Caimangate: De Luca … l’azionista di riferimento

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Dalle cronache giornalistiche, di una delle ultime tribune televisive di Vincenzo De Luca, ho appreso che il “kaimano” infervorato più che mai, parlando della sua decadenza da sindaco e della sua esclusione dalla corsa al governatorato regionale, avrebbe testualmente detto “Sono l’azionista di riferimento di Renzi” alludendo all’enorme bacino di voti che ancora possiede, governa e pilota nella città capoluogo e in buona parte della provincia di Salerno. Prima mossa sbagliata. Poi è andato a Roma con il suo fedelissimo Nello Mastursi per trattare la resa (così scrivono i giornali !!) non con Matteo Renzi ma più semplicemente con il sottosegretario Luca Lotti divenuto il suo unico ed ultimo punto di riferimento romano. Seconda mossa sbagliata. Il sindaco emerito (come Egli stesso si autoproclama) probabilmente ha dimenticato, o fa solo finta di dimenticare, che la procura della Repubblica di Salerno (sezione antimafia !!) ha incartato una delle inchieste più pericolose per lo stesso Vincenzo De Luca, un’inchiesta che da sola fa impallidire anche le sentenze di condanna che già sono cadute sul groppone dell’ex sindaco. L’inchiesta è quella sul tesseramento del PD 2012 e sulle due primarie 2012-2013 svoltesi in provincia di Salerno; detti avvenimenti elettorali interne di partito evidenziarono (è bene ricordarlo) uno stravolgimento elettorale senza precedenti con una maggioranza di oltre il 90% di consensi prima a favore di Pierluigi Bersani e pochi mesi dopo a favore di Matteo Renzi: grande abilità politico-elettorale del duo De Luca – Mastursi o tesseramento e primarie falsate ? E’ questo l’enigma su cui sta lavorando dal novembre del 2013 il pm antimafia Vincenzo Montemurro anche perché lo stesso pm avrebbe ricevuto in dono (si fa per dire !!) da mani esperte ben 48 tessere PD/2012 firmate in bianco da Pierluigi Bersani. Agli inizi del 2014 il pm Montemurro infilò una serie indescrivibile di interrogatori (Landolfi, S. Valiante, Vaccaro, Saggese, esponenti del PD nazionale ed anche lo stesso Nello Mastursi) e si era ripromesso di sentire anche Bersani ma la cosa fu rinviata a nuova data a causa dell’improvviso malore che portò Bersani ad un intervento chirurgico al cervello. L’inchiesta al momento è silente anche se un paio di mesi fa ha registrato qualche sussulto in avanti a seguito di un’inchiesta parallela che aveva portato all’arresto di alcuni camorristi per traffico di droga e promesse di voto di scambio. Ora il pm Montemurro è severamente impegnato in altre due inchieste di scambio politico-mafioso denominate “Criniera” su Pagani e “Poker” su Sarno, ma le notizie riservatissime che comunque vengono fuori dalla Procura fanno pensare ad eclatanti novità anche per l’inchiesta sul tesseramento del PD; difatti a breve dovrebbe essere riconvocato a Salerno lo stesso ex segretario nazionale Pierluigi Bersani con tutto il clamore e le inevitabili ricadute sull’immagine innanzitutto dell’ex sindaco De Luca che si è palesemente dichiarato “l’azionista di riferimento di Renzi” e poi sulla stessa immagine del partito dopo le violentissime polemiche per le recenti primarie della Liguria che hanno registrato la sonora sconfitta di Sergio Cofferati a tutto vantaggio della renziana Raffaella Paita. Difatti Cofferati ha parlato di brogli sensazionali ed ha chiamato in causa la Procura della Repubblica di Genova. Mentre accade tutto questo, qui da noi Vincenzo De Luca fa lo gnorri, come se non sapesse che a Roma sanno tutto anche nei minimi dettagli e cercano di evitare con cura qualsiasi complicazione di natura giudiziario-elettorale. Insomma con tutte le lentezze del caso l’inchiesta che è nelle mani di Vincenzo Montemurro non può essere cancellata con un colpo di spugna e prima o poi esploderà in tutta la sua gravità, non fosse altro perché qualcuno (chiunque esso sia) dovrà rispondere almeno di quelle 48 tessere sottoscritte in bianco dall’allora segretario nazionale Pierluigi Bersani. Sono queste, unite anche alle due sentenze di condanna ed agli altri processi in corso, le ragioni che hanno costretto Vincenzo De Luca all’angolo e non più in grado neppure di entrare al Nazareno a testa alta ed a petto in fuori; può gridare quanto vuole ma la sua fine, almeno all’interno del PD è segnata da tempo. A meno che non accetti qualche incarico di partito, non credo di governo; per il governo Matteo Renzi pretende, almeno sulla carta, l’immacolata posizione giudiziaria di tutti i suoi componenti; eccezion fatta per Francesca Barracciu che dopo aver vinto le primarie in Sardegna fu raggiunta da un avviso di garanzia. Solo in quel caso Renzi ha disatteso la regola ed ha dato una poltrona di sottosegretario. Per De Luca il caso è vistosamente diverso anche se il Consiglio Comunale potrebbe salvarsi dallo scioglimento anticipato per non rischiare una pronuncia di assoluzione della Cassazione contro la duplice sentenza di condanna che ha fissato la decadenza da sindaco. Di certo la figura e l’immagine dell’attuale ex sindaco di Salerno hanno subito in rapida successione una serie impressionante di attacchi che hanno sempre di più rinchiuso nel suo “Fort Apache” il baldanzoso De Luca che fino a qualche settimana fa dettava apoditticamente ed oligarchicamente legge. Ma, infine, qual è, o meglio quale è stato il sistema politico imposto da De Luca dal 1993 ? Alla prossima.

