Certosa: un silenzio assordante !!

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini – Ennio Sica

SALERNO – Qualcuno ci ha chiesto come mai abbiamo sospeso l’inchiesta giornalistica sulle vicende relative alla gestione della Certosa di San Lorenzo in Padula, un’inchiesta che abbiamo portato avanti per molti mesi tra il 2016 e il 2017.

            La risposta che abbiamo fornito e’ stata abbastanza agevole. Non abbiamo sospeso un bel niente, siamo soltanto in attesa di nuove notizie degne di cronaca per poter andare avanti.

            E’ d’uopo chiarire che un’inchiesta giornalistica non e’ uno strumento di forzatura e/o di ricatto, piuttosto uno strumento di liberta’ di pensiero che deve comunque avere una sua logica conclusione con la nascta e la crescita di un dibattito pubblico intorno al problema che con l’inchiesta si e’ ceracato di trattare al fine di garantire il massim della trasparenza e della legalita’.

            Questo scopo, che lo si voglia riconoscere o meno, con la nostra inchiesta lo abbiamo raggiunto il giorno in cui il direttore generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, facendo direttamente riferimento alla nostra inchiesta, ha posto all’attenzione pubblica il problema della gestione del monumento che dovrebbe essere il vero “volano turistico-economico-occupazionele-culturale” dell’intero territorio del Vallo di Diano e che, invece, viene amministrato sulla base di regole ormai obsolete da responsabili regionali e territoriali che non hanno la benche’ minima concezione manageriale del loro lavoro, intriso com’e’ di passaggi e sviluppi carrieristici vincolati alla longevita’ del servizio ed asserviti allo squallore di una politica incapace, almeno per il Vallo di Diano, di rilanciare le proprie peculiarita’ in tema di turismo e di cultura.

            Non solo, Michele Albanese quel giorno fece anche chiaramente capire che nell’ambito della “giunta Imparato” c’era qualcosa che non andava, almeno per l’atteggiamento di due suoi consiglieri-assessori a conferma che la gestione di quel monumento era stato oggetto di una precisa discussione in giunta anche al fine di sistemare i rapporti politico-gestionali con lo schema dirigenziale della Certosa in tutte le sue manifestazioni interne ed esterne.

            Quello che doveva essere un giorno di verita’ e di chiarimento si e’ trasformato, invece, nel giorno che ha scatenato un “silenzio assordante”, quasi come se le bordate pesanti lanciate pubblicamente dal d.g. Albanese avessero messo una cappa sul problema invece di rilanciarlo verso un giusto e proficuo dibattito, non solo a livello locale ma anche a livello regionale direttamente con i vertici del Polo Museale Campano (e’ storico lo scontro Albanese-Polo)  anche per quanto attiene la gestione della bigliettazione che era stata annunciata come il collante tra il Comune di Padula e la dirigenza del polo museale e che, invece, si e’ trasformata in una battaglia politica senza esclusione di colpi.

            Sappiamo benissimo che almeno fino al dopo elezioni politiche niente si potra’ fare e nulla potra’ essere modificato, la speranza pero’ e’ riposta tutta nell’azione indipendente, disinteressata e manageriale del d.g. Albanese che, giustamente, nella vicenda Certosa ha visto la possibilita’ di un interesse generale che andrebbe sostenuto in favore dello sviluppo, dell’occupazione e del turismo culturale che potrebbe essere una costola molto importante dello scheletro organizzativo e managerializzato verso un futuro sicuramente piu’ splendente.

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