AGROPOLI/1: un ospedale da chiudere ?

 

 Aldo Bianchini

AGROPOLI – All’inizio della querelle circa la chiusura o meno dell’ospedale di Agropoli ho letto con sorpresa e meraviglia una dichiarazione dell’on. Gianfranco Valiante. La dichiarazione, ovviamente pompata a fini giornalistici, recitava pressappoco così: “Valiante: Squillante farà una figuraccia”. Non conoscevo e non conosco bene l’uomo politico Valiante, conoscevo e conosco bene l’uomo Valiante, tutto d’un pezzo e sempre pronto a spendersi per la verità. Mi sono meravigliato, quindi, quando ho letto quell’affermazione così radicalmente politica. La verità è che sull’ospedale di Agropoli rischiamo tutti di fare una figuraccia perchè molto probabilmente quella struttura non doveva proprio nascere e se è nata come è nata il fatto è dovuto soltanto alle estenuanti battaglie politiche combattute nel Cilento al solo fine dell’affermazione di tanti piccoli orticelli di potere politico personale. A queste battaglie sono certamente estranei sia Gianfranco Valiante che Antonio Squillante il quale ha il solo torto di essersi trovato al posto giusto nel momento sbagliato con il rischio di pagare un prezzo altissimo per le sciagurate scelte di chi da decenni si è posizionato ai vertici della sanità pubblica locale senza un minimo di progettazione preventiva basata sulle reali esigenze del territorio, eccezion fatta per la cospicua clientela politica. Squillante, difatti, conosce benissimo i vari decreti commissariali “istintivi e indotti” che hanno determinato scelte che ora devono essere scontate, anche dal potere politico; decreti commissariali che lo stesso Valiante ha contribuito in aula a confezionare e formulare. Non credo che Squillante non sappia che Agropoli potrà essere chiuso soltanto quando decollerà l’Ospedale Unico della Valle del Sele, ma sia Squillante che Valiante sanno benissimo che questa mega struttura tanto magnificata, soltanto idealmente da tutti i commissari e sub-commissari succedutisi negli anni probabilmente, non vedrà mai la luce se, a piccoli passi, non si procederà a tagliare i piccoli-grandi orticelli di potere politico personale connessi alla moltitudine di strutture ospedaliere disseminate sul territorio. Oltretutto per Agropoli, come per Roccadaspide ed altri piccoli plessi si impongono tagli incisivi e ravvicinati perchè sono diventati il “pozzo nero” della sanità pubblica in fatto di spesa. E sulla spesa si deve rapidamente intervenire se si vuole salvare il salvabile. Mi auguro che quello che dico sia perfettamente a conoscenza dei due contendenti sulla scena sanitaria provinciale. Agropoli, Roccadaspide, Oliveto Citra, Sapri (per parlare soltanto del sud della provincia), gentili Squillante e Valiante, sono ormai da anni nel mirino di ogni commissario o direttore generale per i costi impazziti sia delle strutture che del personale medico e paramedico. E nessuno interviene, ovvero se qualcuno tenta d intervenire viene subito bloccato per timore di perdere consensi, clientele e peso politico specifico. Alla prossima.

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