PD-PdL e FdI: quando le notizie vengono pilotate sul doppio binario, da un lato si gonfia l’inchiesta sul PdL-FdI (Squillante docet !!) e dall’altro si tenta di sgonfiare quella sul PD … ma !!

 Aldo Bianchini

 

SALERNO – Cofaser, consulenze e tesseramento, quando si dice che una notizia non vale a niente, anzi è distorta e viene, comunque, strombazzata dalla stampa sulla base di specifiche veline strumentalmente ben distribuite a tizio anziché a caio. Ma questo accade sempre e da sempre; due giorni di strombazzamenti, poi tutto ripiomba nell’oblio del silenzio. Con una eccezione, la Procura si rende conto di avere, forse, esagerato nei confronti di Antonio Squillante e del centro destra in genere e subito ecco ritornare in campo l’inchiesta sul presunto falso tesseramento PD. Tre giorni di battaglia continua, i primi due dedicati tutti al caso del direttore generale dell’ASL, Antonio Squillante, il terzo giorno ritorna alla grande la vicenda PD. Soltanto un fatto di equilibrio tra le parti (sempre, però, con una preponderanza in danno del centro destra rispetto al centro sinistra !!) o l’ennesimo tentativo di allontanare l’attenzione e le indagini dal cuore del vero problema ?, cioè il presunto falso tesseramento 2012 del PD. Non è facile capirlo, anche perché ritengo che tutti gli attori sulla scena si muovano in perfetta buona fede. Da un lato gli inquirenti tesi a scoprire la verità (o almeno quella più vicina alla verità vera !!), dall’altro i giornalisti interessati soltanto alla notizia da sbandierare senza alcun tipo di approfondimento o di accertamento preliminare, anche e soprattutto quando la notizia proviene dagli inquirenti o da ambienti ad essi vicini. Dico questo perché ho avuto la ventura di vivere in diretta alcuni momenti di quanto sto per raccontarvi, soprattutto in merito all’assalto che Antonio Squillante ha subito nei giorni 25 e 26 marzo su alcuni giornali (fortunatamente non tutti !!), ecco perché posso dire che l’attacco è assolutamente strumentale. Seguite, ora, attentamente quello che scrivo. La mattina del 21 marzo 2014 (inizio ufficiale della primavera) alle ore 11.55 mi porto al terzo piano del palazzo di giustizia per essere sentito dal pm Vincenzo Montemurro su una vicenda giudiziaria alquanto importante. Vedo e saluto l’avv. Giovanni Annunziata (noto per essere il difensore di Alberico Gambino nel processo Linea d’ombra); accanto a lui un signore distinto ma anonimo e quasi nascosto nel suo semplice look: maglietta nera a girocollo, giacca un po’ più chiara e jeans sopra un bel paio di scarpe nere. Lo guardo e pensando di conoscerlo, tra una parola e l’altra scambiata con Annunziata, gli chiedo chi fosse: <<Sono Antonio Squillante>> lapidario mi risponde e, con garbo, aggiunge: <<Ma lei è il giornalista che spesso scrive male di noi ?>>. Si scioglie un po’, ci scambiamo i numeri di telefono; lo scruto e mi sembra molto preoccupato dal fatto che di lì a poco deve entrare nella stanza di Montemurro; cerco, come mio solito, di svelenire  la tensione che si taglia a fette e dialogando del più e del meno capisco il motivo per cui è lì e suggerisco che quando si va dai PM in genere bisogna sempre cercare di presentarsi un po’ più sereni. Facile a dirsi, difficile a farsi; ero teso anche io pur dovendo riferire nella qualità di <<persona informata sui fatti>> (e che fatti !!). Entra prima lui con il suo avvocato; attendo pazientemente e dopo circa trenta minuti esce; lo vedo più sereno, li saluto velocemente mentre scappano via. E’ il mio turno ed entro, per me ci vorrà più tempo in quanto la questione è abbastanza seria. Esco che già sono passate le 13 e 30. Per strada e fino a sera rifletto sull’incontro con Squillante e se pubblicare la notizia del suo passaggio in tribunale. In Procura avevo capito benissimo di cosa si trattava ed avevo soltanto supposto che avesse presentato, quella mattina (e non ancora da presentare, come scrivono sui giornali !!) un suo