Tribunali minori: soppressione e risparmi reali

Antonio Citera

SALA CONSILINA – Risparmi inferiori a quelli stimati dal Governo, ulteriore perdita di efficienza del servizio giustizia ed elevati costi a carico della collettività, in termini non solo di minor tutela dei diritti ma anche di maggiori esborsi per accedere al servizio giustizia. E’ l’allarme che l’Avvocatura rimette al Governo, dopo aver raccolto dati e incrociato cifre e numeri. “Fin da quando è stata approvata la Manovra che ha conferito la delega al Governo per la revisione della geografia giudiziaria, il Cnf ha sostenuto la necessità che i cittadini possano usufruire di una giustizia di prossimità efficiente e razionale e ha sempre rilevato che per affrontare una questione così importante è necessario disporre di tutti i dati e i numeri utili, dichiara il presidente del Cnf Guido Alpa. E i risultati ai quali è giunta la commissione interna all’uopo istituita conferma la bontà del nostro approccio. La giurisdizione costituisce una componente irrinunciabile di ogni sistema democratico. Tramite essa si realizzano almeno due diritti costituzionali: quello alla difesa e quello all’uguaglianza. I diritti dei cittadini non sono merce e l’auspicato obiettivo della corretta allocazione delle risorse e dell’efficienza, che l’avvocatura condivide, deve tener conto dei costi gravi di una riduzione della loro tutela”. L’allarme lanciato dall’Avvocatura parte da uno studio complesso sui flussi dei procedimenti giudiziari e sui costi (raccolti direttamente sul territorio dalle commissioni di manutenzione stante il silenzio dell’amministrazione centrale, al netto delle spese del personale) di 48 tribunali sub-provinciali sui 57 in odore di soppressione. Lo studio è stato condotto dalla commissione del Cnf per la revisione della geografia giudiziaria, coordinata da Enrico Merli, che ha evidenziato come finora il Governo non abbia applicato al comparto della Giustizia i criteri della spending review previsti dalla legge di Stabilità (n.98 del 2011). Inoltre il Governo, rileva il Cnf, si accinge a operare “tagli trasversali” senza aver prima determinato i costi standard e i fabbisogni standard nella Giustizia,come invece è avvenuto nella Sanità e in altri settori della Pubblica Amministrazione. Dall’incrocio dei dati è emerso che:  a) RISPARMI REALI. Contro gli 80 milioni di risparmio stimati dal ministero della giustizia, a fronte della eventuale chiusura di 48 tribunali sub-provinciali (su 57 in totale) e 160 sezione distaccate, il risparmio reale sarebbe di poco più di 41 milioni, (sommando i circa 25 milioni di euro derivanti dalla soppressione di 48 tribunali ed i circa 16milioni derivanti dalla soppressione delle sezioni distaccate). Governo= -80 milioni euro
Cnf=  -41 milioni di euro. Volendo calcolare il risparmio relativo alla chiusura dei 37 tribunali, individuati applicando i criteri legislativi previsti dalla delega n. 148/2011, il risparmio sarebbe di 17 milioni, al quale andrebbero sommati i circa 16 milioni relativi alle 160 sezioni distaccate, per un totale di circa 33milioni di euro (37 tribunali+ 160 sezioni distaccate); cifra sempre ben lontana dalla stime governative. b) EFFICIENZA REALE. Sia in materia civile che in materia penale i procedimenti esauriti nei 48 tribunali sono superiori a quelli sopravvenuti. Civili sopravvenuti: 209.181; Civili esauriti: 213.481; Penali sopravvenuti: 276.160; Penali esauriti: 281.050

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