La RICERCA per la felicità

di Maria Luisa Perrone

Se lo guardo negli occhi vedo solo un bambino,

che come e più degli altri va stretto vicino.

Ma non per farlo sentire diverso,

solo perché abbracciandolo il mio amore non va disperso,

ma si concentra in questa piccola, grande persona,

che al mio amore completamente si abbandona.

Vorrei solo dirgli che non ci saranno più barriere,

che ognuno farà il proprio dovere,

che un giorno ci troveremo a correre tutti su di un bel prato,

come chi di libertà da tempo è affamato.

Perché non servono parole dal forte effetto,

solo una: RISPETTO.

Rispetto per quel bambino che ha solo voglia di sognare,

rispetto per quel ricercatore che vive per poterlo aiutare,

rispetto per quella mamma che nasconde il suo dolore per dignità,

rispetto per chi, nonostante tutto, alla vita ha giurato fedeltà.

A quel ragazzo che ama come ami tu,

che della sua malattia non ne fa un tabù,

ma ti rende partecipe del suo vivere,

di quel momento in cui sta per sorridere.

Non neghiamo a queste persone un nuovo mondo, mai visto,

perché tutti insieme hanno gridato: “ IO ESISTO”.

Dal nostro piccolo mondo, fosse anche chiuso tra le mura di una stanza,

non neghiamogli la gioia di credere nella speranza.

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