1969-2014 I MOTI DI BATTIPAGLIA- IL SUD NAZIONALE TRA POPOLO E ISTITUZIONI

Laura La Rocca

SALERNO – ‘’Memoria e verità sono un patrimonio da custodire’’ Ha esordito così, dopo i saluti, Antonio Iannone Presidente della Provincia di Salerno, per l’incontro in occasione del 45° anniversario dei Moti di Battipaglia, presso la Sala Bottiglieri del Palazzo di Provincia. Era il 9 Aprile 1969 quando l’allora sindaco di Battipaglia, Domenico Vicinanza, con una delegazione di operai si recava a Roma per chiedere soccorso al Governo per evitare la chiusura del tabacchificio e dello zuccherificio, stabilimenti che da sempre davano da mangiare alle famiglie della città. Contemporaneamente a Battipaglia si svolgeva uno sciopero generale indotto dai sindacati. Sciopero che però ben presto si tramutò in una ribellione del popolo stesso, mosso da sentimenti e risentimenti, in particolar modo dopo la morte di due innocenti: Carmine Citro, studente di 19 anni e Teresa Ricciardi, insegnante di 30 anni, vittime dei tafferugli con le forze dell’ordine. Il panico dilagò ovunque e la stima dei danni fu enorme, oltre a centinaia di feriti. A 45 anni da questa tragedia, si può notare senza fatica che le problematiche di ieri sono analoghe a quelle di oggi, specialmente nel Sud Italia che trascina silenziosamente una ‘’maledizione antica’’ come evidenzia l’avvocato Antonio Cammarota, Consigliere Provinciale e Presidente dell’Associazione Politico Culturale ‘’La Nostra Libertà’’, che con il patrocinio della Provincia di Salerno ha organizzato l’incontro di oggi dove sono intervenuti  il Presidente del Consiglio Provinciale di Battipaglia Fernando Zara e Domenico Volpe Consigliere Provinciale di Bellizzi, testimoni in prima persona di quel fatidico 9 Aprile del 1969. Sono passati molti anni ma sembra ieri. Sembra ieri perché ancora adesso vediamo uomini e donne senza lavoro togliersi la vita o darsi fuoco davanti alle istituzioni, estenuati da una legislazione che invece di tutelare rema contro. Sembra ieri perché in questi ultimi decenni gli stessi problemi che arrivarono a sfociare nei Moti di Battipaglia sono moltiplicati senza trovare soluzioni efficienti. E purtroppo il Mezzogiorno ne risente in maggior modo, nonostante sia una terra che potrebbe dare tanto ed essere sfruttata per il meglio, non come è stato fatto fino ad ora, infangandola e speculandoci sopra. ‘’Il Mezzogiorno deve tornare al centro della discussione politica’’  come ha affermato  Matteo Buono, Segretario generale della CISL di Salerno, facendo in modo che la voce del popolo venga ascoltata, evitando che l’insofferenza cresca e si insinui sempre di più tramutandosi in una tragedia come quella di 45 anni fa.

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