Piccoli monopoli crescono.

Renato Messina

renatomessina87@gmail.com

E’  sfortunatamente opportuno parlare ancora di società controllate, spazzatura e “capitalismo di relazione”. Nei giorni scorsi infatti notizie da luoghi diversi del Bel Paese hanno richiamato l’attenzione sull’argomento. In primo luogo l’articolo di Maddalena Mascolo del 10 gennaio che su queste colonne riporta la denuncia del consigliere Zitarosa riguardo alcune presunte zone d’ombra nella gestione della società Salerno Pulita. Tra le varie, a quanto riferito dall’assessore, nell’occhio del ciclone ci sarebbe una disposizione aziendale che obbligherebbe i dipendenti a rifornire i veicoli dell’impresa esclusivamente presso due stazioni di servizio rispetto a tutte quelle disponibili; in barba quindi a qualunque principio di economicità e buona gestione, annullando eventuali benefici della concorrenza. La seconda notizia è quella riportata sul Corriere della Sera da Ilaria Sacchettoni che racconta dell’arresto di Manlio Cerroni, ras della munnezza romana, accusato di vari reati tra i quali frode alle pubbliche forniture e associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. La magistratura ritiene che negli ultimi anni la politica laziale sia diventata succube degli interessi dell’imprenditore, sotto la pressione dell’emergenza rifiuti. Non è l’evento criminoso di per sé che voglio sottolineare o la presunta mala gestione di Salerno Pulita, quanto il fatto che entrambe le vicende che vi ho riportato hanno un filo conduttore comune: la condizione di monopolio. Da un lato una società completamente controllata dal comune di Salerno del tutto avulsa a qualunque logica di efficienza; dall’altra un’azienda privata concessionaria esclusiva della più grande discarica d’Europa (figuriamoci nel Lazio). Questi due esempi calzano a pennello perché dimostrano che un’impresa, a prescindere dal fatto che sia pubblica o privata, può sempre incappare in vicende poco edificanti o quanto meno sospette, se non proprio reati. La differenza del resto la fanno le persone vero? No. La differenza non la fanno persone, perché le persone sono fallibili, tutte; la differenza la fanno i sistemi istituzionali e le regole, gli incentivi e i disincentivi. Per quanto possa sembrare strano e per quanto le regole siano sempre aggirabili, è altrettanto palese che questi due casi presi ad esempio avrebbero potuto provocare meno disagio se le aziende avessero agito in un ambito di concorrenza, il più lontano possibile dal comparto pubblico e dalla politica. Se Salerno Pulita non fosse di proprietà del Comune di Salerno la gestione dei carburanti del parco veicoli aziendale non sarebbe un argomento del quale scrivere su un quotidiano. Allo stesso modo se la regione Lazio avesse ridotto la sua dipendenza dall’imprenditore romano Cerroni, limitando la propria dipendenza esclusiva da questo personaggio, la sua “pressione psicologica” (come la chiamano i giudici) sarebbe stata sicuramente meno influente sulla politica. Nonostante ciò tante persone si lamentano dell’eccessivo “liberismo” degli ultimi vent’anni.  Io stento ancora a vederlo.

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