Borse prudenti ed altalenanti

Filippo Ispirato

Giornata densa di avvenimenti che ha influenzato i mercati finanziari di tutta
Europa. A Bruxelles stamattina si è tenuta una nuova riunione dei ministri
finanziari dell’area euro (a cui seguirà domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani una riunione di tutti i
ministri finanziari dell’unione europea). Sul piatto della bilancia le nuove
misura decise a fine giugno caldeggiate da Italia, Francia e Spagna per aiutare
i paesi dell’eurozona con una situazione economica instabile: Olanda, Germania
e Finlandia si oppongono fortemente a queste misure, in particolar modo la
decisione di destinare parte dei fondi salvastati europei al salvataggio delle
banche iberiche senza gravare sul debito pubblico spagnolo, ed il famoso
meccanismo antispread ideato dal premier italiano Monti, con lo scopo di
facilitare il risanamento dei paesi membri in difficoltà.
Si dovrà attendere l’evoluzione delle trattative all’interno dell’Unione
Europea e la stesura definitiva dei nuovi piani di azione progettati, una volta
superata l’attuale situazione d’empasse.
Sempre a Bruxelles Mario Draghi, governatore della Banca Centrale Europea,
durante una conferenza ha elogiato l’Italia ed il lavoro fin qui fatto per il
risanamento dei suoi conti pubblici attraverso la spending review e la riforma
del mercato del lavoro; in particolare si evidenzia la perseveranza e l’audacia
messa in campo dal Governo. Ora, secondo il governatore della Bce, è comunque
arrivato il momento di tagliare le tasse, onde evitare di deprimere i consumi
e vanificare il lavoro fin qui fatto.
I mercati in giornata si sono mostrati piuttosto nervosi, in particolare dopo
la riunione dei ministri delle finanze a Bruxelles e per le posizioni di
Germania, Olanda e Finlandia che hanno riportato ad una fase di stallo i
progetti di un risanamento comune dei paesi membri europei in difficoltà.
Milano, regina d’Europa, è l’unica a chiudere in territorio positivo a +0,59%
grazie anche alle dichiarazioni di Mario Draghi; Parigi, Londra e Francoforte
chiudono rispettivamente a -0,38%, – 0,52% e -0,35%.
Male lo spread Bunt Btp che sale a 480 (e supera anche il differenziale tra
titoli tedeschi ed irlandesi fermatosi a 469) e male anche quello tra Bund e
Bonos spagnoli abbondantemente oltre i 570 punti base. Diametralmente opposta
la situazione di Francia e Germania i cui titoli di stato a 3 mesi hanno
addirittura avuto un rendimento negativo, questo perchè chi investe in titoli
francesi o tedeschi preferisce avere un rendimento leggermente negativo
piuttosto che sopportare il rischio di default di un titolo del debito pubblico
di uno stato sovrano meno solido dal punto di vista economico finanziario.
Sullo spread hanno anche gettato benzina sul fuoco le dichiarazioni di Squinzi
sul lavoro del Governo in materia di risanamento dei conti pubblici definito
insufficiente.

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