FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO COME RECUPERARE LE FORZE NATURALMENTE

 

di Alberto Di Muria (farmacista)

PADULA – Si stima che il 50% dei pazienti si lamentino con il proprio medico di stanchezza o astenia. Sintomi comuni dell’astenia sono la mancanza di appetito, l’insonnia, un affaticamento muscolare e intellettuale, con difficoltà di concentrazione e scarsa memoria, e una sensazione di stanchezza o fatica pressoché costante.

La fitoterapia prevede l’impiego di piante medicinali ad azione adattogena, in grado cioè di innalzare la resistenza fisica nei confronti dello stress ambientale e di aumentare l’efficienza generale in situazioni onerose, riuscendo ad adattare l’organismo a condizioni di carico straordinario. I principali rappresentanti di questo tipo di piante sono la Rhodiola rosea, l’Eleutherococcus senticosus ed il Panex ginseng.

Alla radice di Rhodiola rosea, nome comune rodiola o radice d’oro, sono riconosciute, oltre a proprietà adattogene, anche proprietà antidepressive. La pianta risulta pertanto efficace nel migliorare le funzioni cognitive in caso di stress ed affaticamento. A livello muscolare manifesta azione anabolica con conseguente aumento della capacità di resistenza allo sforzo fisico, con miglioramento delle prestazioni fisiche. La sua prescrizione è indicata nelle situazioni di sovraccarico di lavoro che hanno determinato una diminuzione della prestazione lavorativa, disturbi del sonno, scarso appetito, irritabilità, mal di testa ed affaticabilità.

L’Eleutherococcus senticosus, detto comunemente eleuterococco o ginseng siberiano, presenta un’azione simile al ginseng. In Germania se ne consiglia l’uso come tonico per contrastare debolezza e fatica, per aumentare la capacità di lavoro e di concentrazione e come ricostituente durante gli stati di convalescenza. L’uso è controindicato in caso di ipertensione e diabete.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e tutte le Farmacopee europee riconoscono come efficacissimo l’uso di Panax ginseng, il ginseng asiatico, per tonificare l’organismo delle persone affaticate o asteniche, per ristabilire la concentrazione ed in convalescenza per recuperare le forze. L’OMS raccomanda di assumerlo preferibilmente al mattino. Però anche per il ginseng asiatico è sconsigliato l’uso per più di due o tre mesi, e anche questa pianta può interagire con gli anticoagulanti, antipsicotici, I-MAO, ipoglicemizzanti e stimolanti del SNC, aumentandone l’efficacia. E’ controindicato in caso di ipertensione ed il suo uso è sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento.

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