Padula/9: la riapertura di Sportissimo Bloisi !!

 

Aldo Bianchini

 

PADULA – Esattamente dopo 66 giorni di chiusura finalmente ieri mattina, giovedì 5 giugno 2014,  sono stati riaperti i locali commerciali di “Sportissimo Bloisi”. Un sospiro di sollievo per tutta la famiglia, una ritrovata certezza per buona parte della popolazione giovanile di Padula e del comprensorio limitrofo che potrà ritrovare i capi di abbigliamento sportivo e non solo di qualità medio-alta. Un punto di riferimento per competenza nel settore e per grande disponibilità di tutti gli addetti alle vendite. Quasi un ritorno alla normalità per tutti. Ma andando a vedere bene dietro il provvedimento di dissequestro sancito dalla sezione di appello del Tribunale di Potenza si scopre che l’apertura è parziale, nel senso che non tutti i locali sono stati liberati dall’oppressione dell’ordinanza del GIP di Lagonegro su richiesta della Procura della Repubblica di quel tribunale; il sequestro viene difatti mantenuto su tutta quella parte che prima della ristrutturazione non esisteva. Prima degli ultimi lavori i locali commerciali erano due e ben distinti; il primo fronte strada era costituito dalla zona commercializzazione e vendita, il secondo retrostante e lontano dalla strada statale era adibito a deposito ed anche a vendita. Questi due locali sono da ieri perfettamente liberi e praticabili dai titolari, dagli addetti alla vendita e dagli acquirenti; rimane sotto sequestro tutta quella zona di recente costruzione che ha unito, nel ridisegno urbanistico approvato dal Comune e dalle altre Autorità, i due grossi locali preesistenti. Dunque nei locali riaperti al pubblico è stata attivata la vendita delle offerte speciali e i cartelloni pubblicitari indicano sconti davvero interessanti su tutta la merce esposta sui banchi; per rendersi conto della grande occasione è necessario fare un salto in questi giorni nei locali riaperti e perfettamente funzionanti. La famiglia Bloisi è fiduciosa ed attende un nuovo imminente provvedimento dell’Autorità Giudiziaria per lo sblocco della situazione e la restituzione dell’intero complesso commerciale all’attività per cui era nato, è stato ampliato e ristrutturato. Il difensore di Bloisi, avvocato Renivaldo La Greca, ha lavorato benissimo in questi due mesi e sta ancora lavorando per una risoluzione definitiva del problema che attiene, lo ripetiamo, una non chiara interpretazione delle leggi che regolano l’urbanistica nei centri con grandi attrattori turistici. Solo per la cronaca ricordiamo che il PM di Lagonegro ha avuto bisogno di ben quattro CTU (Consulenti Tecnici dell’Ufficio) e soltanto dal quarto ha tratto le conclusione che hanno portato al sequestro preventivo del 1° aprile 2014 dell’intera struttura. I fatti reali e l’accanita difesa di La Greca hanno, dunque, già dimostrato un primo enorme errore di valutazione della Procura che ordinò il sequestro di tutto il complesso mentre poteva, già allora, limitarsi al sequestro parziale della struttura di recente costruzione, cosa che giustamente ha sancito l’appello in sede preliminare riservandosi un più approfondito esame di tutta la situazione relativa al nuovo manufatto ed al complesso commerciale-urbanistico nato dall’ampliamento e dalla ristrutturazione. Ad una prima e sommaria valutazione il provvedimento dell’appello sembra già più consono alla vicenda che è, si ripete, esclusivamente combattuta sul filo interpretativo delle varie e contraddittorie leggi sull’urbanistica. Nelle more di una nuova decisione gran parte dell’attività di “Sportissimo Bloisi” continua (almeno fino al 31 luglio prossimo) nei locali in cui era stata costretta a trasferirsi dopo il sequestro, distante poche centinaia di metri dalla sede storica andando verso Montesano. Ma c’è il disastro economico e commerciale che il primo provvedimento, quello della Procura di Lagonegro, ha procurato alla famiglia Bloisi ed al complesso commerciale fatto anche di indotto, di commesse e di occupazione. Chi risarcirà la famiglia Bloisi qualora, come appare sempre più evidente, dovesse venire fuori che l’iniziale provvedimento si sequestro totale non era applicabile alla fattispecie ? Chi ridarà ai Bloisi tutta la clientela che avevano fino al 31 marzo 2014 ? E chi restituirà, soprattutto, ai Bloisi l’enorme credibilità commerciale che avevano conquistato con anni e anni di sacrifici ? Come sempre queste domande rimarranno senza risposte.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *