AGIRE/5: Angellara Home, un sogno infranto !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Ho già scritto, tempo fa, in merito all’ Angellara Home esprimendo quella che era ed è una mia convinzione personale maturata dopo aver visitato, con molta attenzione, la struttura ricettiva voluta tenacemente dall’ex vescovo di Salerno mons. Gerardo Pierro. Ribadisco, punto per punto, tutto quello che ho già scritto e lo faccio non per timore di smentirmi ma semplicemente per amore della verità, almeno quella che si appalesa ai miei occhi. Uscii da quella lunga visita al complesso ricettivo, accompagnato da don Comincio Lanzara, molto perplesso per quanto stava maturando e montando contro la Curia ed in particolare contro una struttura che qualcuno, a tutti i costi, voleva far passare come un albergo a tre o addirittura a quattro stelle. Erano quelli i giorni immediatamente precedenti il clamoroso blitz della Guardia di Finanza ordinato dal pm Roberto Penna e consumato nel sequestro di tutta la struttura. Erano i giorni in cui anche io, ma non per la struttura ricettiva, mi accanivo giornalisticamente contro l’arcivescovo Pierro ed accettai molto volentieri l’invito di don Comincio. Molto democraticamente l’acqua santa invitava il diavolo (come si suol dire!!) a rendersi conto della realtà dei fatti e della situazione dei luoghi prima di incominciare a scrivere a vanvera. All’uscita della struttura rimasi senza parole e dovetti riconoscere che era in atto una strumentalizzazione giudiziaria clamorosamente eclatata dai mezzi d’informazione. Quello che avevo visitato non era altro che un “modesto e sobrio” caseggiato per le vacanze o per l’alloggio di sacerdoti bisognosi anche di assistenza. L’arredamento delle camere non aveva niente di eccellente ma era di modestissima fattura e ridotto veramente all’osso. Certo in ogni camera c’era il televisore led, ma vorrei ricordare a me stesso che da Trony o da altri rivenditori all’ingrosso, in periodi specifici, questo tipo di televisore lo si acquista anche per poche decine di euro; quindi ciò che caratterizzava il punto di svolta nelle camere di albergo è divenuto ai nostri giorni un elettrodomestico di bassissima qualità. Per non parlare del refettorio, perché di refettorio si tratta e non di sala pranzo, che mi apparve come quelli che molti decenni fa si allestivano nelle colonie estive. Ecco proprio questo ricordo mi venne alla mente a conclusione della visita, quella era una struttura molto simile ad una colonia estiva. Era stata, forse, concepita proprio con questa visione che del resto la Chiesa adotta da sempre: sobrietà, indispensabilità e comodità. Solo due cose mi colpirono, due cose che ai miei occhi apparvero un po’ fuori dalla linea di rigore della struttura: un enorme e splendido lampadario nella sala d’aspetto e la sala delle conferenze. Lo evidenziai al mio accompagnatore che, in maniera lapidaria, mi stroncò subito. Il lampadario era stato donato e la sua restaurazione era stata fatta gratuitamente da un esperto del centro storico, la sala convegni era stata allestita in forma più adeguata  anche se non tecnologicamente molto avanzata proprio per sopperire alle enormi esigenze della Curia in materia di comunicazione e informazione. Fin qui il racconto di quella visita. Nel corso di questi anni mi sono sempre interrogato sulla funzione e sulla efficacia, nel senso di risposte date in funzione della ricerca della verità, dei tantissimi CTU (Consulenti Tecnici dell’Ufficio) che ho conosciuto direttamente o che ho avuto modo soltanto di conoscere attraverso i loro scritti. Dico questo perché sui CTU se ne sono sempre dette di tutti i colori nel bene e nel male, in tanti hanno addirittura sostenuto e sostengono che i CTU scrivono sotto dettatura dei PM che li nominano. Io personalmente non credo assolutamente che sia così, anche se dal punto di vista umano possono tutti risentire di una certa “pressione psicologica” che inevitabilmente un PM (anche involontariamente) esercita in forza del suo ruolo di pubblico ministero. Ovviamente  qui non è in discussione la capacità professionale dei singoli CTU che per essere chiamati a recitare quella parte devono pur avere della referenze professionali ed anche caratteriali abbastanza rassicuranti. Statisticamente, però, esiste un dato incontrovertibile che è tutto a sfavore dei CTU, parlo della statistica dei processi vinti e dei processi persi. Centinaia e centinaia di volte le relazioni, anche quelle più agguerrite, dei CTU vengono smantellate di sana pianta con forti perdite di danaro pubblico. Ricordo sempre con grande attenzione la deposizione del famoso prof. Lamberti del politecnico di Napoli che in aula, in qualità di perito di parte nel processo Fondovalle Calore, definì uno dei CTU della Procura (che era un architetto!!) inesperto alla pari di uno studente geometra. Non ho letto, se  non attraverso i report giornalistici (che non possono far fede), le relazioni scritte dai CTU di Robero Penna (professore Del Piaz e ingegnere Salvati) e quindi non mi permetto di commentarle. Solo per la cronaca e per i giovani cronisti di giudiziaria ricordo che quando fu sequestrato il cavalcavia che collega la tangenziale di Salerno alla bretella verso San Severino ebbi modo di leggere la perizia del CTU dell’epoca. C’era scritto che quel viadotto era in imminente pericolo di crollo. Ebbene quel viadotto senza ulteriori rinforzi è stato completato ed oggi sullo stesso transitano decine di miglia di veicoli al giorno.  Il processo per l’Angellara Home è ancora lungo e il collegio difensivo saprà ben far valere le sue tesi, come cittadino non vorrei che il sogno di quella struttura rimanesse per sempre tale. Alla prossima.

One thought on “AGIRE/5: Angellara Home, un sogno infranto !!

  1. Caro direttore mo meraviglia il suo scritto. Forse al pari dei Ctu lei subisce la pressione, involontaria, che i poteri occulti, dietro l’angellara, esercitano? Perchè non ci dice come mai la struttura è stata data in comodato gratuito a vita ad un’associazione privata di cui Don Comincio è il direttore? Come mai alla prima riunione il Cda si spoglia dei propri poteri per darli a Don comincio. Quale motivo c’e’ per cui la diocesi di salerno si spogli, di fatto, di un bene così prezioso, che come lei dice serve a tutti? Come mai di questa associazione fanno parte i soliti noti? Le dice qualcosa un tale petrone? mica è parente del Consigliere regionale? A chi vogliono raccontare queste fesserie? Perchè non ci racconta la storia della Vigor oppure delle piscine comunali di salerno? di chi erano le strutture o i suoli? chi li ha poi ceduti? Beh spero che il suo sia stato solo un abbaglio dovuto al sentimento che una tale struttura ha nel nell’immaginario collettivo. QUELLA STRUTTUTA per i bambini che ora non c’è più.. Non mi venga a dire che è una struttura di accoglienza per persone bisognose perchè significa offendere l’altrui intelligenza! I prezzi praticati, i matrimoni festeggiati? e poi se è una struttura al servizio del clero perchè darla in comodato gratuito ad un’associazione di laici? i proventi di tale attivitá a chi andavano? alla curia o all’associazione? stavolta non voglio offendere la sua di intelligenza. Si legga bene le carte.

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