Lovito e Dante: una simbiosi vincente

 

Aldo Bianchini 

SALERNO – Il personaggio c’è tutto, tanto da essere stato consacrato nel tempio della cultura salernitana dell’ Accademia Internazionale d’arte, cultura & società Alfonso Grassi, un tempio sito in Via Porta Elina a ridosso della più nota Piazza Portanova nel cuore della Salerno antica.

Parlo di Giovanni Lovito, giovane docente e già affermato scrittore con all’attivo una serie di opere incentrate quasi tutte sui grandi letterati del passato, fino al sommo poeta Dante Alighieri. L’umanesimo italiano e l’historia magistra vitae – L’Aquila e la croce, lettura storica della divina commedia – Bernardo Tasso, lettere scelte – Letteratura e storia del rinascimento italiano – Dante, l’impero e l’unità nazionale; queste le opere dell’affermato scrittore valdianese di Monte San Giacomo.

Adesso è arrivato lì importantissimo testo “Simbolismo e allegoria nella Divina Commedia”, un volume che oltre a costituire il prosieguo degli studi iniziati qualche anno fa sul pensiero di Dante, mira a dare un ulteriore orientamento critico e storico-letterario  sulle allegorie fondamentali presenti nella Divina Commedia. Nell’opera, quindi, dopo una prima analisi storico-filosofica volta alla conoscenza ulteriore della profezia del Veltro, vengono affrontate altre importanti questioni inerenti al pur complesso simbolismo che contraddistingue le cantiche del Poema: dal “levriero” del canto introduttivo, alle fiere, al messo celeste; dal Limbo, alla valletta dei principi e, quindi, ai “canti di Sordello”; dal veglio di Creta, ai canti di Cacciaguida, all’apoteosi dell’Aquila imperiale che si manifesta al poeta nel cielo di Giove, al seggio imperiale su cui “sederà l’alma cge fu già agosta, / dell’Alto Arrigo, ch’a drizzar l’Italia / verrà in prima ch’ella sia disposta”.  Con queste parole la professoressa-direttrice Raffaella Grassi dell’Accademia Internazionale (fondata in ricordo del padre Alfonso) ha sintetizzato il lavoro dello scrittore Lovito e lo ha presentato al pubblico di specialisti presente nel tempio della cultura salernitana.

Ma la vera consacrazione di Giovanni Lovito è arrivata dalla lunga relazione della ex dirigente scolastica professoressa Lia Persiano che, oggi, è tra i personaggi-studiosi più preparati sulla vita e sulla grande opera del Sommo Poeta. Tra verità storiche e verità reali la Persiano si è districata in maniera eccellente, riuscendo anche a mettere in risalto la figura dell’autore-scrittore Lovito accreditandolo come l’ultimo (in ordine di tempo) degli studiosi di Dante, uno studioso che non esprime certezze che possono rivelarsi fasulle ma che pone precise domande rispetto alla storia conosciuta del Poeta e all’interpretazione della sua Commedia. “Se avesse espresso delle certezze non sarei qui” ha con forza dichiarato la Persiano, intendendo dire che il personaggio Dante Alighieri è tuttora da studiare ed approfondire giorno dopo giorno e sempre guardando alla sua opera con rispetto e con l’intento di scoprire sempre qualcosa di nuovo rispetto alla precedente lettura. Dante va letto e studiato sempre, per tutta la vita –ha detto la Persiano- se si vuole mettere insieme un giudizio sullo scrittore e sull’opera scritta oltre settecento anni fa ed ancora incredibilmente attualissima.

Infine ha preso la parola Giovanni Lovito che, visibilmente emozionato dall’ambiente trasudante cultura viva e vera, ha tracciato le linee guide della sua opera letteraria scaturita dal suo amore incondizionato per Dante che, a dire del giovane scrittore, ha avuto il coraggio e la forza di riscoprire e donare l’amore per la patria ad un popolo che ormai viveva da decine di anni allo sbando dopo aver dominato l’Europa e il mondo nel corso de diversi secoli dell’impero romano.

Ora Giovanni Lovito è atteso da una prova difficile, forse la più difficile, prevista per lunedì 24 luglio prossimo quando insieme al prof. Didier, nella sua Monte San Giacomo, sarà l’elemento centrale del convegno sul tema “Universitas Civium” nell’ambito della manifestazione denominata “Baccanali 2017” che vedrà anche la partecipazione del sindaco arch. Raffaele Accetta.

Si sa, nessuno è profeta in patria, ma questa volta tutto sarà più facile perché Lovito parte con un riconoscimento importante ricevuto nel tempio della cultura salernitana la sera del 30 giugno 2017.

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