CONSIP: tutte le bugie del Noe ?

Aldo Bianchini

SALERNO – La vicenda giudiziaria denominata “CONSIP” è talmente complicata che alla fine viene da chiedersi se, in realtà, non è lo specchio di quello che accade nel nostro Paese quando si cera di attaccare il potere.

            E’ necessario fare subito una precisazione importante prima di andare avanti con il discorso. In generale esistono due sistemi di potere: da una parte c’è il potere comune che non è in grado di scontrarsi con il potere giudiziario; dall’altra parte c’è il potere vero che non ha alcuna difficoltà di scontrarsi con il potere giudiziario in quanto quest’ultimo è parte integrante del potere vero.

            Tutto questo mi porta a pensare e, quindi, a chiedere se alla fine della vicenda Consip rimarranno sul terreno soltanto due colpevoli: il capitano Scafarto e il colonnello Sessa, i due personaggi che sano già stati sospesi dal servizio attivo e in attesa del probabile processo. Va detto subito, anche per far capire come funziona nel nostro Paese, che il capitano Scafarto è già diventato maggiore e che il colonnello Sessa si appresta, forse, a diventare generale.

            I due militari hanno commesso un solo abuso; di essersi cioè scontrati con il potere vero e di essersi trovati nel mirino di tutto il sistema che si difende attaccando anche grazie all’azione di magistrati disposti senza tema a mettere sotto inchiesta il collega che probabilmente ha sbagliato ed a rinviare a giudizio i due carabinieri che, forse, hanno avuto soltanto il torto di aver messo le mani sul punto nevralgico del sistema che parte dalla politica ed arriva alla magistratura passando attraverso le istituzioni, gli enti locali, l’imprenditoria e la malavita organizzata.

            Ma se il teorema è così semplice perché i due “integri investigatori” sono caduti nella trappola ? probabilmente perché si sono fidati troppo dlle loro coperture ed hanno, forse, esagerato nel loro essere ligi al dovere fino in fondo. Poi per carità può anche essere che i due ufficiali dell’Arma siano davvero autori di un complotto a carico della massime autorità dello Stato, ma questo non ci allontanerebbe comunque dalla descrizione del sistema che governa questo Paese.

            Basta ricordare quello che accadde tra le Procure di Catanzaro e Salerno (con le perquisizioni ordinate dai magistrati salernitani a carico di quelli di Catanzaro) per capire come funziona il sistema, come ha sempre funzionato e come funziona tuttora. Da Catanzaro e Salerno, difatti, non abbiamo mai saputo la verità su quanto accadde; abbiamo, però, preso atto che sono saltati un Procuratore e diversi Sostituti (tutti salernitani !!) rei di aver attaccato il sistema nel sistema. Difficile, quindi, credere che sapremo mai la verità su quanto realmente accaduto nella vicenda Consip che, però, è giusto ricordare che è ancora in pieno sviluppo anche se le conlusioni appaiono ampiamente anticipate dalla notizia della sospensione dei due ufficiali e del loro probabile rinvio a giudizio.

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