Lavoro-Regione: De Luca ha ragione !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Per continuare il discorso del lavoro nella Regione Campania bisogna approfondire la situazione di fatto che esiste nella nostra regione, che è, badate bene, una regione diversa da tutte le altre e che potrebbe essere una regione capace di rappresentare un modello da seguire. Al centro del discorso rimane ovviamente il modo con cui affrontare e cercare di risolvere il gravissimo problema che vede oltre il 50% degli Under/25 alla ricerca del primo lavoro. Su questo nasce lo scontro tra la Regione Campania e il Governo Centrale (e per esso il Ministero per il Mezzogiorno) che pochi giorni fa ha infiammato la platea del convegno “Chiesa & Lavoro” promosso dai vescovi campani e tenutosi nei saloni della Stazione Marittima di Napoli. Ci sono due punti di visione, del problema, molto diversi. Da un lato la Regione con il governatore De Luca che vorrebbe dare subito lavoro a 200 giovani nella pubblica amministrazione in quanto secondo lui ci sarebbero sia le risorse che le esigenze di tali assunzioni, semmai cominciando con un salario minimo di 900 € per poi passare nel giro di tre anni ad una stabilizzazione totale e definitiva. Dall’altro lato c’è il Governo che, invece, mira ad una progettazione più concreta per assicurare risorse alle imprese che in tal modo potranno assicurare sviluppo ed occupazione. Questa governativa è una vera e propria ipotesi fantasiosa e futuribile, dice De Luca, in quanto sono decenni che tutte le promesse governative rimangono allo stato di promesse quando si parla del Mezzogiorno senza tener conto che il gap tra nord e sud si fa sempre più ampio proprio a causa di queste promesse non mantenute dai vari dicasteri che si sono succeduti al governo del Paese. E come dare torto a De Luca !! Sarà, la sua, anche una proposta populista e finalizzata all’accaparramento di voti, ma non si può disconoscere che l’assunzione nella pubblica amministrazione di 200 giovani in attesa di occupazione potrebbe essere una sicura e curativa iniezione di fiducia e di speranza per il futuro. E poi con 200 assunzioni in campo molto difficilmente potranno essere favorita soltanto i predestinati; duecentomila sono tantissimi e quindi un po’ tutti ne potranno beneficiare. Del resto il governatore, nell’ambito del suo intervento al convegno davanti a 70 Vescovi ed al ministro per il mezzogiorno Claudio De Vincenti, ha fornito anche i numeri e le cifre della sua proposta parlando di: “una emergenza sociale nel Sud che diventa emergenza democratica. Allora rilancio il mio piano per 200mila assunzioni di giovani del Sud, bastano 2,6 miliardi, il 5% di quanto lo Stato dà come incentivi alle imprese”. I numeri che da De Luca non sono casuali e neppure fantasiosi; sarebbe sufficiente il 5% che il governo già eroga come incentivi alle imprese per risolvere un problema veramente drammatico che in Campania, più che in altre regioni, viene vissuto in maniera diversa e fornisce alla malavita organizzata i necessari alibi per proliferare in un sistema ormai logoro nei rapporti tra politica ed elettori, tra istituzioni e società e tra società e famiglia. Non a caso il cardinale Crescenzio Sepe è stato chiaro e lapidario: “”Davanti alle testimonianze dei territori del Sud e ai vescovi che provano a individuare possibili vie d’uscita, nella distinzione dei ruoli con le istituzioni ma con l’intervento delle istituzioni””. Il senso dell’intervento di Sepe non è stato capito e Regione e Governo hanno risposto con un plateale dissenso in completa disarmonia con le aspettative della platea che numerosa ha assistito ai lavori. Comunque sia, serve subito un piano credibile per evitare la definitiva desertificazione sociale del Sud che è cosa molto più grave della pur inquietante presenza diffusa della malavita organizzata. Troppo filosofiche le risposte del ministro De Vincenti quando con il suo proclama “”Con il Masterplan e i Patti per il Sud vogliamo rafforzare, allargare e rendere più inclusive le energie positive del Sud, realtà che reggono la competizione internazionale”” cerca di portare avanti linee progettuali che ormai hanno stancato tutti per la loro effettiva non credibilità, sia per il concetto che esprimono che per i tempi biblici di attesa. Il Sud, la Campania, hanno bisogno di risposte concrete, certe e ravvicinate; le calende greche non devono essere più adombrate. Per questo riconosco che è più accettabile la provocatoria proposta di De Luca che l’insipiente e dilatoria idea progettuale del Governo.

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