teggiano da dove si presume che sia partito la richiesta di divieto hanno dichiarato “…in questo momento economico cosi precario, limitare anche il divertimento, è un’altra mazzata alla nostra attività – è la voce unanime di alcuni titolari di Bar – se poi, questo crea disturbo alla cittadinanza, dovrebbero limitare anche le feste Religiose e non e le sagre di paese e tant’altro”. Ma c’è anche ha parole di compiacimento verso l’ordinanza “ se si è arrivato a questo è perché spesso si è prevaricato la convivenza civile, si è leso il rispetto delle regole, rispetto degli altri e del lavoro altrui , ci sono delle norme e degli orari anche per chi fa questo mestiere ed è giusto che vanno rispettato, molto spesso si esagera e si va’anche oltre l’una o le due di notte…” . Insomma, per le partite in notturna, ai poveri calciobalillisti  teggianesi toccherà emigrare nei comuni vicini come Sassano, Sala Consilina o Sant’Arsenio dove, è ancora tutto consentito.

 

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