GIUSTIZIA: perizia psichiatrica e imputabilità

Da Francesca Blasi

SALERNO – “In tutta la mia lunga carriera, è la seconda volta che assisto ad un’interazione tra psichiatri e psicologi ed esponenti del mondo giuridico. Solitamente ognuno lavora indipendentemente nonostante si affronti lo stesso argomento”. A dirlo, questo pomeriggio all’Ordine dei Medici di Salerno, il medico psichiatra e analista Ugo Fornari, già Professore Ordinario di Psicopatologia Forense dell’Università degli Studi di Torino, nel corso del convegno “La perizia psichiatrica e psicologica”. Secondo Fornari “è difficile interagire, anche se per il corretto lavoro di entrambi i soggetti, bisognerebbe confrontarsi. La verità processuale e la verità clinica sono due voci fondamentali della composizione processuale. Noi, comunque, non siamo i giudici e non intendiamo certo prendere il loro posto”.  Concorda con il prof. Fornari anche il procuratore della Repubblica di Salerno, Franco Roberti il quale ha spiegato che “il perito è l’occhio tecnico del magistrato, è un suo collaboratore. Mentre il magistrato non si può limitare a leggere la relazione del perito, quest’ultimo, invece, può solo accertare l’eventuale infermità e quanto questa possa incidere sulla capacità di intendere e di volere del soggetto. Starà al pm e poi al giudice valutare, ma il perito deve fornire gli indicatori, cosa che spesso non fa”. Antonello Crisci, professore associato di Medicina Legale nell’ateneo salernitano, invece, ha lanciato l’allarme che “ora che si chiuderanno anche gli Opg, e visto che già gli Ospedali Psichiatrici sono stati chiusi, l’Italia sarà l’unico Paese a rimanere senza strutture adeguate. Si era ipotizzata l’idea di case-famiglia o case-albergo, ovviamente protetti, ma non credo che questa ipotesi si realizzerà mai”.  “Una giornata importante – ha aggiunto il Presidente dell’OdM, Bruno Ravera – quella di oggi che ha ospitato il prof. Fornari, che non è un maestro, ma il maestro in questo ambito scientifico”. Ravera, poi, entrando nel vivo del dibattito si è detto convinto che “l’imputabilità non dovrebbe mai rappresentare problemi, anche se la verità scientifica e quella processuale nom sempre combaciano”. Sono intervenuti anche il segretario della Camera Penale Salernitana, Saverio Accarino che si è soffermato sulla valenza dei contributi scientifici e il direttore Dipartimento Salute Mentale ASL Salerno-Area Centro, Giulio Corrivetti che ha  rimarcato quanto “il ruolo valutativo della pericolosità sociale deve rimanere al consulente del giudice e non al medico”.

 

 

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