Quote latte: parla Lubritto

Da uff.stampa DFC

SALERNO – Il Segretario politico di Democrazia Federalista Antonio Lubritto lancia un forte allarme: “Senza una correzione immediata del decreto per l’assegnazione delle quote latte, l’agricoltura in Campania rischia il collasso. Oltre la metà delle aziende produttrici di latte saranno costrette a chiudere per cedere le loro quote ai produttori del Nord.” Il Segretario Politico di Democrazia Federalista Antonio Lubritto, ex assessore all’Agricoltura della Regione Campania e grande esperto del settore, si mostra fortemente preoccupato per l’applicazione dell’ultimo decreto sulle quote latte, che prevede la perdita della parte di quota latte non  prodotta nella campagna in corso a favore del bacino Nazionale, rischia di  dare un colpo mortale alla zootecnia  da latte Regionale.Infatti ben 700 aziende (pari al 25% del totale) si vedrebbero ridotta la parte di quota non prodotta,  mentre negli anni scorsi vi è stata sempre la possibilità del mantenimento della titolarità anche se la produzione non avesse raggiunto  almeno l’85% della quota assegnata. Per le piccole Aziende Campane in forte difficoltà quest’anno per il notevolissimo aumento dei mezzi di produzione (+35% del costo dell’alimentazione, + 30% costo del gasolio agricolo) non produrre il 15%  della quota è molto facile: bastano una o due vacche non gravide ed ecco che non si raggiunge la quota complessiva. Il rispetto delle regole per non splaffonare non deve significare automaticamente il rischio di vedersi tolto il diritto a produrre. L’applicazione del decreto provocherà da un lato un’ulteriore riduzione del prezzo della materia prima “latte” visto che qualcuno cercherà di produrre a tutti i costi la parte di quota non prodotta e dall’altro la vendita della quota visto che solo così si evita l’espropriazione della stessa a favore degli allevatori del Nord, con  un definitivo abbandono dalla produzione.E’ da ricordare che ogni giorno in Campania chiudono due allevamenti e che dai 10.000 allevatori da latte del 1990 siamo passati ai 3,000 dell’inizio del 2012.Per dare l’idea del fortissimo squilibrio ormai in atto basti ricordare che tutto il Sud produce a stento l’8% dell’intera quantità concessa all’Italia ed il solo 2,3 % di splaffonamento di quest’anno della Lombardia rappresenta oltre il 60% dell’intera quota assegnata alla Regione Campania!“Democrazia Federalista ritiene pertanto fortemente ingiusto tale Decreto Ministeriale – dichiara l’ex assessore all’Agricoltura Antonio Lubritto –  perché approvato a soli 4 mesi dalla fine della campagna e poiché la quantità di latte ceduta al bacino unico Nazionale, provocherebbe una ulteriore riduzione, questa volta definitiva,  della produzione in Campania; ciò non rappresenterebbe neppure un granello nel mare a confronto dello splaffonamento dei produttori del Nord.  Basterebbe che fosse lasciato alle Regioni la possibilità di vigilare dichiarando l’assoluta inapplicabilità delle norme nelle   Regioni titolari di quote non inferiori dell’8%  della produzione Nazionale. Senza questi aggiustamenti  – conclude il Segretario Politico di Democrazia Federalista Lubritto – alla fine del regime delle quote,  previsto per il 31 marzo 2015, in Campania resterebbero non più di  600-700 produttori di latte, con una produzione complessiva  pari a meno del  10%  del fabbisogno del latte nella Nostra Regione.”

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