POMPEI: raccolta differenziata negli scavi

 

Da Francesca Blasi

NAPOLI ‐ Potenziare la raccolta differenziata nel sito Archeologico di Pompei e nel Parco Nazionale del Vesuvio: è questo il progetto realizzato da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, della Regione Campania, del Parco Nazionale Vesuvio e di Legambiente Campania, che viene presentato oggi, domenica 17 marzo, nell’Auditorium degli Scavi Archeologici di Pompei (Na). Sono ottanta le mini isole brevettate per la raccolta differenziata e realizzate in plastica riciclata. Sessanta di queste mini isole verranno impiegate per conferire imballaggi in plastica e metalli, imballaggi in carta e cartone, e indifferenziato in tre sezioni distinte; le altre venti verranno impiegate per conferire imballaggi in vetro e rifiuto organico. Oltre alle mini isole poste a Pompei, per sensibilizzare i visitatori (circa 2milioni e 500mila all’anno), sia negli Scavi che nel Parco Nazionale del Vesuvio (con i suoi 500mila visitatori all’anno), sono stati installati venticinque totem con due tipologie di messaggi: informativi e istituzionali. Sui totem informativi il messaggio è rappresentato da aforismi latini famosi: Carpe Diem (Cogli l’attimo), Facta Non Verba (Differenziare bene per riciclare meglio), Ignorantia Legis Non Excusat (L’ignoranza della legge non scusa), per esortare i moderni visitatori al riciclo. Sulle bacheche, localizzate nel Parco Nazionale del Vesuvio, inoltre, vengono raccontati i materiali con un confronto fra il loro utilizzo nella storia e il processo di lavorazione oggi di ciascuno di essi. Ai visitatori sul Vesuvio, all’atto di acquisto del ticket di ingresso, verrà anche consegnata uno shopper compostabile che sarà utilizzato dall’utente per conservare, per tutta la durata della visita, i propri rifiuti. Questi ultimi, alla fine del percorso, verranno conferiti dai turisti in appositi contenitori. Per il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini: «L’area archeologica di Pompei continua a essere un universo da scoprire, vivere, amare. E, soprattutto, da salvaguardare. Le istituzioni pubbliche e private devono credere con maggiore consapevolezza allo sviluppo turistico, e quindi devono adoperarsi per promuovere e armonizzare tutti gli strumenti legislativi, burocratici e operativi. Quando si parla di Pompei – aggiunge il ministro ‐ si pensa subito a come proteggere gli scavi dalle ingiurie del tempo. I crolli degli ultimi anni hanno reso urgenti gli interventi di restauro e chiedono tempi brevi. E non basta: occorre saper coniugare cultura, sviluppo e legalità. Pompei non deve mai allontanarsi da elevati standard di qualità turistica. Perché i turisti di oggi sono turisti evoluti, pretendono non solamente svago ma soprattutto cultura e sostenibilità. E’ dovere di tutti, istituzioni pubbliche e private, difendere Pompei, il Parco Nazionale del Vesuvio e tutti i siti culturali del nostro Paese. Assume, pertanto, significati di straordinario interesse umano e culturale la manifestazione promossa domenica 17 marzo dal CONAI. E’ bene ricordare che il CONAI, nato nel 1997, ha contribuito allo sviluppo della raccolta differenziata e della valorizzazione dei rifiuti di imballaggio a livello nazionale. In questi anni è stata ridotta la quantità dei rifiuti di imballaggio nelle discariche. Attualmente, tre imballaggi su quattro di quelli immessi al consumo sono recuperati, quindici anni fa erano uno su tre. Occorre continuare con determinazione e coraggio su questa strada. Pompei, il Vesuvio e tutti i siti culturali e ambientali del nostro Paese devono essere tenuti sotto tutela dalle istituzioni e dai cittadini». «Avviare la raccolta differenziata negli Scavi di Pompei – spiega l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano ‐ significa rilanciare l’immagine della Campania nel mondo, significa dimostrare che, anche in tema di rifiuti, si stanno compiendo grandi passi avanti. Del resto la Regione ha raggiunto il 45% di raccolta differenziata, divenendo la quarta in Italia. Molti Comuni, di tutte le province, hanno ottenuto risultati eccellenti superando anche la soglia del 65%. Andiamo avanti in questa direzione. Ringraziamo il Conai che si è assunto tutti gli oneri dell’iniziativa». «Il progetto di potenziamento della raccolta differenziata negli Scavi di Pompei e nel Parco Nazionale del Vesuvio realizzato dal CONAI ‐ spiega il Presidente Roberto De Santis ‐ rientra in un più vasto programma di supporto per le aree in ritardo prevalentemente del Centro‐Sud che il Consorzio persegue già da qualche anno. Mi preme ricordare, tra le altre iniziative, il Piano di Fattibilità per Roma Capitale, portato a compimento di recente, finalizzato ad incrementare i livelli quantitativi e qualitativi della raccolta differenziata nella Capitale del Paese: un impegno sostenuto direttamente dal Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Roma e Pompei – conclude il Presidente del CONAI – rappresentano due luoghi simbolo dell’Italia nel mondo. Esse costituiscono solo i due esempi più noti fra le realtà locali con le quali il Consorzio ha collaborato per lo sviluppo della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggi durante i suoi quindici anni di attività. Un impegno “civile” di una “istituzione privata” quale è CONAI». «E’ motivo di grande orgoglio – rimarca Teresa Elena Cinquantaquatto, Soprintendente archeologo di Napoli e Pompei ‐ che il sito di Pompei sia stato individuato assieme al Parco Nazionale del Vesuvio come sede e testimonial per il rilancio della campagna per la raccolta differenziata. La gestione dell’area archeologica, anche nel settore del corretto smaltimento dei rifiuti, vista l’alta affluenza di visitatori, presenta aspetti problematici tipici di una città moderna ma complicati dalle esigenze di tutela propri di un sito antico di 2000 anni. Il progetto, che prevede il potenziamento del servizio già attivo all’interno dell’area, rappresenta l’occasione per ribadire la volontà e l’impegno della Soprintendenza a coniugare tutela del patrimonio e attenzione per l’ambiente, oltre che riaffermare la volontà di collaborare con tutti i soggetti che hanno a cuore la salvaguardia del territorio». «Questa iniziativa – prosegue il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone ‐ realizzata dal CONAI con, tra gli altri, il patrocinio del Parco Nazionale del Vesuvio assume anche un significato simbolico: di liberazione dal recente passato e di proposizione e promozione di modelli di comportamento che devono essere esemplari per i cittadini residenti e per le centinaia di migliaia di visitatori annuali dell’area Parco». Secondo Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania: «Finalmente si torna a parlare dei nostri beni archeologici e paesaggistici non per crolli, abusi e “violenze”, ma come esempi di crescita e sviluppo di un territorio, come dimostrazione che anche dalla nostra discussa Campania può partire un nuovo modello di sviluppo ecosostenibile. Potenziare la raccolta differenziata dei rifiuti all’interno dell’area archeologica tra le più importanti al mondo, non a caso dichiarata dall’Unesco “patrimonio dell’Umanità”, nonché nell’area del parco del Vesuvio, rappresenta un chiaro segnale dopo anni di incuria e abbandono. I crolli e il degrado che hanno in passato violentato questa ricchezza non devono più ripetersi».

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