2 thoughts on “Caimangate: De Luca … l’azionista di riferimento

  1. E’ sempre così.
    Appena si perde potere si perde autorevolezza, si perde la misura, si dicono anche cose che forse non dovrebbero dire……..per decenza.Si perde il senso comune della ragione. Si va oltre, sapendo di andare oltre.
    “Sono io l’azionista di riferimento di Matteo Renzi”, e di che cosa staiamo parlando, di un pastificio? di una fabbrica di pomodori? o di quello che dovrebbe essere almeno sulla carta un partito di idee.
    Ma quali idee, ma quale bene comune, una S.P.A. in cui uno (con tutto il rispetto) si auto proclama azionista di maggioranza ( e non è politichese) è proprio tracotanza……..io sono io tu no sei un c****.
    Speriamo che in modo o in altro questa storia finisca presto, e certe esternazioni frutto di cocente livore non cancellino pure quel poco di buono che il Caimano ha fatto.
    Chi intende la Politica come una società per azioni ( e forse ha ragione ,perchè a questo a cui si è ridotta e non da oggi) è meglio che cambi mestiere ( sempre che la politica possa essere un mestiere……..certo non si vive d’aria ………ma non ci si ingozza fino a scoppiare)…….e il Caimano è scoppiato…e non solo solo il profilo nervoso.
    Giolitti diceva che ai miei tempi pure si mangiava………ma si sapeva stare a tavola.
    Oggi sono saliti con i piedi sul tavolo ( tipo la scena Miseria e Nobiltà) e non hanno nessuna intenzione di scendere con garbo e classe.
    Moltissima miseria e pochissima nobiltà.

    1. Quando il ventennio fascista calò il sipario,in un modo così indegno, piazzale Loreto, se si girava per l’Italia che fino al giorno prima era stata tutta in camicia nera, non si trovava un fascista neanche se lo cercavi con il lanternino.Tutti avevano capito……..tutti avevano preso le distanze……….tutti avrebbero voluto parlare ma non potevano (neache per le legge razziale vergogna delle vergogne, per Fossoli, per la Risiera di San Saba).Un comportamento da Italietta, mediocre e facile al non ricordare che è stato consegnato alla storia e ci accampagna ancora :voltagabbana della peggiore risma.
      Oggi, dopo i tracolli politici-giudiziari del Caimano, se si gira per Salerno, nessuno lo conosce,tutti sapevano ma sopportavano, tutti avrebbero voluto parlare,criticare ma preferifano evitare………dormire alla soave luce delle luci di artista.Quanta pochezza umana. Ma come l’avete osannato e servito per trentanni e oggi oggi non aspettate neanche che il gallo canti tre volte (i tre gradi di Giudizio) e già lo sconfessate?
      Questi Salernitani non sembrano figli dei Normanni ma figli di pinocchio.
      Il Direttore di questo giornale, diversamente, può dire e scrivere quello che vuole……..è stato sempre coerente con le sue idee e non ha mai avuto paura di renderle pubbliche, senza tentennamenti.
      Lui può parlare………gli altri……quelli che aspettano il carro del prosssimo vincitore per salirci sopra plaudenti e beanti,NO e meglio che se ne staiano zitti….a cuccia….come sempre.Farebbero più bella figura.
      Ma si sà, Carnevale bussa alle porte, tutti possono travestirsi da intransigenti censori…..ma a Carnelale……dopo torneranno quello che sono sti e resteranno : niente.
      Gli uomini resteranno uomini ( tra questi sicuramente si annovera il Direttore), gli altri , non si illudano per il dare addosso ad un uomo morto (politicamente) dell’ultima ora.
      Omminicchi e quaquaraquà erano,omminicchi e quaquaraquà resteranno.

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