Fonderie Pisano: stimolati da Gaspare Russo arrivano Pellegrino, Casciello e Roscia

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Il problema delle Fonderie Pisano tiene ancora banco, soprattutto dopo i diversi approfondimenti dell’avvocato Gaspare Russo (già sindaco di Salerno e presidente della Regione Campania) attraverso le pagine di questo giornale. Chi in un modo e chi nell’altro hanno fatto sentire la loro voce alcuni personaggi pubblici e politici. Primo fra tutti il presidente del Parco del Cilento Tommaso Pellegrino (P.D.), poi Antonio Roscia (Fratelli d’Italia) e infine Gigi Casciello (F.I.) unico parlamentare in carica a ribattere alle considerazioni di Gaspare Russo.

Presidente, il dr. Tommaso Pellegrino è intervenuto sulla questione spiegando che la sua dichiarazione a “La Città” di qualche giorno fa voleva offrire, non tanto un spiegazione scientifica per la quale ci vorrebbero tutti gli elementi necessar,i piuttosto un problema politico del Vallo di Diano in particolare del Cilento in genere che si vedono destinatari di tutte le cose contestabili mentre vedono scipparsi le cose positive (Tribunale, Carcere, Ferrovia, ecc.). Lei che ne pensa.

== Il presidente Pellegrino del PNCVDA denuncia una situazione reale. Ha certamente parecchio ragione. L’abbandono delle zone interne, uno dei temi prioritari che hanno caratterizzato la politica nazionale, regionale e provinciale è stato uno dei temi fondamentali del dibattito e dell’azione politica del secondo dopo guerra. Basti ricordare la polemica creata da Ciriaco De Mita “sull’osso e la polpa”. In realtà la polpa non stava da nessuna parte. Semplificando, a parere di De Mita, era lo scontro tra la “costa” e le “aree interne”. De Mita parlava dell’Irpinia, mentre in realtà la denuncia sollevata riguardava tutta la zona montuosa e appenninica, che caratterizza la nostra regione dal Matese fino al Vallo di Diano.

Presidente, ma Pellegrino esagera con la sua resistenza ?

== NO. Ha perfettamente ragione. Bisogna, però, ricordargli che la situazione delle aree interne è colpa della politica degli ultimi decenni. E dei politici, nessuno escluso che con le loro scelte, soprattutto dopo la legge 219/81 per la ricostruzione post terremoto e lo sviluppo, hanno determinato la situazione attuale. Caro presidente Pellegrino nessuno è innocente !!

E allora cosa si potrebbe fare ?

== Siamo ad un momento di svolta della politica nazionale. Sarebbe necessario rimettere all’ordine del giorno e delle priorità politico-programmatiche azioni coordinate per lasciare alle nostre spalle dibattiti sterili.

Scusi ma con i nuovi vincitori arriva la vera politica ?

== Allo stato dei fatti direi proprio di no. Si ciancia di molte “fattezze”, ma nessuno dei protagonisti politici usciti dalle ultime elezioni, dei parlamentari, della Regione, e di tutti quanti gli altri Enti provinciali, come dei sindacati e delle associazioni di categoria ha manifestato chiari segni di esistenza.

Presidente, nella metà degli anni ’80 cosa è successo con quella legge in fatto di ricostruzione e sviluppo ?

== Le scelte fondamentali furono prese a livello nazionale. Alla Regione fu richiesto di approvare in tempi brevissimi un piano di sviluppo lungo le linee tracciate dal Parlamento e dal governo nazionale. La Regione adempì, approvò un piano articolato nei tempi brevi richiesti, che fu anche approvato dal CIPE e divenne operativo.

E che fine ha fatto ?

== In larga parte fu stravolto e furono anche perduti tutti i finanziamenti che vi erano collegati.

Scusi Presidente, ma come si spiega tutto questo ?

== A causa della mancanza di operatività di molti enti locali.

Si spieghi meglio

== Lo spiegherò nelle prossime puntate anche perché i temi sono molti e non possiamo condensarli in poche righe.

Presidente, ho avuto modo di sentire l’on. Gigi Casciello che, nel ricordare il suo personale affetto per Lei ha inteso precisare che non è vero che nessuno ha fatto o sta facendo niente per il problema delle Fonderie Pisano; lui stesso, difatti, parteciperà il prossimo 25 aprile a Buccino ad una manifestazione contro la possibilità di trasferire le fonderie in quelle zone. Per Casciello il problema è salernitano e dovrebbe essere risolto a Salerno con il coinvolgimento, semmai, del Comune limitrofo di Pontecagnano. Oltretutto, per lui, il problema delle fonderie è stato molto demonizzato ed ora è difficile riportarlo nei giusti binari

== Confermo l’antica stima e amicizia con Gigi Casciello. Ritengo che per la sua passata pluridecennale esperienza giornalistica, sia oggi il soggetto politico più documentato rispetto alle complesse problematiche di ieri e di oggi, che disgraziatamente sono ancora tutte irrisolte e sul tappeto.

Perfetto, ma come se ne esce ?

== Con il protagonismo della Regione, del Comune capoluogo, della Provincia, della CCIAA, e degli eletti alle ultime elezioni (Casciello, Provenza, Conte, De Luca, Ferraioli).

Insomma, come dire, che i vecchi non hanno fatto niente ?

== Non direi proprio questo, ma a mia memoria, non ricordo costanti e significative azioni, che dimostrassero il loro radicamento al territorio e alle sue problematiche. Non è più il tempo di divisioni interpartitiche e interpersonali. Per uscire da questa situazione è necessaria un’azione sistematica e coordinata, un motore, se vogliamo una cabina di regia. Non a caso nella precedente chiacchierata avevo ricordato l’esistenza e l’operatività a partire dall’inizio degli anni 60 della “trimurti”, costituita dal Comune capoluogo, dalla Provincia e dalla CCIAA.

Secondo Lei Gigi Casciello è in grado di affrontare e avviare a soluzione queste problematiche ?

== Da solo non può. E’ necessaria un’azione corale e permanente. Io penso che nel quadro politico attuale il motore principale deve essere rappresentato dalla Camera di Commercio – Industria, Agricoltura e Artigianato, che per fortuna è presieduta da un personaggio di grande prestigio, qual è Andrea Prete, che è anche presidente della Associazione Industriali.

E la Camera di Commercio cosa dovrebbe fare ?

== In ispirito di amicizia e stima, vorrei ricordare al presidente Prete che ci troviamo di fronte ad un cambiamento epocale della situazione politica complessiva, del quale bisogna prendere atto, e quindi non appiattirsi sulla situazione preesistente.

Presidente il dr. Antonio Roscia mi ha chiesto Lei dove era negli anni ’70 quando la speculazione edilizia ha invaso Fratte e aggredito gli spazi delle fonderie ?

== C’ero, il mio sindacato è durato da settembre del 1970 al settembre del 1974; non ho mai autorizzato nessun insediamento abitativo nelle vicinanze delle fonderie Pisano e delle altre industrie vicine. Il dr. Roscia potrà facilmente verificare questa mia dichiarazione documentandosi all’archivio generale del Comune di Salerno, che è guidato oggi da un eccellente funzionario, la dott.ssa Napoli, e da un’equipe di funzionari comunali motivati e qualificati. A Fratte io ho portato, lontano dalle fonderie, gli insediamenti di edilizia economica e popolare e cooperative edilizie previste e possibili dalla legislazione allora esistente. Apprezzo l’intervento del dr. Roscia e aggiungo che sarebbe finalmente ora, se si vuole cambiare registro, di chiamare i fatti per nome e cognome.

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