Sala Consilina. Orlando non torna indietro. Il tribunale resta a Lagonegro.

Antonio Citera
Il ministro ha informato che non procederà, prima della scadenza della delega ricevuta, ad alcun decreto correttivo della riforma della geografia giudiziaria, riservandosi ( forse) di riprendere il problema dell’ambito della più ampia riforma della giustizia.
Con queste parole che giungono dai portavoce del ministro della giustizia Andrea Orlando, si può considerare chiuso il capitolo che ha visto accorpato il tribunale di Sala Consilina in terra Lucana. Una vicenda dai contorni burrascosi che da tre anni si incunea in un labirinto di peripezie e soprattutto di speranze affossate. Ancora una volta come spesso è accaduto in passato, la fiammella dell’orgoglio, della giustizia ha tenuto in vita quel desiderio sacrosanto di veder sventolare la bandiera di un diritto, ammainata per colpa di una rappresentanza collusa con il potere. Le attese sono venute meno, affogate in un bicchiere d’acqua, svanite tra promesse e desideri. Tutti a sperare, tutti con le dita incrociate, tutti a sdrammatizzare di fronte all’ennesima sviolinata di un ministero che impegnato in una riforma storica!!, non ha tenuto per niente conto di quelli che sono i reali problemi dei cittadini. Riformare la giustizia si, ma con criteri diversi partendo dai disagi che la revisione della geografia giudiziaria ha innescato. Più ritardi nei processi, una distribuzione logistica delle sedi fatta senza conoscere i territori, con il risultato che tutti possono constatare con mano. Disagi,disagi e solo disagi. Scelte dettate da una politica contagiata dalla gerarchia, dall’ingordigia dei pochi ma, sempre astuti e assuefatti personaggi. Sala Consilina resta a bocca asciutta, come prevedibile. Nessun passo indietro, nessun correttivo a un decreto che ne ha sancito la condanna. Oggi passando davanti al palazzone dai contorni rossi in località Tressanti scorgiamo il niente, il deserto, di rado qualche operaio intento a smontare quel poco che rimane del tribunale. Un ricordo che affievolisce con il passar dei giorni. A bordo strada resta ancora il cartello in bella vista “ Palazzo di Giustizia” ma, c’è chi assicura che fra qualche giorno anche quello sparirà e con lui anche l’orgoglio e la dignità di migliaia di persone che fino alla fine hanno sperato nel miracolo ITALIA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *