Integration Cup: lo sport che unisce nella giornata mondiale del rifugiato

Aldo Bianchini

SASSANO – Sarebbe sufficiente riportare in cronaca il balzo quasi felino (nonostante un po’ di appesantimento) compiuto da “don Vincenzo Federico” per salire sul palco del teatro “Totò” di Sassano (con un dislivello di un metro da terra) per far capire a tutti come l’accoglienza, l’integrazione e il rilancio non sono soltanto parole buttate al vento ma precisi atti concreti e ravvicinati. In verità “don Vincenzo” di balzi ne ha fatti ben cinque e tutti portati a segno in maniera mirabile, così come la sua azione di splendido coordinamento di tutte le azioni, sportive e non, rivolte verso la vera e pratica accoglienza integrante per migliaia di giovani ragazze e ragazzi, alcuni minori ed anche senza accompagnamento, che si svolgono e si celebrano sul territorio del Vallo di Diano, del Cilento, della fascia costiera saprese e del resto della provincia passando per Buccino e Sicignano. Don Vincenzo è ormai un simbolo consolidato ed insostituibile dell’accoglienza e dell’integrazione contro l’intolleranza: “Bisogna investire sull’uomo e sulle sue qualità, e i nostri amici africani ne hanno da vendere a tutti noi” ha tuonato dal palco.

L’accoglienza e l’integrazione è un tutt’uno che si agguanta con un balzo o non si prende più; le parole non servono, occorrono i fatti e la seconda edizione del torneo di calcio “Integration cup” che si svolgerà a Sassano nelle prossime settimane ne è la più corposa e plastica dimostrazione; “lo sport unisce” eccome, lo sport esalta anche i valori che ognuno di noi porta dentro di se e che per strane alchimie del destino spesso non vengono allo scoperto e non vengono valorizzati.

Occorre una convergenza tra integrazione e cooperazione” ha detto il sindaco di Sassano Tommaso Pellegrinoper poter certamente integrare sul nostro territorio ma anche per poter consentire nuove occasioni e sviluppo direttamente nei territori dai quali parte la tragedia dei migranti. Non dobbiamo distribuire paura ma affrontare insieme i problemi e risolverli. Come presidente del Parco mi sono impegnato a portare direttamente in Senegal le nostre esperienze, le nostre risorse per consentire a loro di offrirci parimenti esperienze e risorse””.

La serata di ieri, splendidamente condotta con grazia e sobrietà, dalla giornalista Stefania Marino ha esibito sul palco tantissimi calciatori di tantissime squadre (tra le quali una composta soltanto da atleti di colore provenienti da vari Paesi africani) inserite nelle diverse categorie minori, non senza molteplici brutte e odiose manifestazioni che hanno costellato, qua e là, le varie partite con le solite invettive contro i giovani e atletici africani.

La stampa, in questo, può fare moltissimo e deve farlo senza se e senza ma; arrampicarsi sugli specchi è ancora più dannoso di un secco no. L’affermazione dell’integrazione è essenzialmente, come dicevo, un fatto di natura culturale e il giornalismo può fare davvero molto. Non come il fatto raccontato sul palco da Stefania Morinelli (dirigente dell’ ADS Acquavella) che ha denunciato la riluttanza di una tv privata nel rimarcare atteggiamenti e colorazioni pretestuose di alcuni tifosi. “Hanno subito vere e proprie angherie di tutti i tipi questi giovani, seri ed educati atleti, hanno pianto e sofferto con me. Ma ce l’abbiamo fatta anche senza quella tv privata” ha detto la Morinelli (che qui vedete nella foto con il giornalista Pierino Cusati).

Molto duro ma preciso e con reto l’intervento del delegato provinciale della Federazione Italiana Gioco Calcio, Vincenzo Faccenda, che forte della sua esperienza di arbitro di calcio ha invitato tutti ad essere pratici e fattivi e ad evitare le chiacchiere inutili: “Io stesso mi sono impegnato a fondo per far ritirare una squadra del calcio dilettantistico dal campionato perché il suo pubblico non era stato all’altezza di capire lo sforzo di integrazione e si era scagliato contro un baby calciatore di colore””.

Molti i sindaci presenti, oltre a pellegrino di Sassano che ha avuto la funzione di ospite, c’erano quelli di Buccino, di Petina, di Polla, di Montesano sulla Marcellana; presente anche l’assessore alla cultura di Padula, la giornalista Filomena Chiappardo oltre a molti amministratori comunali di Sassano.

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