Un caso da Facebook: Davide Bifolco alla mercé di Facebook.

Barbara Filippone

La morte di Davide Bifolco è diventata una cosa su cui discutere…ragazzo quasi diciassettenne che perde la vita in seguito ad uno sparo di un carabiniere; non si fermava ad un posto di blocco, viaggiava su un motorino insieme ad altri due amici in piena notte. Quello che è accaduto sarà naturalmenteda accertare, al vaglio degli inquirenti; naturalmente facebook piazza virtuale, tribunale all’occorrenza, erogatore di notizie, c’è! Vi è un terremoto? Prima di fuggire si posta su facebook! Si ha un incidente? Benissimo si posta su facebook! Muore un artista? La notizia gira subito su facebook. E poteva mai la notizia di questa giovane morte passare nell’indifferenza degli utenti attori/spettatori di facebook? No naturalmente! E mentre in una Napoli sotto la lente d’ingrandimento si manifesta per Davide, per un’ingiustizia subita, su facebook gira un mondo; c’è chi scrive: “E’ normale per un minorenne dire a sua madre alle 2,30 di notte: vado a farmi una passeggiata; è normale andare in motorino non tuo senza assicurazione e senza patentino; è normale andare in tre sullo stesso motorino e senza casco; è normale che si porti a bordo del motorino un latitante ed un pregiudicato; è normale non fermarsi ad un ALT di un posto di blocco di polizia. Detto questo, mi dispiace veramente per questo giovane ragazzo e per sua madre vittime di un paese dove la cultura della illegalità è dominante e tutto questo è normale. Un pensiero anche al giovane carabiniere che involontariamente, suo malgrado sta vivendo un incubo.” C’è chi scrive: “ Carabinieri di merda dovete morire!”

Anch’io ho pensato di dire la mia naturalmente: “E facebook diventa territorio di notizie per chi muore… ci si può fare realmente un’idea di chi siamo dietro il proprio profilo..? Forse in linea di massima sì, ma mai veramente… Facebook così come nella vita, non è tutto vero quel che appare…

Così tra ieri e oggi il profilo di Davide Bifolco il giovane ucciso dal carabiniere ha ricevuto migliaia di visite e ognuno di noi sembra essersi fatto un’idea di chi fosse questo giovane sedicenne… era così? Sprezzante, spavaldo, coraggioso, innamorato, nottambulo… non credo possa essere un profilo Facebook a raccontare chi siamo… forse può raccontare solo una minima parte di noi… ciò che diventa raccapricciante è la spavalderia con la quale chiunque si ritrovi a commentare la sua morte con frasi offensive e irriverenti nei confronti delle forze dell’ordine, nel mirino oramai nelle ultime ore. Forse è facile essere irriverenti dietro una tastiera, o forse no… ecco, una cosa è certa, Facebook è la terra dei vigliacchi! Non so cosa sia peggio…” Questo in linea di massima il mio pensiero, non inficiato dal fatto che Davide fosse napoletano, che fosse in una zona grigia…niente di tutto questo. Il massimo rispetto per chi ha perso il proprio figlio, il proprio fratello, il proprio migliore amico… però perdonatemi ma non riesco ad accettare che una cugina possa postare su facebook le foto del cugino morto che essendo pubbliche non credo violeranno alcun diritto di privacy. Perciò carissima cugina, tutti comprenderanno il tuo dolore per la morte di una persona a te cara, ma non possiamo e non dobbiamo comprenderne le modalità che seppur dettate dalla rabbia ti hanno condotto ad un’azione del genere.

Davide riposa in pace e che sia fatta giustizia.

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