Vassallo/27: quattro anni dopo !!

 

Aldo Bianchini

 

POLLICA – Nell’attesa che ritorni a casa il cosiddetto brasiliano “Bruno Humberto Damiani”, presunto assassino o almeno presunto conoscitore di una parte della verità, un arrivo annunciato come imminente all’inizio di quest’anno e finito nelle secche della burocrazia, si ritroveranno in tanti (sindaci, parlamentari, ambientalisti, amministratori, politici, ecc.) a correre dietro ad un pallone da prendere a calci per ricordare il quarto anniversario della barbara uccisione del sindaco pescatore Angelo Vassallo. E le indagini ? Beh!! quelle, nonostante le roboanti promesse del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti (già capo della procura di Salerno all’epoca del delitto), si sono arenate e non per colpa degli inquirenti salernitani. Il lavoro continuo, quotidiano e professionale del pm antimafia Rosa Volpe e di tutto il suo staff  evidentemente non basta, non è sufficiente a smuovere neppure di un millimetro la stagnazione dell’ipotesi accusatoria che in gran parte è incentrata sulla figura del <<brasiliano>> del quale, purtroppo, sembra si siano perse le tracce in Sud America dove si era rifugiato appena qualche giorno dopo il brutale assassinio. Qualche mese fa ho avuto modo di esternare il mio pensiero direttamente al pm Rosa Volpe, dalla quale sono stato a lungo sentito come persona informata sui fatti. A mio parere, essendo anche a conoscenza di piccoli particolari soprattutto riferiti alla sera del 13 agosto 2010 (quando Vassallo presse a calci nel sedere il brasiliano nella piazza centrale di Acciaroli), Bruno Humberto Damiani (personaggio abbastanza strano ma assolutamente da non poter paragonare ad un <<delinquente assassino>> come invece vorrebbe la Procura) non ha commesso materialmente il delitto, forse sa qualcosa e che per questo preferì fuggire in Brasile/Venezuela per il timore, forse, di ritorsioni in loco. Oltretutto Damiani, che sarà anche stato un piccolissimo spacciatore, non aveva e non ha alcuna capacità organizzativa del benché minimo traffico di droga a livello internazionale. Ma allora come può essere spiegato l’efferato delitto Vassallo ? Potrebbe essersi trattato, in buona sostanza, di un delitto d’impeto commesso da una persona assolutamente normale che ha reagito in maniera inconsulta, violenta ed immediata ad un atteggiamento non gradito da parte dello stesso Vassallo con cui si era, forse, incontrato anche casualmente in quel luogo ed a quell’ora. Un delitto, quindi, assolutamente non pianificato e, quindi, senza possibilità di tracce perseguibili dagli inquirenti che si ritrovano nel buio più completo. L’aggressore, quella sera, scaricò l’intero caricatore sul corpo di Angelo Vassallo, quasi come in un moto di rabbiosa reazione a qualcosa che soltanto loro due conoscono. Ecco questo è anche un elemento da non sottovalutare: solo l’assassino sa di aver ucciso, e nessun altro; da qui la grande difficoltà investigativa. E chi potrebbe essere questo anonimo assassino ? Difficile, ovviamente, saperlo; dovrebbe essere scavata e rivoltata come un calzino tutta la vita di Angelo Vassallo e dei suoi più stretti familiari (e il pm Rosa Volpe lo sta già facendo da tempo) senza trascurare alcun dettaglio, anche i più piccoli ed apparentemente  insignificanti. Pensare ad una azione strategica e pianificata da parte della malavita organizzata del napoletano, per fermare il sindaco che si opponeva allo spaccio degli stupefacenti, mi sembra molto azzardato; un fatto del genere avrebbe inevitabilmente lasciato delle tracce non solo sul luogo del delitto ma anche nell’ambiente estivo di Acciaroli sempre attento agli arrivi ed alle novità estemporanee ed appariscenti. Invece dopo quattro anni il buio è assoluto, niente di niente, sembra che il tutto si sia fermato a quell’ora della sera del 5 settembre 2010 con le nove pallottole sparate in rapida successione contro il corpo di Vassallo e la sua autovettura. Il sindaco pescatore rimase freddato con il telefonino in mano senza aver avuto il tempo di comporre il numero che forse voleva chiamare e che, sempre per ipotesi, poteva interessare una persona entrata violentemente nella discussione tra i due. Peccato !! quel numero, probabilmente, poteva rappresentare la risoluzione del caso.

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