Mara e Nunzia: a prova di fedeltà !!

 

Aldo Bianchini

SALERNO – E’ vero che buona parte della stampa salernitana ha ignorato l’incidente ma è altrettanto vero che la grande stampa nazionale ha dato ampio risalto alla presunta lite verificatasi tra l’ex ministra Mara Carfagna e la ministra in carica Nunzia De Girolamo. Alle 16.56 del 4 ottobre scorso Dagospia, a firma di Carlo Tarallo, annunciava la lite furibonda a suon di parole grosse e, forse, anche spintoni, tra Mara e Nunzia all’interno di Palazzo Grazioli. Necessario l’intervento di Francesca per redimere la querelle a costo di cacciare fuori tutte e tutti. Alle 18.45, sempre del 4 ottobre, Dagospia pubblica la smentita congiunta delle due contendenti. Al centro del litigio, probabilmente, la “prova di fedeltà” verso Silvio Berlusconi. <<Ecco, la dine dell’impero berlusconiano è, anche, un affare di donne come del resto lo è sempre stato, nel cerchio magico del Cav. Donne che, però, oggi fanno politica anche se, in alcuni casi, nel loro lontano o recente passato, facevano altro>> scrive Ettore Colombo (pag. 12 de Il Mattino del 5 ottobre 2013); ovviamente non sono d’accordo con lui. La verità su quanto è accaduto, purtroppo, non la saprà mai nessuno. L’eventuale baruffa merita, però, un approfondimento perché quanto potrebbe essere accaduto era nell’aria da tempo, fin da quando da questo giornale (a firma di Antonio Citera) venne annunciata la nuova nomina a ministro di Mara Carfagna, poi nel giro di poche ore rocambolescamente sostituita da Nunzia De Girolamo. Quella notizia venne alimentata dalla stessa “segreteria provinciale del PdL” con una velina scritta rapidamente affondata; che cosa accadde in quelle ore e, soprattutto, perché fu decisa l’estromissione della Carfagna dal governo Letta ?  A commento va detto che oggi, contrariamente al passato la  “fedeltà politica” si misura in base allo spessore delle liti, tanto per mantenerci naturalmente nel vago e nelle generali. Semmai la lite ci fosse stata, mi schiero personalmente in favore della Carfagna che non meritava e non merita simili aggressioni proprio perché lei ha dato ampia prova di “fedeltà politica” verso il suo leader rinunciando all’ultimo istante alla poltrona di ministro pur di ricomporre una pericolosa spaccatura che già nello scorso aprile era abbastanza evidente. Da Dagospia, poi, si apprende che la De Girolamo avrebbe lanciato epiteti irripetibili verso la Carfagna anche in riferimento alla sua passata “vicinanza politica” con Italo Bocchino al tempo della scissione finiana. Mi chiedo che senso ha una simile citazione da parte di una signora della politica che ogni sera va a letto con un marito che, invece, sta sull’altra sponda, e che sponda, politica; alludo ovviamente a Nunzia De Girolamo ed al marito Francesco Boccia delfino in crescita del PD. Per carità niente di anormale e neppure di illegale, anzi tutto perfettamente lecito in quanto ogni moglie va a letto con il proprio marito, ma ergersi a paladina di una ormai dimenticata “berlusconianità” mi sembra davvero eccessivo. Anche un ragazzino fiuterebbe puzza di bruciato. Come era bello nella Prima Repubblica quando le cronache rosa parlamentari si interessavano di gossip ma soltanto per evidenziare tradimenti e furiose liti tra amanti e mogli. Quella storica, e più clamorosa, andò in scena nel Transatlantico di Montecitorio tra la moglie di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti che aveva preso il suo posto nel letto ma anche nel cuore e nel potere del capo indiscusso del PCI. Così come la moglie di Bettino Craxi, durante le consultazioni per formare il primo governo socialista della storia, piombò da Milano a Roma per affrontare una giovane dell’estremo oriente che seduta davanti a Palazzo Chigi sosteneva di avere avuto un figlio dal padrone del PSI ai tempi in cui era produttore della BIC in Cina ed in diversi paesi alla stessa collegati. Ma si trattava di cose anche simpatiche che non intaccavano i partiti e le correnti. Oggi tutto è cambiato, il gossip di Dagospia si alimenta non di “corna” ma di baruffe e di scontri, anche maneschi, per la conquista non di “cuori” ma di “poltrone” di potere. Ma così è e bisogna sapersi accontentare. Ho seguito attentamente la performance di Mara Carfagna in diretta su L’Arena di Giletti; è una grande comunicatrice ed è riuscita, con classe – eleganza e fermezza, ad ottenere due risultati: l’affermazione della sua credibilità in danno di quella di Dagospia e lo stop a qualsiasi strascico polemico.

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