SEATRADE: Fort Lauderdale chiama … ma Salerno non risponde !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Ieri mattina nel porto di Lauderdale (USA-Florida) si è aperta l’edizione 2017 del Seatrade Cruise Global che si concluderà giovedi 16 marzo. A Miami vive un gruppo di miei amici che ieri pomeriggio mi hanno telefonato per chiedermi quale fine avesse fatto il padiglione di Salerno che l’anno scorso troneggiava e faceva bella mostra di se a livello mondiale. “Salerno non risponde -ho detto-, il sogno portato avanti dall’Autorità Portuale salernitana è finito nelle nebbie della portualità napoletana”. Dall’altro capo del mondo il silenzio assoluto è stato molto significativo; l’anno scorso avevano incontrato amichevolmente l’allora presidente Andrea Annunziata e con lui avevano scambiato molte impressioni sulla forza della portualità salernitana che di lì a poco si sarebbe arricchita della Stazione Marittima. Tutto finito, dunque, il porto di Salerno è stato letteralmente cancellato da scelte a dir poco scellerate; adesso c’è Napoli con il suo neo presidente Pietro Spirito che guida l’Autorità di Sistema  Portuale del Mar Tirreno Centrale (ASPMTC), solo la sigla è tutto un programma, che Vincenzo De Luca ha fatto soltanto finta di avversare accontendandosi alla fine di metterci alla segreteria generale il dott. Francesco Messineo (già segretario a Salerno). Insomma abbiamo perso il porto e nessuno dice niente; come a dire che per Salerno ha fatto negli anni molto di più Stefano Caldoro che il kaimano Vincenzo De Luca. I clamorosi successi del 2016, per non andare troppo a ritroso, sono ormai soltanto uno sbiadito ricordo del passato; ora al governo della portualità campana c’è un tecnico dei trasporti che non ha mai diretto un porto in vita sua; eppure De Luca ha pigliato, pesato e portato a casa la sua, non unica, grande sconfitta per quella che era stata per decenni una grande fonte di economia per la città e per la provincia. Certo, il porto Salerno ce l’ha ancora ma non è più come prima e dovrà accontentarsi delle briciole sapientemente centellinate dai soloni partenopei. Avevamo una ricchezza e la politica, cioè De Luca, non l’ha saputa tutelare e preservare dagli attacchi esterni. Ora, però, resta da fare ancora qualche altra cosa prima di chiudere battenti; bisogna completare Porta Ovest, è necessario dragare i fondali, così come completare la banchina e pensare anche alle esigenze indifferibili della retroportualità. In caso contrario si allontaneranno tutti, un po’ per volta ma si allontaneranno inesorabilmente, dai crocieristi agli operatori commerciali; dov’è finita la millantata forza politica di De Luca, perché non è stata organizzata una difesa barricata del nostro porto. E meno male che molti fondi li aveva già stanziati la giunta di Caldoro, altrimenti adesso ci ritroveremmo a contare le pulci. E’ passato appena un anno dall’edizione 2016 del Seatrade Cruise e tutto sembra svanito nel nulla, quasi come se le presenze di Salerno in Florida non fossero servite a niente; anche le parole pronunciate dagli USA dall’ex presidente Annunziata ci appaiono molto lontane: “”La nostra presenza alla fiera è una grande opportunità per presentare i nostri servizi ai colossi della navigazione crocieristica. Importanti gruppi internazionali del settore sono sempre più interessati ad approdare nel nostro Scalo. In pochi anni e con le infrastrutture portuali realizzate, potremo arrivare anche ad un milione di crocieristi. Salerno continua a crescere e, con sempre maggiori richieste di approdi, punta a diventare sempre più home port e punto di riferimento per il mercato crocieristico del Mediterraneo. In questi anni siamo riusciti a ritagliarci il nostro spazio nel Mediterraneo raggiungendo i 200 mila crocieristi. Tali straordinari risultati sono dovuti ai servizi di qualità e alla posizione geografica strategica del Porto di Salerno situata al centro di in un territorio tra i più belli al mondo, che offre una grande varietà di escursioni e itinerari, tra cultura, storia e straordinarie bellezze naturali. La Stazione marittima di Zaha Hadid, poi, è stato il “gioiello” più ammirato del Seatrade. Tutto questo ci consentirà, in pochi anni, di raggiungere il milione di passeggeri solo nel settore crocieristico, raggiungendo, anche in questo settore, primati, fino ad oggi, inimmaginabili. Con il nuovo Piano Regolatore del Porto, poi, avremo la possibilità, nei prossimi anni, di allungare ancora il Molo Manfredi per accogliere fino a quattro navi al giorno sulla stessa banchina””. Quelle opportunità, quei risultati straordinari, quel gioiello ancora vuoto sono ormai sfumati nel breve volgere di 365 giorni; siamo di nuovo sprofondati sotto il peso della sudditanza psicologica e strumentale che soffriamo nei confronti della metropoli napoletana. Quella stessa sudditanza che De Luca aveva per anni brandito come un randello contro l’eccesso di centralità e che una volta insediatosi a Napoli ha imposto alla sua stessa città, a cominciare dal porto.

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