Sicurezza: l’infortunio Ciamba

 

Annalisa Corinaldesi

SAPRI – E’ iniziato stamane innanzi il Tribunale di Sapri, Giudice dott. D’Ambrosio, il processo a carico di Monaco Carlo, Lovisi Pasquale e Nicolaio Antonio, avente ad oggetto il grave infortunio sul lavoro occorso all’operaio forestale Ciamba Giuseppe di Torraca. All’odierna udienza, il sig. Ciamba, assistito dall’avv. Giovanni Falci del Foro di Salerno, si è costituito parte civile nei confronti del solo ing. Monaco Carlo, dirigente della Comunità Montana “Bussento, Lambro e Mingardo” alle cui dipendenze presta lavoro, unitamente al Nicolaio e al Lovisi. I fatti si sono verificati il 24.05.2011, allorquando una pietra lanciata dal decespugliatore manovrato dal Lovisi, colpiva all’occhio destro il Ciamba, causandogli una forte emorragia con distacco della retina, lesione a seguito della quale Ciamba è stato operato, riportando una invalidità permanente. In realtà, l’infortunato ha deciso di costituirsi parte civile solo contro il dirigente dell’ente presso il quale lavora, che è imputato di non aver fornito agli operai i dispositivi di protezione individuale predisposti per la salvaguardia degli infortuni sul lavoro (segnatamente visiera ed occhiali protettivi); egli non ha ritenuto di procedere, invece, nei confronti dei suoi colleghi di lavoro in quanto gli stessi hanno corso i medesimi rischi di infortunio, non tutelati dal proprio datore di lavoro. La vicenda è particolarmente grave ove si consideri anche che il datore di lavoro, nel caso di specie, è un ente pubblico e non ha attuato tutti i presidi previsti dalla normativa antinfortunistica. Si aggiunga, inoltre, che questi operai, idraulici forestali, non percepiscono la retribuzione dovuta ormai da diversi mesi, pur continuando, ciononostante, a prestare a loro attività con grande sacrificio e spirito di abnegazione per essere, poi, ripagati dagli organi dirigenziali con nessun interesse per la propria incolumità fisica. A quanto sembra, risulterebbe dalle indagini che nessun corso di formazione sulla sicurezza e nessuna visita medica periodica siano stati fatti agli operai. Solo dopo l’infortunio del Ciamba, si è provveduto, finalmente, a munire gli operai di idonee attrezzature, così come previsto dalla normativa antinfortunistica.

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