preciso memoriale per la vicenda del Cofaser, dell’incarico a Iannone e del tesseramento; del resto si trattava di una vecchia inchiesta e molti passaggi erano già noti. Come spesso accade decido di tenerla per me quella notizia, sono un uomo prima ancora che giornalista e cerco di non mischiare mai le due cose; altri purtroppo non si fermano davanti a niente, neppure di fronte ad una confidenza ricevuta da un altro uomo (vedasi caso del giudice di Cassazione dr. Esposito !!). A me è stato sufficiente quello sguardo da uomo di Squillante per fermarmi. Il martedì mattina, 25 marzo 2014, devo nuovamente ritornare in Procura, sempre dal pm Vincenzo Montemurro, per accompagnare un mio caro amico, anche lui <<persona informata sui fatti>> (e che fatti !!); gli stessi per i quali sono informato io.  L’appuntamento è per le ore 10.00=, faccio in tempo a sfogliare i giornali e trovo la sorpresa con titoli a tutta prima pagine (almeno su Il Mattino e La Città !!): <<Consulenze, bufera sulla Provincia>> e <<Ora sulla sanità indaga l’Antimafia>>. Rifletto tra me e me mentre salgo le scale del palazzo: “Com’è strana l’informazione, chi non era presente ha scritto quello che gli è stato dettato, chi era presente ha preferito il silenzio ben sapendo della enorme patacca”. Anzi per dirla in un linguaggio ancora più efficace e comprensibile: <<Tutte stronzate, caro mio !!>>, parole precise pronunciate da un mio caro amico incrociato nei lunghi corridoi del terzo piano. Arrivo, dinanzi alla stanza del pm Montemurro, con il mio amico informato sui fatti di cui prima; c’è agitazione, il palazzo è stato riaperto al pubblico da poco a causa di un allarme bomba. Passano pochi minuti e con la precisione che sempre contraddistingue il noto pm antimafia il mio amico Antonio viene fatto entrare. Vado al bar del tribunale, acquisto anche La Città che non avevo ancora preso, passa del tempo, poi risalgo sopra e mi metto a leggere anche se nell’aria c’è una strana agitazione. Vedo uscire il pm e dirigersi verso il fondo del corridoio, si chiudono le porte intermedie, non vedo ma capisco che sta dialogando con qualcuno; stranamente poi la porta si riapre e scorgo l’avvocato Annunziata (che il venerdì precedente aveva accompagnato Squillante proprio dal pm) a confronto con il pm Montemurro; facce serene ma serie; capisco, faccio finta di niente, non posso fare a meno, però, di salutarli entrambi quando il primo va via e il secondo rientra nella sua stanza passandomi entrambi molto da vicino. Ancora un po’ di attesa e il mio amico esce, non tanto soddisfatto, e riprendiamo la via dell’uscita insieme alla nostra collega (Magda !!) di redazione. La mattina successiva 26 marzo il <<pubblico ludibrio>> nei confronti di Antonio Squillante continua, ma solo per quel giorno. Non scrivo niente, aspetto; mi decido soltanto ieri mattina (giovedì 27 marzo) quando sugli stessi giornali (Il Mattino e La Città !!), e soltanto su essi, ecco il riequilibrio della parti: <<Primarie PD, l’ombra dei clan, sequestri nelle Partecipate>>; non è questa la strada, siamo fuori strada; bisogna ripartire dalle schede in bianco e dalle primarie. Le tessere, gentile pe.car., non erano centinaia ma 48, soltanto e sempre 48 targate tesseramento PD 2012. E’ necessario ripartire da lì se si vuole fare chiarezza e raggiungere la verità; in quella direzione c’è ancora molto da fare, possono essere sequestrate molte altre cose e tutte interessanti, la strada delle Partecipate è black-out. Lo stesso on. Guglielmo Vaccaro che pare abbia reso una <<ottima deposizione>> non ha portato prove ma soltanto indicazioni di carattere politico-organizzativo, indicazioni certamente interessanti ma non esaustive. Se nelle Partecipate c’era qualcosa adesso è tardi, molto tardi, per trovarle; le prove sono da un’altra parte. Alla prossima. Nel frattempo qualcuno cerchi di chiedere scusa ad Antonio Squillante per il can-can e per le inutili volgarità rovesciategli addosso.

