SANZA: l’impresa di Pisacane come esempio di vita

 

 Antonio Citera

SANZA – Giornata da ricordare e commemorare quella del 2 Luglio. L’Impresa di Carlo Pisacane,  morto lo stesso giorno di quel 1857 per il suo desiderio di libertà  proprio a Sanza piccolo centro ai piedi del monte Cervati.  Un uomo deciso, sicuro, fautore di ideali di Risorgimento , rimasto impresso sui libri di storia e modello di vita per i tanti giovani e non, che lo studiano e ne   ripercorrono le sue gesta. Ecco allora che in questo contesto di rievocazione di vita, la giornata del 2 luglio si tinge di gloria e, proprio a Sanza viene riproposta in tema didattico ed educazionale. Dopo aver deposto una corona di alloro sul Cippo in località Salemme e, dopo aver  alzato in aria la bandiera tricolore in memoria oltre che di Carlo Pisacane,di tutti i caduti Cilentani e Valdianesi del Risorgimento, il ricordo è stato descritto da illustri  studiosi della materia nell’ aula conferenze del  Centro Educazione Ambientale a due passi dal Cippo, in un convegno che a sprazzi ha strappato dagli occhi dei numerosi presenti lacrime di commozione. Hanno relazionato: Il sindaco di Sanza Francesco De Mieri, Il presidente della Fondazione Monte Cervati  Valentino Morello, l’assessore provinciale Adriano Bellacosa il prof.Felice Fusco, la prof. Rita Giordano Presidente dell’Università Popolare di Sanza, il dott. Felice Nicotera e il prof. Antonio De Luca. I vari interventi hanno messo in luce l’importanza dell’opera di Pisacane come sprone alla lotta quotidiana che ogni individuo affronta per avvalersi di quei diritti spesso negati.  “Territorio e Memoria  Storica”, quella stessa che ha visto morire in battaglia al grido “Libertà” Pisacane e la sua spedizione. Un tema importante dunque, una rievocazione storica dai temi attuali, una discussione impostata e messa in essere dalla Fondazione Monte Cervati, una location suggestiva, quel Centro Educazione Ambientale, l’antico monastero ristrutturato e ricostruito, costato la bellezza di milioni di euro, una struttura maestosa  che tutti ci invidiano, da poco gestito dalla stessa Fondazione che, almeno si spera, saprà dargli la giusta collocazione ed il preciso indirizzo per cui ha avuto i natali. Chiudiamo con una frase storica dello stesso Carlo Pisacane, che ne ritrae la vera essenza dell’uomo oltre che del valoroso guerriero:

<< In procinto di lanciarmi in una temeraria impresa, voglio far notare al paese le mie opinioni per combattere il volgo, sempre disposto ad applaudire i vincitori e a maledire i vinti. Io credo nel socialismo, ma nel socialismo diverso dai sistemi Francesi, che tutti più o meno sono fondati  sull’idea monarchica  o dispotica che prevale nella nazione; è l’avvenire inevitabile e prossimo dell’Italia e forse di tutta l’Europa. Il socialismo di cui io parlo,può riassumersi con queste due  parole: LIBERTA’ E ASSOCIAZIONE>>.

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