CRINIERA e CAMORRA spa: il pm d’assalto contro il centro destra ? da Gambino ai coniugi Aliberti.

Aldo Bianchini

SALERNO – Non rincorro mai le notizie da prima pagina perché l’esperienza mi ha insegnato che finiscono quasi sempre male per gli investigatori e spesso bene per gli indagati; questo i miei lettori lo sanno. Ma quello che dico è storia, non sono chiacchiere personali. Dato che non devo portare il compitino a casa di nessuno cerco di allargare il mio sguardo almeno un pò oltre il mio naso al fine di non trovarmi bagnato la mattina. L’esperienza mi dice che nessuna inchiesta giudiziaria si apre o si chiude per caso; c’è sempre una strategia occulta, insomma un qualcosa o qualcuno che tesse le trame che fortunatamente quasi mai vanno a buon fine. Anni fa questa entità superiore, perché di entità si tratta, veniva genericamente indicata come “il grande vecchio” che storicamente non è mai stato chiaramente individuato. Il più grande di tutti è stato, probabilmente, il compianto Giulio Andreotti, sempre indagato e mai condannato, depositario di tantissimi “grandi segreti italiani e internazionali”. Ma una volta c’erano anche i cosiddetti “pretori d’assalto” che puntavano, miravano, colpivano ed affondavano; una volta ogni tanto, non sempre. Ora ci sono i PM d’assalto che non hanno più le capacità dei loro antenati “pretori” e quindi cercano di fare di tutta l’erba un fascio, creano molta confusione ma raccolgono poco, anzi pochissimo; ma lasciano ingiustamente sul terreno anche molti feriti e morti. Le inchieste giudiziarie, dicevo prima, non si aprono e non si chiudono mai per caso. La giornata di giovedì 18 settembre ne è la dimostrazione plastica. Nel momento in cui la Suprema Corte di Cassazione cancellava brutalmente la richiesta di misure cautelari in danno dell’on. Alberico Gambino (consigliere regionale di FdI) si apriva un altro filone inquietante di indagini a carico dell’on. Monica Paolino (consigliere regionale di FI e presidente della commissione antimafia e beni sequestrati), del marito Pasquale Aliberti (sindaco di Scafati e proconsole di FI nell’agro sarnese-nocerino), di Nello Aliberti (fratello di Pasquale e amministratore unico della Max Service), di Giovanni Cozzolino (braccio destro di Aliberti sindaco) e di Immacolata Di Saia (mitica segretaria comunale, aversana, amica di Nicola Cosentino e ciliegina sulla torta dell’inchiesta). Inutile elencare la sfilza delle accuse, tutte per il momento generiche. Un quadro di tutto rispetto, non c’è che dire; un quadro anche apparentemente credibile in considerazione del modo con cui tutti gli attori in campo sono soliti porsi all’attenzione pubblica: chi veste bene, chi è antipatico a pelle, chi è bella, chi è misteriosa; ma le apparenze non possono e non devono far nascere e crescere inchieste che non hanno alcun fondamento; quasi come se il pescatore buttasse più ami e la rete contemporaneamente con la segreta speranza di prendere almeno qualche pesciolino. Ma se per il pescatore finisce, quasi sempre, che passa dal pescivendolo prima di ritirarsi a casa, per il PM d’assalto la vicenda si dipana tra richieste di provvedimenti cautelari, ricorsi, riesami, cassazione, per poi ricominciare tutto d’accapo. Come quasi certamente ricomincerà d’accapo la vicenda Criniera/Gambino con nuove pseudo prove del PM e nuovi ricorsi d’appello. Per tutta questa serie di motivi ho capito che ogni volta che nasce un’inchiesta giudiziaria basta mettersi dalla parte degli indagati per risultare, alla fine, vincenti. Questo atteggiamento, questo voler difendere a tutti i costi lo stato di diritto ovviamente non paga in termini di lettori e/o di ascolto e vendite; ma questo aspetto a me interessa davvero poco, preferisco andare contro corrente, prediligo la difesa della presunta innocenza dell’indagato fino a sentenza passata in giudicato. Soprattutto, poi, quando le inchieste giudiziarie vengono fatte sempre contro il centro destra e sempre dagli stessi inquirenti perché mi muovo su una domanda di fondo: “Possibile che tutti i politici di centro destra siano così imbecilli o così malfattori e quelli di centro sinistra siano tutti, dico, tutti, angioletti che si muovono nel limbo del paradiso terrestre mentre navigano in un mare di denaro pubblico ?”. Sicuramente c’è qualcosa che non va in questo assioma e “Mafia Capitale” lo dovrebbe insegnare a tutti i PM d’assalto, ivi compreso il sempre unico e bravissimo Vincenzo Montemurro (della DDA di Salerno) che ha indagato tutti i poveri cristi del centro destra, soprattutto l’ala ciriellina, arrestandone molti e ricavando davvero pochissimo sul piano processuale che è poi, fortunatamente, il banco di prova di ogni inchiesta. Non mi interessa se Gambino, Paolino, i due Aliberti, Cozzolino e la Di Saia siano innocenti o colpevoli, mi interessa capire la genesi di tutte le inchieste contro il centro destra per confrontarle (questo è anche uno dei doveri di un giornalista) con quelle che anche lo stesso Montemurro ha aperto contro il centro sinistra. Come quella per il tesseramento 2012 del PD (e delle successive primarie) che ancora langue nei cassetti della Procura Antimafia di Salerno e che dopo i primi bagliori allarmanti è scivolata nel silenzio assoluto. Ecco da cittadino, prima ancora che da giornalista, vorrei avere qualche notizia in merito perché è anche giusto e doveroso che le Procure illuminino la pubblica opinione. Sull’inchiesta “Camorra spa” a carico degli scafatesi vorrei solo sottolineare la presenza della segretaria incredibilmente onnipresente in tantissime inchieste, quasi come una ciliegina sulla torta, e mai credibilmente mirata ed affondata; la Di Saia, difatti, è tuttora “Immacolata”. Ora tutti, soprattutto Maria Rosaria Capacchione (una giornalista unta dal signore e promossa in parlamento), a chiedere la testa di Monica Paolino; bene ha fatto il governatore Vincenzo De Luca a calare un sipario di silenzio (non fragoroso ma opportuno) sulla vicenda; Lui sa benissimo come nascono e come finiscono queste vicende giudiziarie e soprattutto sa bene che se si fosse dimesso qualche mese fa sotto l’incalzare del PM d’assalto Roberto Penna non sarebbe, oggi, il governatore della Campania.

One thought on “CRINIERA e CAMORRA spa: il pm d’assalto contro il centro destra ? da Gambino ai coniugi Aliberti.

  1. La leggo con piacere ogni giorno. Non posso rilasciare alcun commento perché potrei essere tacciato d’essere di parte, ma sono completamente d’accordo con lei. Salutissimi

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