 

6 thoughts on “PD-PdL e FdI: quando le notizie vengono pilotate sul doppio binario, da un lato si gonfia l’inchiesta sul PdL-FdI (Squillante docet !!) e dall’altro si tenta di sgonfiare quella sul PD … ma !!

  1. Gentile Dott. Bianchini,
    preciso e puntuale e pienamente condivisibile il Suo articolo per quanto attiene quella “specie di giornalismo che fa la Città ed, in parte, anche il Mattino per non parlare del Giornale di Napoli…”.
    Vi è da dire,però, che questi “pennivendoli” scrivono perchè dagli uffici inquirenti escono le notizie e quindi il “marcio è lì”…. e non mi risulta che siano mai state effettuate indagini in tal senso nonostante ci sarebbe l’obbligo….
    Insomma il problema è sempre lo stesso: ” riformare la giustizia sul serio ed attribuire la responsabilità personale ai magistrati che devono essere giudicati, quando sbagliano o quando dal loro ufficio esce una notizia, non fai FRATELLI DEL CSM ma da organi diversi da loro….”.
    Ad maiora

    1. Ho letto l’articolo cercando di capire dove la procura avesse “esagerato” contro Squillante. Mi sembra che alla fine il teorema resti sospeso nel vuoto in attesa di un atto di fede.
      Non basta qualche colorita espressione, d’imprecisata provenienza, a scalfire la sostanza dell’inchiesta (e delle accuse) sull’attuale direttore dell’ASL, che nel concreto mi sembra anche, sostanzialmente, molto diversa da quella sulle tessere PD

      Spero che alla giustizia venga dato modo di fare il suo corso al di la degli interessi di parte.
      Questo paese ne ha disperato bisogno.

      Saluti

      1. Egregio signor Pino,
        ritengo che Lei volutamente abbia fatto finta di non capire il senso, e per molti versi, anche il contenuto dell’articolo del Dott. Bianchini che è rivolto, solo ed esclusivamente, al comportamento dei giornali (la Città ed il Mattino) che “usano sempre due misure a seconda di chi si tratta” e che molto spesso “sanno in anteprima cose che dovrebbero essere coperte da segreto istruttorio”.
        Da qui trovo incomprensibile il contenuto del Suo intervento, alquanto fazioso a mio modo di vedere, che si spinge fino ad affermare ” che l’inchiesta COFASER è diversa da quella del tesseramento PD”.
        Entrando nel merito io la penso esattamente al contrario e mi spiego.
        La procura antimafia, evidentemente svolgendo il proprio ruolo, negli ultimi tre anni ha avviato un filone di inchieste che, come rilevabile dai fatti accaduti, fondano su un’ipotesi accusatoria che può così essere riassunta: ” Alcune amministrazioni locali (Pagani, Cava Dei Tirreni, Provincia di Salerno, Bsttipaglia, etc.) , alcune società partecipate (Multiservice Srl, etc.) ed alcuni consorzi (Cofaser ) hanno utilizzato il proprio potere (incarichi, assunzioni, etc.) per favorire politici nella loro ascesa elettorale (voto di scambio) e partitica (tesseramento) non disdegnando, ovviamente, accordi – patti etc. anche con forze delinquenziali e/o soggetti legati a gruppi malavitosi”.
        Giusta o sbagliata che sia l’ipotesi accusatoria, di questo si tratta più o meno ed ha riguardato – e riguarda – il centrodestra nella parte che si riferisce, particolarmente, all’on.le Cirielli (Carfagna e Nitto Palma persone informate sui fatti docet).
        Recentemente, anche a seguito di accuse formulate dall’on.le Vaccaro e dalla senatrice Saggese ma non solo, la stessa ipotesi accusatoria, nè più nè meno, la Procura Antimafia la sta valutando a carico del PD e particolarmente della parte che fa capo al Sindaco De Luca che, per potere istituzionale (Comune di Salerno e sue partecipate) e partitico è pari, se non superiore, all’on.le Cirielli”.
        Rispetto a questi fatti inequivocabili, a prescindere dalla loro fondatezza o meno che sarà stabilita dagli organi competenti, non riesco a capire dove e perchè Lei vede differenze operative e di risultato: incarichi particolari e dubbiosi sono stati conferiti da una parte e dall’altra, tesseramenti sospetti sono stati fatti da una parte e dall’altra, utilizzo del potere per rafforzamenti partitici si è verificato da una parte e dall’altra, persone rilevanti e importanti “informate sui fatti” ci sono da una parte e dall’altra.
        Se una differenza esiste è, come dice il Dott. Bianchini, nel comportamento dei quotidiani La Città ed il Mattino prontissimi a sparare in prima pagina l’inchiesta sul centrodestra, molto lenti a ricaricare la pistola e sparare in prima pagina il centrosinstra….
        Null’altro di diverso c’è.
        Io credo, poi, che sia scandaloso “conferire incarichi pubblici a trombati elettorali e/o a coordinatori di partito pur senza specifiche competenze professionali in materia”.
        Ma questo riguarda, ancora una volta, ambedue gli schieramenti a meno che Lei non ritenga che ” i Carpinelli, le Arcieri, gli Argentino, i D’Acunto, i Francese, i Maraio, etc. etc.” siano molto più competenti e professionali ” degli Squillante, dei Iannone, dei Santocchio, etc. etc.”.
        Ad maiora

        1. Non ho mai detto che l’inchiesta sulle tessere del PD è diversa da quella PDL.
          Ho detto che l’inchiesta Squillante/cofaser non ha niente a che vedere con quella delle tessere PD.

          Mi spiego.
          Lei è davvero sicuro che l’inchiesta cofaser rientri in quella delle tessere PDL? O meglio, lei è davvero sicuro che al cofaser gli inquirenti ci siano arrivati indagando sulle tessere PDL?
          Io no e ritengo quindi che il confronto non sia opportuno. Né per la natura delle (gravi) accuse, nè per la fase dell’inchiesta, nè per la posizione dell’avvisato.

          La denuncia contro Squillante, secondo quanto pubblicato dai giornali, risulta essere partita dall’interno del consorzio e in maniera del tutto autonoma.
          Se poi questo potrà aiutare a chiudere un cerchio e allargare il giro di responsabilità ben venga.
          Ma l’impressione è che essa abbia avuto una genesi tutta sua.

          Tentare di confondere il caso Cofaser con altre vicende e di minimizzarla con presunte chiacchiere da corridoio, con la fisiognomica, con il colore degli occhi o con l’intensità dello sguardo dell’avvisato, non restituisce la dimensione della stessa e dà all’articolo del dr. Bianchini quel senso di vuoto di cui parlavo nel precedente post. .
          Se l’obiettivo era puntare il dito contro la parzialità di alcuni organi d’informazione si è scelto, a mio modo di vedere, il caso e il momento sbagliato.

          E comunque quale sarebbe stata poi la notizia, che ci sono giornali e tv politicamente orientati?
          E quali sarebbero quelli che possono vantare verginità? Quelli che “trattengono” notizie su avvisi di garanzia o quelli che li pubblicano?

