LA VOCE DEL PADRONE/3: da Berlusconi (Milan, Mediaset, Mondadori, ecc.) a Lambiase (TV Oggi), da Budetti (Lira Tv) a Lombardi (Ance Channel), per finire ad Ammaccapane (Italia/2 Tv e Televallo) … la storia è sempre la stessa … con l’unica eccezione di Calabrese (Quarta rete Tv)

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Dunque la brutta avventura vissuta a Telelibera Battipaglia con il tentativo di violenza carnale su una povera e brava ragazza battipagliese (proditoriamente messo in atto da uno dei tanti responsabili di quella tv) da me sventato soltanto per caso (per chi volesse saperne di più basta leggere la precedente puntata !!) pose fine alla mia prima avventura televisiva alla quale devo, comunque, moltissimo. In pratica riuscii a capire, anche per i continui giudizi positivi che dava liberamente sulle mie prestazioni televisive il regista iraniano che all’epoca lavorava presso l’emittente battipagliese, che senza molto sforzo riuscivo ad essere me stesso dinanzi le telecamere e che riuscivo a trasmettere messaggi sicuramente positivi; in altre parole grazie a quella esperienza capii che riuscivo ad entrare facilmente nell’immaginario collettivo dei telespettatori arrivando quasi a sedermi nel salotto delle loro rispettive abitazioni quando tutti riuniti in famiglia seguivano le trasmissioni televisive locali. Insomma riuscivo a “bucare lo schermo”, come si diceva in gergo e si dice tuttora. Ma come spesso accade, finita un’esperienza, non è scritto da nessuna parte che se ne possa iniziare un’altra, soprattutto in campo giornalistico-televisivo che già allora era assolutamente saturo anche perché sulla scena incominciavano ad irrompere le aspiranti giornaliste in gonnella. Non che io abbia mai avuto, o abbia, qualcosa contro le giornaliste in gonnella ma le stesse mi sono sempre apparse segnatamente agevolate nel confronto con i giornalisti-maschietti per il loro modo molto più sbrigativo di porsi e di raccogliere il consenso dei tanti pseudo-editori che si sono cimentati nel grande “circo mediatico” delle televisioni private. Dunque, una volta finita l’esperienza presso Telelibera Battipaglia, ritornai a casa tranquillamente in primo luogo perché avevo un lavoro certo e rassicurante (ero ispettore di vigilanza degli infortuni sul lavoro – Inail) e poi perché il mio tempo libero, poco in verità, era già ampiamente riempito dagli impegni di carattere social-sportivo presso il mitico Villaggio del Sole, sulla litoranea di Magazzeno, di proprietà della facoltosa “famiglia Del Mese” di Pontecagnano. Anzi di tempo ne avevo pochissimo perché in quel periodo di grande interesse sportivo-tennistico era nata una mia collaborazione con il quindicinale a tiratura nazionale denominato Match Ball (edito a Bologna) che, grazie all’interessamento di Enrico Leprotti –allora presidente prov. FIT- e grazie ai successi sportivi del Villaggio del Sole, aveva aperto una corrispondenza con il territorio della provincia di Salerno affidando al sottoscritto la corrispondenza provinciale. Non avevo, quindi, alcun motivo di andare alla ricerca disperata di una nuova tv dove poter soddisfare le mie brame giornalistico-televisive. Fu così che organizzai le mie giornate tra lavoro, Villaggio e Match Ball e col passare delle settimane e dei mesi alla tv non ci pensai proprio più. Arrivò l’estate e gli impegni tennistici si fecero più impegnativi; seguivo tutti gli avvenimenti provinciali, seguivo le squadre del Villaggio del Sole e quindicinalmente cercavo di concentrare la descrizione di tutti gli avvenimenti nelle trenta-quaranta righe che mi concedevano sulla rivista nazionale dalla redazione di Bologna. Eravamo a metà degli anni ’80 e all’iscrizione all’ordine dei giornalisti non ci pensavo neppure lontanamente, tanto ero preso dalle varie organizzazioni dei tornei, anche di classifica “A” che organizzavo al Villaggio alla stregua del campionati internazionali di tennis del Foro Italico. Un giorno, anzi in un primo pomeriggio assolato di giugno del 1985 (se non erro sulla data !!), mi trovavo nel Circolo Tennis Salerno (quello adiacente la piscina comunale S. Vitale), oggi dedicato al giovane e compianto tennista Giovanni Di Ninno (prematuramente scomparso proprio sui campi del circolo di Torrione e che all’epoca giocava in una delle tante squadre del Villaggio), intento a seguire la partita tra Peppe Calabrò e Massimo La Brocca (una sfida che all’epoca richiamava tantissimi appassionati intorno ai campi di tennis, anche per via della sana rivalità tra i due maggiori circoli tennistici della provincia: il Villaggio del Sole e il C.T. Le Querce di Ogliara). Mentre seguivo le alterne fasi dell’incontro mi si avvicinò Roberto Ventre (oggi redattore sportivo del quotidiano Il Mattino di Napoli) che tra l’altro mi chiese come mai non mi ero ancora iscritto all’ordine dei giornalisti. Mi accese una lampadina che, però, spensi quasi immediatamente; l’iscrizione all’ordine non era la mia aspettativa principale in quel periodo, forse la ritenevo addirittura superflua per uno come me che faceva il giornalista con lo spirito del puro dilettantismo e non per intraprendere una possibile futura carriera. Nel mese di settembre di quell’anno, però, accadde un fatto che cambiò radicalmente il mio modo di vedere il giornalismo di carta stampata e, soprattutto, quello televisivo. Ero tornato a casa mia, a Torrione, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro ispettivo in giro per la provincia, quando fui raggiunto via telefono dal noto giornalista Giovanni Vitale che all’epoca era il direttore responsabile di TV Oggi Salerno. Una semplice telefonata che mi proiettò in maniera corposa e quotidiana nel mondo dell’emittenza televisiva privata dal quale sarei uscito nel giugno del 2009, cioè ben ventiquattro anni dopo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *