Tassi invariati negli Usa

Da Filippo Ispirato
Nell’ultima riunione tenutasi a Washington la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di interesse in una forchetta fra lo 0,75% e l’1,00%. La decisione è stata presa con il voto unanime dei componenti del FOMC.
L’ultima volta che la Fed ha ritoccato al rialzo di un quarto di punto il costo del denaro è stato in marzo, in quello che è stato il primo aumento del 2017 e il terzo dal 2016.
La “politica monetaria resta accomodante” e l’economia “garantisce aumenti dei tassi graduali” mette in evidenza la presidentessa Janet Yellen nel consueto comunicato diffuso al termine della due giorni di riunione, sottolineando che il rallentamento della crescita nel primo trimestre è transitorio e che l’inflazione nell’arco di 12 mesi girerà intorno al 2%.
Il livello di occupazione ed il tasso di disoccupazione sono rimasti sostanzialmente invariati dalla seduta precedente, mentre il livello dei salari è cresciuto a ritmi più sostenuti rispetto alle precedenti rilevazioni dell’ufficio studi americano.
Ci saranno poi da attendersi nuovi rialzi dei tassi nella seconda metà dell’anno, sempre in maniera graduale, per non compromettere la crescita negli Stati Uniti.
In Europa, dalle dichiarazioni del governatore Mario Draghi, ci sarà ancora da attendere almeno il prossimo anno per delle modifiche alla politica monetaria espansiva, poiché la crescita nel vecchio continente è ancora piuttosto debole, e per le elezioni politiche in vari paesi dell’Unione Europea, primo fra tutti la Francia che il prossimo 7 Maggio sceglierà il suo nuovo presidente.

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