Primarie Pd. Il Vallo di Diano unito per la Tartaglione!!!

 

 Antonio Citera

VALLO di DIANO – Dopo il capovolgimento di fronte avvenuto nel Governo che ha visto Matteo Renzi sbaragliare tutti con le sue arringhe da “Ponte Vecchio”, il Pd vuol far credere a un rinnovamento, a una nuova linfa, finalmente, a detta loro, sono arrivati i salvatori della Patria. L’armata Renzi, è pronta a colpire è a ripristinare i giusti equilibri, la giusta politica per risanare l’ormai perduta dignità della cara vecchia Italia. Non si capisce bene come, dove, perché, l’unica cosa chiara fino a questo momento è l’ attitudine all’onnipotenza del sindaco di Firenze il quale, pur di evitare il giudizio della gente, ha preferito ( andando contro i suoi proclami) prendere a calci in culo Enrico Letta e, sedersi tranquillamente sulla sua vellutata poltroncina. Un passaggio obbligato secondo i tanti che lo hanno sostenuto e che, fino a qualche tempo fa, lo ripudiavano al punto da volerlo fuori dai democrat. Ecco allora che le “primarie” di domani che sanciranno la massima espressione del Pd campano, potrebbero essere in qualche modo assuefatte dalla rinascita di valori e ideali che il “ Messia” Matteo sta inculcando nella mente dei cittadini sempre più spaesati. I tre candidati, Vaccaro, Grimaldi e la Tartaglione, sono l’espressione diretta del correntismo decrepito che, lacera i buoni propositi. Il primo sponsorizzato dal perdente ex Premier Letta, forte di un consenso ampio nel napoletano e nel casertano, giocherà le sue carte contando sull’appoggio della vecchia guardia, il secondo che, ancora non si capisce bene quali vesti indossa, farà da spartiacque mentre, la terza, sponsorizzata direttamente dal sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, vorrebbe chiudere la partita approfittando dei tanti consensi che dovrebbero venire soprattutto dal salernitano e dal Vallo di Diano ( forte quest’ultimo, del nome di Donato Pica a sostegno della candidata e, soprattutto nota roccaforte di voti di Vincenzo De Luca). Staremo a vedere, la battaglia si giocherà nei tanti seggi allestiti per l’occasione, si giocherà come al solito incontrollatamente, gestita da pochi, falsando le carte come già accaduto in altre occasioni. Non una scommessa democratica dunque ma, l’ennesima prova di forza e di potere, non un cambiamento ma, un conservatorismo diffuso di incarichi e poltrone. Un equilibrio sottile e invisibile, nascosto e ben occultato. Uno strumento le “primarie” valido se gestito secondo norma e buon senso,  diventa un’arma se manipolato e falsato. Proprio quest’ultima probabilità rischia, come già avvenuto in passato di macchiare sempre di più la già precaria democrazia di una Regione  dominata in lungo e in largo.

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