Gambino-Aliberti: Annunziata, invito al rigore tra fake news e fantasiose ricostruzioni giudiziarie

Maddalena Mascolo

SALERNO – Ieri mattina martedì 17 luglio 2018, nelle stesse ore in cui a Napoli, nell’hotel Alabardieri, andava in scena il convegno incentrato sulla “libertà d’informazione e sull’unità dei giornalisti” a Salerno scendeva in campo il noto avvocato penalista Giovanni Annunziata, storico difensore ci Alberico Gambino, per chiarire alcuni aspetti che non avrebbero nulla a che fare con la libertà d’informazione e che, invece, scadrebbero più semplicemente tra le notizie marchiate come “fake news”, ovvero tra le ricostruzioni giudiziarie fantasiose per non dire addirittura inventate.

Tutti i giornalisti salernitani dovrebbero, ormai, conoscere molto bene l’avvocato Giovanni Annunziata per la sua pacatezza difensiva e per la sua grande capacità di interloquire con la stampa nei momenti davvero importanti e senza stappare la classica bottiglia in cui è contenuta la verità raccontata sia dalla pubblica accusa che dalla difesa. Giovanni Annunziata viaggia sui fatti e sull’analisi rigorosa degli stessi, senza fughe in avanti che potrebbero compromettere il suo assistito e con la consapevolezza professionale delle esigenze investigative della controparte.

Al centro dell’incontro di ieri mattina, nello studio legale di Giovanni Annunziata ed alla presenza di Alberico Gambino, è stato messo il caso giudiziario che potrebbe coinvolgere lo stesso Gambino come mandante di alcune mail  (contenenti atti ufficiali della Regione Campania) verso uno dei componenti la famiglia di Pasquale Aliberti, al momento detenuto in carcere, e più specificamente nei confronti di Nello Aliberti. Atti che secondo la pubblica accusa sostenuta dal pm Vincenzo Montemurro potrebbero aver compromesso l’esito delle indagini che da tempo la Procura Antimafia di Salerno conduce nei confronti dei coniugi Aliberti per presunti rapporti con alcuni clan camorristici della zona di Scafati. Naturalmente la richiesta di sequestro e di convalida delle mail e degli atti sarà vagliata dal tribunale, dinnanzi al quale è incardinato il processo contro Aliberti ed il cui collegio è presieduto da Raffaele Donnarumma, nel corso delle prossime udienze tenuto conto che la richiesta del tutto nuova dell’accusa potrebbe andare ad incidere sulla stessa prosecuzione del processo o quanto meno sulla sua durata; anche perché, come sembra, il pm Montemurro avrebbe in serbo altre richieste per le indagini fuori sacco sia rispetto all’inchiesta denominata “Sarastra” che vede a processo Pasquale Aliberti ed altri, sia per i suoi possibili collegamenti con  la precedente inchiesta denominata “Linea d’ombra” che vide clamorosamente il personaggio Gambino coinvolto in una storia allucinante dalla quale è recentemente uscito assolto in maniera completa, tranne piccole rimanenze da dibattere presso il tribunale di Napoli.

Sull’argomento molto delicato l’avvocato Giovanni Annunziata è stato categorico nelle sue affermazioni ed  ha chiesto a tutta la stampa, col solito garbo professionale, la rigorosa verifica delle notizie prima di spararle in prima pagina come fossero già fatti accertati e conclamati.

Lo stesso Alberico Gambino si è offerto ai microfoni delle tv ed ai taccuini dei giornalisti presenti per rimarcare la linea difensiva scelta dal suo legale e per chiarire che Egli ormai è fuori da qualsiasi indagine pregressa e non risulta implicato in indagini recenti che possano riguardare l’inchiesta a carico di Pasquale Aliberti, affermando che nessuna mail risulta mai inviata dalla Regione, per suo conto, verso un possibile ricevente della famiglia Aliberti; oltretutto nessuna notizia ufficiale di un eventuale reato gli sarebbe mai stata notificata.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *