Il ritorno della prestigiosa tela di Michele Ricciardi

di  Giovanna  Naddeo

 

Dopo un lungo ed accurato restauro, ritorna nella Chiesa Madre di San Cipriano Picentino la prestigiosa tela de “L’Immacolata Concezione tra Angeli e Santi (1788, olio su tela).

Domenica 5 giugno 2016, alle ore 19:30 il parroco Don Alvaro Naddeo benedirà la tela che verrà ricollocata sul pilastro che delimita la navata maggiore, sotto la grande botte che dà nel transetto.

L’opera fu dipinta dal celebre pittore del ‘700 salernitano Michele Ricciardi, come comprovato dal caratteristico monogramma presente  in basso a sinistra sulla stessa tela, alla base del piedistallo: AMRP, ossia Abate Michele Ricciardi Pingebat (o Pinxit).

Il Ricciardi, nato nel Basso Penta (Valle dell’Irno), “ era in gran voga… e riempì del suo lavoro le chiese chiostri e case signorili” come scrisse il Masucci. Durante la sua attività, si dedicò in particolar modo all’iconografia sacra e fu attivo in numerosi conventi, monasteri e chiese del salernitano e dell’avellinese.

 

L’opera, realizzata nel 1788, fu donata alla Chiesa parrocchiale dalla famiglia Petrone, che la ereditò a sua volta dalla famiglia committente, i Wenner, feudatari a San Cipriano Picentino sin dal XVI secolo. Originariamente, infatti, l’opera costituiva la pala d’altare della piccola e deliziosa cappella di Santa Maria (oggi abbandonata) della famiglia Wenner.

La tela restaurata rappresenta la Vergine Maria che appare, tra gli angeli, a San Pasquale, Santa Chiara, Sant’Antonio da Padova e Vincenzo Ferreri, tutti raffigurati con i loro principali attributi iconografici.

Degni di nota e forte apprezzamento la raffinatezza degli incarnati, la cura delle articolazioni e le strutture anatomiche, molto care al pittore.

Altre tre tele sempre dipinte da Ricciardi sono conservatore nella Chiesa Madre di San Cipriano Picentino, e raffigurano la Vergine del Carmine tra Sant’Elia e San Simone Stock, San Pasquale tra Santi Vescovi e Santa Lucia, e in ultimo Sant’Ignazio con la Maddalena, San Lorenzo e l’Angelo Custode.

 

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