La non festa della donna

 

Barbara Filippone

PALERMO – Ogni anno sento di dover scrivere qualcosa sulla festività della donna, e ogni volta sono costretta a pormi le medesime domande, senza che le risposte cambino in realtà di una virgola, nonostante il trascorrere del tempo. L’8 marzo non è un giorno dedicato alla donna è semplicemente un giorno in cui il genere maschile e le istituzioni ricordano di onorarla. Poi se per i restanti 364 giorni dell’anno la donna non venga rispettata, bensì oltraggiata, offesa, uccisa, è un dato di fatto che potrebbe essere dimostrato con le statistiche e con la cronaca nera quotidiana.

Da donna io non festeggio, sia chiaro. Non è una questione di femminismo, anzi detesto le femministe ad oltranza perché la donna ha bisogno dell’uomo e l’uomo ha bisogno della donna. Ma la memoria storica è sempre lì a portata di mano e abbiamo tutti il dovere sacrosanto di ricordare. Il mio ultimo articolo, per chi non se ne rammendasse o non lo avesse letto, trattava proprio di un reato commesso nei confronti di una donna; che poi questa donna abbia avuto la sfortuna di nascere nella parte dell’emisfero sbagliata e come tale costretta ad essere seconda, ovvero subordinata all’uomo, non giustifica la morte che ha subito, per mezzo della lapidazione, a causa di un account Facebook. Ma se questi reati che si rivelano tragici in un territorio quale quello siriano, che non vanno comunque giustificati perché alle spalle c’è a un problema di cultura e di religione che pongono l’uomo su di un piedistallo, la stessa tragicità si rivela fra le notizie di casa nostra. Donne uccise e massacrate, accoltellate per un amore non più corrisposto, private della loro libertà e della loro dignità ma, e vorrei non doverlo pensare, paradossalmente la difesa delle donne in quanto donne ci fa tornare indietro.Noi donne siamo discriminate dalla società in quanto discriminate dalle istituzioni con le quote rosa, parcheggi privati rosa, ecc…,ecc… ma perché si rende necessario creare le quote rosa? Domanda che in realtà non ha più ragione di esistere perché la Camera ha respinto le quote rosa, ed io mi trovo d’accordo a tale scelta. Non è necessario considerare la donna come una categoria da tutelare, non lo è affatto, la donna non è una minoranza. Se volessimo proprio puntare il dito su qualcuno dovremmo farlo proprio sulle donne, su quelle stesse donne che hanno da sempre approfittato delle leggi che le tutelano in caso di gravidanza, su quelle donne che utilizzano l’essere donna come strumento a proprio vantaggio. Riconoscere la libertà di voto ad un elettorato che per un buon 52% è costituito dal genere femminile significa riconoscere di per sé l’uguaglianza di genere. O forse si considera l’elettorato femminile incapace di discernere e come tale incapace di decidere chi porre alla guida del nostro paese?

Ritengo che il problema legato alla discriminazione sia qualcosa generato da entrambi i sessi, uomo e donna; l’uomo per un conto e la donna dall’altro. Se a guidare il senso della vita fosse semplicemente un comandamento, ovvero quello del rispetto reciproco, non ci troveremmo proprio oggi a disquisire ancora sulla parità.

Però anche quest’anno la donna viene celebrata dalle istituzioni con eventi particolari che ritengo dovrebbero essere svolti non solo per  l’8 marzo, e come tale qui di seguito ne ricordo qualcuno:

–          a Palermo, a Palazzo delle Aquile, verranno assegnati dei riconoscimenti ad alcune donne siciliane che si sono distinte nel campo delle istituzioni, dell’impresa, della cultura e del giornalismo. Tra i premiati il questore di Palermo, Maria Rosaria Maiorino, il prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo, il Vice questore Rosaria Maida, il magistrato Alessia Sinatra, le imprenditrici Valeria Grasso e Rosanna Spinnato, la giornalista Bianca Cordaro e la storica dell’arte Silvana Ricccobonoe e la scrittrice Giusi Torregrossa.

–          a Milano l’Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) ha messo in atto un’iniziativa in collaborazione con diverse strutture ospedaliere per visite senologiche gratuite dal 4 all’8 marzo; all’Ospedale San Camillo di Roma si può approfittare di un vero e proprio pacchetto prevenzione per donne dai 40 ai 60 anni, con mammografie, visite senologiche e ginecologiche, pap test e test dell’Hpv; mentre a Napoli l’Aied (Associazione italiana per l’educazione demografica) offre un Open Day di prevenzione, con visite ginecologiche, senologiche e pap test. (fonte WebMasterPoint.org)

–          grande iniziativa della regione Piemonte che ha deciso di regalare alle donne un sabato all’insegna della cultura, con tantissimi eventi, come l’ingresso gratuito per le donne tutto per tutto il giorno al Palazzo Reale, dove nella Sala da Ballo dell’Appartamento di Rappresentanza il pubblico sarà accolta da dame e cavalieri che rievocheranno un ballo ottocentesco, mentre dame di corte accoglieranno i visitatori nell’Appartamento della Regina. Ma la festa della donna non è solo cultura, perché nella mia ricerca di eventi ho trovato che a Torino, come in ogni città d’Italia,in diversi locali sarà possibile godere di cena e spettacolo strip per divertirsi con le amiche, così come a Napoli, dove la giornata internazionale della donna verrà celebrata in teatro con spettacoli culturali ma spesso hot e a luci rosse con giochi trasgressivi, in molti locali notturni, divertendosi col classico spogliarello maschile nei pub o nelle discoteche che si riempiono di ragazze dopo la mezzanotte. Ma la cosa veramente divertente è stato trovare la pubblicità di un locale, come ce ne saranno tantissimi altri, dove sarà disposto l’ingresso gratuito per le donne, giusto per sottolineare la diversità. Qualcuno potrebbe rammendarmi il giorno in cui è l’uomo a beneficiare di un ingresso omaggio? Non credo ci siano ricorrenze particolari per festeggiare “l’uomo.”

Buona festa della donna a chi ha ancora voglia di festeggiare una vicenda tragica che andrebbe solo ricordata unicamente nella memoria storica. Ricordate il non compleanno di Alice nel paese delle meraviglie dove ogni giorno si festeggia il compleano? Io festeggerò la donna il 7, 9 il 10, l’11 di ogni mese, di ogni anno, festeggerò la non festa della donna

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