Elezioni: di rintocco in rintocco

Laura La Rocca

SALERNO – Il rintocco della mezzanotte dà il via a questo 24 maggio scandendo così la chiusura delle campagne elettorali per le Europee 2014, in vista dell’agognato 25 maggio 2014: l’Election Day. Ci tengo a ribadire per tutti quei simpatici vecchietti alle fermate dei bus, che non masticano tanto bene la lingua inglese, che non ci sarà alcuna ‘’scesa degli dei in terra’’ o ‘’giorno del giudizio universale’’ ma bensì Election Day sta per Giorno delle elezioni, giorno in cui si andrà a votare per i rappresentanti del Parlamento Europeo.  Ritornando al punto, direi che di campagne elettorali ormai abbiamo fatto ‘’indigestione’’. Promesse lanciate al vento tra la folla, <<vaffanculo!>> gratuiti, feste di partiti finanziate dai partecipanti cittadini (di quelli che dicono che alla fine del mese non ci arrivano), scontri televisivi architettati e mirati, e chi più ne ha più ne metta. Certo non sono mancati discorsi incredibilmente sensati e parole incoraggianti e speranzose. Comunque sia un’idea generale ce la siamo fatta un po’ tutti e finalmente è finita. E’ terminata questa spietata battaglia mediatica che ha fatto più spettacolo del calcio in Champions League, portando allo scontro finale due dei partiti con –a quanto pare!- la maggioranza del consenso dei cittadini italiani fino ad adesso: la squadra del PD capitanata dal Mister Matteo Renzi e quella del M5S del Coach Beppe Grillo, scavalcando addirittura l’ex cavaliere veterano Silvio Berlusconi e il suo amato club FI. Vabbè. A parte tutto c’è qualcosa nell’aria che preoccupa per i voti delle due semifinaliste. Infatti, secondo i primi sondaggi, insieme alla maggioranza di consensi, come una retta direttamente proporzionale, sale la possibilità che l’affluenza alle urne riscontri un abbassamento delle percentuali rispetto alle ultime elezioni europee (attorno al 60% contro il 66,5% del 2009). Il perché non c’è da immaginarselo. Il malcontento popolare nei confronti della politica italiana è cresciuto a dismisura, arrivando a fomentare un accanimento anche verso l’istituzione dell’Unione Europea. Ora non è più solo una questione tra i partiti che andranno a rappresentarci tra i banchi del Parlamento Europeo, ma anche tra chi vuole un’Italia europea e chi no. La situazione quindi è insidiosa ma ciò non toglie che avendo un diritto al voto abbiamo a nostra volta un dovere nei confronti di questo diritto: quello di andare a votare da cittadini coscienziosi. Sicuramente alcuni di voi si chiederanno perché sia così importante. Bene. Il Parlamento Europeo è l’unica istituzione europea eletta a suffragio universale diretto e contribuisce in maggior modo all’elaborazione di quasi tutte le leggi dell’UE collaborando con i governi nazionali. Queste quindi sarebbero le elezioni europee più importanti se ,guardando al futuro, la situazione di parecchi Stati Membri (compresa l’Italia) verserebbe in uno stato di crisi. In modo particolare queste elezioni sono le più importanti anche perché, dal 1° Dicembre 2009, sono le prime elezioni europee che conferiscono al Parlamento nuovi poteri, come quanto sancito dal Trattato di Lisbona. Un’ulteriore e importante novità di questo Trattato consisterà nel fatto che, quando gli Stati Membri dell’UE andranno a nominare il candidato a Presidente della commissione Europea (potere esecutivo dell’UE) si dovrà tenere conto dei risultati delle precedenti elezioni europee; in seguito quindi il nuovo Parlamento eleggerà il Presidente della Commissione. Ecco perché è importante il nostro voto. Noi italiani andremo alle urne domenica 25 Maggio ed eleggeremo 73 deputati che rappresenteranno i nostri interessi per 5 anni. Si voterà dalle 7:00 alle 23:00, presentando un documento d’identità valido e la propria tessera elettorale. Per quanto riguarda la nostra circoscrizione (Italia Meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria) il colore delle schede sarà arancione. Potete comunque trovare tutte le informazioni necessarie, anche relative alle varie liste, sul sito del Ministero dell’interno. Quindi adesso tocca a noi. Tocca al nostro diritto di voto. Tocca alla nostra voce, alla nostra idea. Tocca alla nostra coscienza.

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