TARSU: i cavesi lanciano l’allarme

Marilena Mascolo

CAVA de’ TIRRENI – Per cause non facilmente spiegabili né altrettanto comprensibili, i cittadini di Cava de’ Tirreni sono stati investiti in queste ultime settimane da numerose richieste di pagamento della Tarsu (la tanto odiata tassa sui rifiuti solidi urbani). Numerose perché un inefficiente servizio comunale ha trascurato le “pur legittime richieste” per alcuni anni e d’improvviso qualcuno si è accorto del “buco” ed ha disposto il rispolvero di tutte le cartelle, casa per casa. E’ stato, così, scoperto che la Tarsu non veniva richiesta da cinque-sei anni. Allora cosa fare? Niente di meglio che snocciolare anno per anno gli elenchi e provvedere alla notifica di migliaia di raccomandate, qualche cittadino si è visto travolgere da cinque-sei “ziccarde” (così si chiamano le raccomandate delle tasse) molto pericolose perché devono essere soddisfatte nei termini prescritti. I meglio intenzionati hanno raccolto i cinque-sei bollettini e si sono recati alle poste dove sono stati costretti a pagare per ogni bollettino una cifra complessiva di € 5,20=. Molti ci hanno interpellato per chiedere come mai non è stata fatta un’unica richiesta che avrebbe significato il risparmio di una ventina di euro per contribuenti, perché venticinque euro in questo clima di recessione generalizzato non è affatto poco. Vuoi vedere, qualcuno ci ha detto, che la ditta che ha in gestione i rimborsi prende la percentuale su tutta l’operazione e quindi anche sulle spese postali di spedizione? Difficile dare una risposta precisa anche perché gli Organi competenti tacciono e non sono disposti a fornire risposte adeguate. Con i tempi che corrono e con l’aria che spira sull’intero palazzo di città è comprensibile ma non giustificabile. Un’ultima riflessione; il cittadino come rimborso postale paga 3.90= a ristoro di quanto anticipato dal Comune, dato però che sono state fatte e inviate migliaia di spedizioni ed avendo fatto sicuramente un contratto con poste italiane,  è pensabile che non abbiano  pagato quella cifra ma sicuramente di meno. Altro ingiusto, e forse illecito, guadagno. Vero è che molti cittadini non hanno denunciato esattamente i metri quadrati della loro abitazione, ma è altrettanto vero che chi era preposto al controllo non ha mai controllato. Appare, dunque, molto ingiusto il trattamento finale. Alla prossima.

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