Giustizia: la Corte di Appello ha il suo sito web !!

Aldo Bianchini

SALERNO – La Corte di Appello di Salerno ha il suo sito web sul quale è già stata pubblicata la prima sentenza, finalmente !! Ora siamo tutti più felici e contenti. Potrei sintetizzare qui, in poche parole, quello che è accaduto la mattina di mercoledì 12 dicembre nello storico Teatro Verdi di Salerno. Per non scadere nella sterile cronaca degli avvenimenti mi tocca, come sempre, proporre ai lettori qualche timida riflessione. Innanzitutto la presenza del sindaco, Vincenzo De Luca, che dopo aver fatto il suo intervento graffiante contro chi briga per non fargli concludere l’opera del secolo (la cittadella giudiziaria) e, quindi, dopo aver attaccato in rapida successione i vari governi di Prodi, Berlusconi e Monti (anche se non li ha nominati) si è seduto al tavolo della presidenza e dopo un po’ si è messo la testa tra le mani assumendo un’aria pensierosa. Conoscendo bene il suo rituale ho detto, a bassa voce, alla collega che era al mio fianco: “Vuoi vedere che fra due minuti se ne va!!”. E’ accaduto proprio così, ha lasciato il teatro tra timidissimi e soffusi applausi, la casta è casta e non applaude; ma lui quegli applausi certamente non li voleva, non poteva perdere tempo per queste sciocchezze e per queste eccessive pomposità. Se ha pensato queste cose quando, con passo deciso, ha percorso il lungo corridoio del parterre del Verdi sono perfettamente in linea con il suo pensiero. Un sito web, anche quello della Corte di Appello, non aveva certo bisogno del massimo teatro comunale, di oltre trenta autovetture di servizio, di una decina di auto dei vigili urbani, di un tratto di Via Roma sgombrato da tutte le auto in sosta e di almeno una ottantina di agenti (tra polizia, vigili urbani e vigili del fuoco per non contare gli addetti alla sicurezza sanitaria con due ambulanze. Quando sono arrivato dinnanzi al Teatro ho pensato che fosse successo qualcosa di talmente importante e di altissimo livello strategico per l’intero Paese, mai e poi mai avrei pensato alla modesta presentazione di un sito web che poteva essere organizzata più agevolmente all’interno dello stesso maestoso palazzo di giustizia senza tanto bisogno di spreco di denaro pubblico e, forse, anche con maggiore sicurezza. Davanti al teatro c’erano invece agenti tesi, infastiditi e infreddoliti. Sarei curioso, difatti, di sapere quanto questa manifestazione è costata nel suo complesso, calcolando non solo le spese per la sua presentazione ma anche quelle collaterali che arrivano addirittura ai due-tre carri-attrezzi impiegati per la rimozione delle autovetture in sosta. Sarei curioso di registrare le bestemmie lanciate dagli inviperiti automobilisti che non hanno più trovato la macchina nelle strisce blu. Sarei anche curioso di sapere quali erano i motivi cosi gravi di sicurezza per predisporre un tale spiegamento di forze, di strutture e di risorse umane. Dimenticavo, però, che la casta è casta e va si rispettata, costi quel che costi. Ecco perché il sindaco mi è apparso seriamente infastidito nell’aver dovuto concedere il teatro, interessare i vigili urbani, la ditta per la rimozione delle auto e sottrarre alla Città sicurezza e viabilità, perché Via Roma amici lettori in quelle ore sembrava letteralmente presa d’assedio. Ma la casta è casta e va si rispettata. Ma a me piace andare fino in fondo, per capire e per poter spiegare. Gli artt. 46 e 47 del DPR 328/2001 disciplinano l’attività ingegneristico-informatica e, per quanto attiene i siti web, detta delle condizioni precise in merito a chi li progetta, a chi li dirige e a chi li controlla. In pratica la legge dice che devono esserci tre soggetti diversi e ben identificabili. Ecco, siccome la Corte di Appello di Salerno ha sempre brillato per trasparenza e coerenza, desidererei da semplice cittadino conoscere quanto è costato complessivamente il sito web, chi lo ha progettato, chi lo dirige e chi lo controlla, sperando ovviamente e sicuramente di non imbattermi in un unico soggetto. E’ importante per la  giustizia, per i magistrati e per la loro credibilità in un momento difficile per l’economia a  livello globale in presenza di una conclamata spending-review. Nell’attesa non posso non plaudire al salto di qualità della giustizia anche se, ad onor del vero (e neanche questo nessuno lo ha scritto !!), in questo campo il Tribunale di Sala Consilina che in tanti vogliono sopprimere ha fatto scuola e l’informatizzazione della giustizia civile ha già fatto passi da gigante grazie all’impegno serio, coscienzioso e poco dispendioso di Sergio Antonio Robustella, di Amato Barile (rispettivamente presidente e procuratore capo del Tribunale di Sala C.) e di tutti quei professionisti che si sono impegnati quotidianamente sottraendo tempo al loro lavoro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *