SAGRE: per feste e festini nuovi contributi

Aldo Bianchini

SALERNO – Per dovere di cronaca mi corre l’obbligo di precisare che, contrariamente a quanto ipotizzato nel precedente articolo sulle sagre, sulla base delle dichiarazioni riservate dello stesso avvocato Corrado Matera (assessore regionale al turismo) non ci sarebbe alcun rischio incombente sulla sua testa di assessore come apertamente pubblicato da qualche testata giornalistica. In pratica Corrado Matera dovrebbe rimanere al suo posto per i prossimi anni con l’auspicio che il duo Pellegrino – Matera possa davvero portare i tanti benefici da tempo attesi dal territorio del Vallo di Diano. Se sarà così lo vedremo nei prossimi, tenendo ben presente che i “benefici” per il territorio non sono di certo rappresentati dall’elargizione si soldi pubblici a fondo perduto per sagre, sfilate, feste e festini. Per ritornare alla cronaca ricordo ai lettori che poco più di un mese fa avevo avanzato forti dubbi su quella polemica tra Matera e don Gianni: “E cosa dire, infine, di “don Gianni Citro” che qualcuno alcuni anni fa ebbe a definire “il mostro di Palinuro” per la sua grande capacità organizzativa di manifestazioni musicali con tutte le polemiche che le accompagnavano e che cercavano di superare le protezioni assicurate al sacerdote dalla giunta di sinistra dell’allora presidente Angelo Villani che aveva ereditato il grosso problema dalle giunte di Alfonso Andria. In pratica, don Gianni, è stato per un lungo periodo il terminale di una filiera di potere distributivo senza precedenti, tutto quello che toccava diventava oro, purchè lo facesse lui, il grande accumulatore seriale di manifestazioni molto lontane dalla Madre Chiesa della quale dovrebbe essere un convinto apostolo. Una filiera interrotta bruscamente e, forse, anche un po’ brutalmente nel biennio 2009-2010 … con l’avvento di Edmondo Cirielli alla presidenza della Provincia Un’ultima osservazione la riservo al progetto “Meeting del mare” che è stato bocciato da Regione; se un progetto viene totalmente bocciato, mi verrebbe da dire, probabilmente è stato articolato e presentato male”. Abbiamo poi visto che il taglio drastico di quella manifestazione nascondeva, forse, altri ingorghi politici ed è andata a finire che la Regione ha dovuto riconoscerne la sua validità finanziandola. In quel periodo, solo per la cronaca, erano stati elargiti dalla Regione ben 6milioni di euro per quelle che “don Gianni” aveva un po’ troppo eufemisticamente definito “carnevalate estive” finendo per offendere e delegittimare anche quelle pochissime manifestazioni in grado di dare al territorio provinciale un ritorno in termini di stato sociale, crescita e occupazione. Ho sempre pensato e scritto che non basta il successo di pubblico o la presa spettacolare di una manifestazione per giustificarne la sopravvivenza, e/o per sostenerla dal punto di vista economico a spese della collettività, se questa manifestazione non  lascia nulla sul territorio. In questa visione delle cose cerco di non contraddirmi mai anche perché pur plaudendo (solo per esempio) alla bellissima serata offerta ad una grossa fetta di pubblico con lo spettacolo di Peppino di Capri a Sassano mi sono sempre chiesto se non fosse più giusto godere delle stesse serate ma a pagamento; così come appunto è accaduto a Sassano dove era previsto un contributo di 10 euro pro-capite per assistere allo show del grande artista. Così vengono tutelati diversi aspetti della difficoltosa materia; si garantisce una visione attenta sia in senso positivo che negativo, si mette alla prova l’organizzazione di base che anche una pubblica amministrazione deve avere e si comincia ad estirpare dalla mente della gente quella convinzione che vuole tutto buono se è gratis. A Sassano, grazie al sindaco e neo presidente del Parco Tommaso Pellegrino, si è cominciato a sperimentare la via di mezzo che anche se lentamente dovrà portare a dirottare i “contributi pubblici” soltanto nella direzione di garantire risorse per il territorio e non mangiate e spettacoli a sbafo; sempre che quello di Sassano sia il primo atto di una filiera di cambiamento come lo stesso Pellegrino, durante la passata stagione estiva, ha più volte dichiarato. E se un mese fa condannavo apertamente l’uscita polemica di don Gianni Citro e chiamavo in causa addirittura il Vescovo di Teggiano-Policastro, S.E. Mons. Antonio De Luca, imputandogli almeno il mancato controllo del prete, oggi dopo il nuovo stanziamento di 3 milioni di euro da parte della Regione non mi sento più di criticarli; anche perché sembra quasi che il sacerdote di Camerota abbia avuto ragione nelle sue dure esternazioni e che la Regione sia corsa ai ripari decidendo di finanziargli l’evento “Meeting del Mare”. Ma non è neppure questo il tema specifico che mi interessa, piuttosto che una Regione (in grave crisi sotto tutti i punti di vista, dalla sanità alla scuola !!) possa decidere di spendere la somma complessiva di 9milioni di euro per sagre, sfilate, feste e festini paesani. A questo punto è da ritenere più razionale e corretta (seppure io non la condividi affatto) la decisione della sindaca di Roma di tagliare alla radice il possibile malaffare delle Olimpiadi del 2024 e prendere atto che la cosiddetta “bambolina imbambolata” non è più né tanto bambolina e né tanto imbambolata. Ma la cosa che più mi lascia pensare è l’atteggiamento di certa stampa che ora plaude (e che domani subito scarica il personaggio che cade in disgrazia) alla sconcertante iniziativa distributiva e addirittura enfatizza il nuovo stanziamento di 3milioni di euro grazie al quale ne beneficieranno anche i Comuni di Polla, Atena Lucana, Caggiano e Bellosguardo (distrattamente lasciati fuori dalla precedente distribuzione a pioggia !!) che andranno ad aggiungersi ai Comuni di Sassano, Teggiano, Sant’Arsenio, Padula, Pertosa e Monte San Giacomo. “Un risultato che va oltre ogni più rosea aspettativa se si tiene conto del fatto che rispetto al 2014 il finanziamento è quasi triplicato ed invece facendo un confronto con i fondi messi a disposizione nel 2015 le cifre sono raddoppiate”, ecco cosa ha scritto la stampa locale, quasi come ad anticipare che per il 2017 i contributi saranno almeno quadruplicati. Insomma, in termini pratici, dà dello sciocco al risparmiatore Caldoro e del bravo al dispensatore De Luca. E mi fermo qui senza prima essermi chiesto: “Ma si possono dare 45mila euro per una disfida medioevale degli arcieri ?”, pur ammettendo che gli arcieri mi piacciono fin dai tempi di Robin Hood.

 

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