          Per quanto mi riguarda, se faziosità posso riconoscere a me stesso, è quella di essere contro il malaffare senza se e senza ma. Spero quindi che l’inchiesta sulle tessere PD/ PDL possa andare avanti e dimostare illegalità e sprechi. E sono sicuro che quando ci saranno notizie ed indiscrezioni ci sarà qualcuno pronto a diffonderle e spero che nessuno punti il dito sugli inquirenti piuttosto che sugli artefici dell’italico dissesto.

          Spero d’aver chiarito il malinteso, anche se temo che questo non basti a posizionarci sulle medesime sponde.

          Ad maiora a lei

          1. Egregio signor Pino,
            Lei nel Suo primo commento ha testualmente detto: ” Ho letto l’articolo cercando di capire dove la procura avesse “esagerato” contro Squillante. Mi sembra che alla fine il teorema resti sospeso nel vuoto in attesa di un atto di fede”.
            In tal modo appariva abbastanza evidente che ” Lei attribuisse all’articolo l’intento di criticare e/o influenzare le indagini in corso sul COFASER”.
            Ora cambia registro e dice cose diverse ipotizzando (???) che ” le indagini siano scaturite da denunce provenienti dall’interno del Consorzio stesso”.
            Io non lo so, io so solo – leggendo i giornali – che per l’inchiesta in corso anche il COFASER è ritenuto ” un centro di potere attraverso il quale favorire ascese elettorali (scambio di voto) e partitiche (tesseramento)”.
            E credo a tale ricostruzione, ribadisco giornalistica, perchè altrimenti non mi spiegherei il perchè l’inchiesta è portata avanti dalla Procura Antimafia, considerato che se si trattasse solo – come dice lei – di cd. imbrogli gravissimi commessi nella gestione di una struttura pubblica (incarichi compresi) allora se ne sarebbe occupata la procura ordinaria”.
            Se se ne occupa l’Antimafia, ergo, vi deve essere necessariamente, almeno nell’ipotesi accusatoria, una connessione tra gestione, favori e delinquenza organizzata o meno.
            Ad ogni modo non è importante questo, perchè è di competenza della magistratura che speriamo – io come Lei – vada fino in fondo e punisca i colpevoli se ci sono: a dx come a sx.
            Quello che conta, per quanto mi riguarda, è che dal Suo commento traspariva un qualche voler negare la faziosità giornalistica, in primis de La Città ed il MAttino.
            Ora corregge il tiro, o meglio spiega che è convinto di questo, per cui nulla questio.
            Per il resto credo che siamo sulla stessa sponda considerato che anch’io vorrei che si punissero tutti quelli che conferiscono, e quelli che ricevono, incarichi pubblici sulla scorta dell’appartenenza partitica e/o elettorale e, aggiungo, trovo scandaloso sia che il Dott. Iannone faccia ancora il Presidente della Provincia pur senza mai essere stato eletto, sia che abbia ricevuto ( se è vero) l’incarico di cui si parla.
            Ma trovo altrettanto scandaloso che la magistratura (non solo quella penale) non indaghi ancora sugli incarichi conferiti dal Comune di SAlerno e dalle Sue partecipate a soggetti che avevano un unico requisito: essere amici del capo.
            Analogamente, ovviamente, per la Provincia di Salerno che sotto l’egida Cirielliana ha assunto la funzione di ” agenzia del lavoro “, ovviamente per amici di partito o trasformisti da acquistare.
            Ad maiora

  2. Non ho cambiato nè idea nè argomenti. Lo stesso Squillante ha detto d’aver querelato per estorsione, in tempi non sospetti, colui che lo ha denunciato. Qualcuno dei giornali, anche tra quelli criticati nell’articolo ma che forse non sono stati letti, lo ha definito “il corvo”.
    Unico mio torto è aver dato per assodato questo elemento e quindi una differenza sostanziale con altre vicende (sia in termini di accuse che di fase dell’inchiesta stessa).
    Rimango quindi della mia idea e resto critico su questo articolo che trovo un pò confuso.

    Come vede non ho tiri da correggere e per tutto il resto mi trovo d’accordo con lei.

    Buona vita.

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