EXPO: UNA VETRINA PER POCHI. LA CAMPANIA PERDE UNA CHANCE

Da Federconsumatori Campania
NAPOLI – «L’esposizione universale che dovrebbe nutrire il pianeta si dimostra una bellissima vetrina accessibile solo a chi può permettersi la sfilata. È incredibile quanto poco si sia considerato il cittadino medio: non tutti possono spendere certe cifre e non è giusto vietare l’accesso a una fetta della società». Con queste parole Rosario Stornaiuolo, presidente di Federconsumatori Napoli e Campania, commenta la notizia sui prezzi dell’Expo. Per una giornata, per un adulto, il costo di ingresso senza riduzioni varia da 34,00 ai 39,00 euro. Per una famiglia (2 adulti e un bambino) va da 73,00 agli 84,50 euro.Per un caffè si spendono 1,50 – 2,00 €, dai 12,00 € ai 14,00 € per un primo, per uno snack con bibita si spendono dai 5,00 € ai 15,00 €.Al padiglione giapponese, secondo fonti giornalistiche, sembrerebbe che un turista abbia fotografato il suo scontrino dopo aver pagato 115 euro; di cui 5 euro per la bottiglina d’acqua e 110 per il kaiseki hana, un piatto tipico composto da vari assaggi.
«Oltre a ciò bisogna dire che è stata un’occasione persa per la Campania – aggiunge Stornaiuolo – Non è ammissibile che si arrivi in ritardo nel mostrare tutte le nostre peculiarità enogatronomiche il giorno dell’inaugurazione. In una vetrina sull’alimentazione la Campania non poteva e non doveva mancare con tutti i suoi incommensurabili prodotti». Infatti, per la Campania la possibilità di fare la domanda scade il prossimo 31 maggio; peccato che l’Expo, nel frattempo, corre già a gonfie vele. «Il Meridione è stato, ancora una volta, abbandonato – annette Stornaiuolo – Senza la Sicilia, la Campania e tante importanti realtà nazionali, l’Italia ha perso la possibilità di mostrare tutte le sue infinite bellezze e bontà. Dobbiamo ringraziare l’amministrazione per i suoi ritardi e per il disinteresse. È stata messa in un angolo una regione fondamentale per la fama enogastronomica di questo Paese».
È ovvio che l’Expo sia una grande opportunità di sviluppo e di rilancio per l’Italia. Nonostante ciò, dubbi, perplessità e preoccupazioni iniziano a prender corpo: «Come verranno utilizzate tutte le strutture e le aree interessate? – conclude Stornaiuolo – Un così grande patrimonio non può essere perduto o abbandonato al degrado, per questo chiediamo un serio sforzo per programmare già da ora cosa ne sarà di questo complesso».

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